Non è facile trovare dei sostantivi per delineare l’entità di Lionel Messi, ma la menta umana è creativa da sempre, e questo ci permette di osservare al meglio il mago dell’inventiva, colui che col pallone riesce a disegnare meglio che col pennello. Non ha mai vinto una Coppa del Mondo; si è limitato a sfiorarla soltanto nel 2014 quando perse la finale del Maracanà contro la Germania di Miroslav Klose e Mario Gotze. Tra l’altro in quel torneo, la stella dell’Albiceleste vinse il premio di MVP, che gli lascia però solo una magra consolazione. Col Barcellona non si è fatto mancare niente, avendo vinto ogni trofeo possibile e avendo collezionato una caterva di record irripetibili, ma con l’Argentina gli manca proprio la massima competizione internazionale, e come detto anche da lui, domenica 18 sarà la sua ultima presenza ad un Mondiale, scopriamo quindi i suoi migliori record con la propria Nazionale.
Ogni record di Messi in Nazionale
Trova l’esordio con l’Argentina nel lontano 17 agosto 2005 nell’amichevole di Budapest contro l’Ungheria per 1-2, nella quale tra l’altro Messi è stato espulso dopo appena 40 secondi dal suo ingresso in campo. Il destino che ha saputo costruire il fenomeno di Rosario va quindi in contrapposizione col suo esordio alquanto macabro. Con un totale complessivo di 171 presenze è chiaramente il giocatore con più presenze nella storia della propria Nazionale, staccando di 24 partite un altro ex simbolo del Barcellona, Javier Mascherano. La rete contro la Croazia consegna a Leo la 96ª rete col proprio paese, che porta ancora più in alto i suoi numeri. Inoltre, nell’ultima partita di Qatar 2022 ha superato anche un certo Gabriel Omar Batistuta nella classifica dei migliori marcatori dell’Argentina ai Mondiali, posizionandosi in cima a chiunque anche in questa graduatoria.
Oltre ad essere stato il più giovane calciatore argentino ad esordire e segnare ad un Mondiale, è anche il più giovane capitano della storia dell’Albiceleste. Non tutti voi lo ricorderanno, ma le cinque reti segnate all’Estonia il 5 giugno 2022 nell’amichevole di Pamplona hanno inciso un altro fantasmagorico primato, che stavolta è condiviso con qualcuno, ossia con El Charro José Manuel Moreno, anche lui in grado di segnare lo stesso numero di gol contro l’Ecuador nella Copa America del 1942. Tanto per cambiare, Messi rischia anche di vincere il premio di capocannoniere di questa Coppa del Mondo, avendo siglato 5 reti al pari di Kylian Mbappé, possibile suo avversario nella finale di domenica.
Il calciatore ad aver fatto più gol in competizioni CONMEBOL rimane lui, e da domenica (salvo terribili colpi di scena) diventerà il primo calciatore ad eguagliare Lothar Matthäus, il quale detiene a suo pari il record di presenze ufficiali ad un campionato del mondo (25). Concludiamo il capitolo dei record (tolti quelli coi club) con la ricapitolazione dei suoi trofei, che attualmente sono quattro: la Copa America del 2021 –della quale Messi assieme a Luis Díaz è capocannoniere- il Mondiale Under 20 vinto contro i Paesi Bassi nel 2005, l’Oro Olimpico di Pechino nel 2008 e la Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA vinta lo scorso giugno contro l’Italia a Wembley. Come fu per campioni del calibro di Buffon e Ibrahimović, anche la Pulce rischia di dover rinunciare a qualcosa, ma se così non fosse gran parte del mondo gioirebbe con lui.
Qatar 2022, bel percorso dell’Argentina: ora l’ultimo step
La partenza contro l’Arabia Saudita ha illuso tutti, mostrando una falsa concretezza sul volto dell’Argentina, che seppur non sia un autentico squadrone ha comunque delle caratteristiche che la contraddistinguono. Le vittorie contro Polonia e Messico hanno mostrato la forza mentale della squadra, derivata dalla forte unione che si ritrovano. Gran merito va indubbiamente a Messi, che solo con la sua presenza rassicura abbondantemente la squadra, che ha totale ripone tutta la propria forza in lui. Per molti giovani della squadra come El Dibu Martinez, o l’autore della doppietta in semifinale Julián Álvarez lo vedono come un dio, e l’onore di giocarci insieme trasmette loro una forza incredibile. Uomo spogliatoio e fenomeno in campo; il destino dell’intero paese passa per quei 170 centimetri conditi da un peso complessivo di 72kg, che ha saputo coinvolgere qualsiasi spettatore nelle ultime due decadi.
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Dopo aver sconfitto Lewandowski e compagni vengono purgate a ruota Australia, Olanda e Croazia, e la consapevolezza di star incidendo ancora per una volta ad un percorso internazionale della propria Nazione ha spronato ulteriormente La Pulce, che ha scagliato proprio contro la squadra di van Gaal tutta la pressione accumulata precedentemente (a causa anche delle dichiarazioni di quest’ultimo). Il destino dell’Argentina dipende principalmente da lui, e di fronte all’ultimo grande test della sua vita, avrà l’obbligo di guidare la squadra sotto ogni aspetto, facendo cadere lacrime di gioia agli argentini e non.
Seppur la squadra abbia qualcosa da rivedere in ambito tecnico e di esperienza, tutto ciò sembra non importare: la mancanza di una risposta concreta all’avanzamento nel torneo fino alla finale, certifica l’alone di magia che un singolo uomo sta offrendo ad un intero popolo, e l’opportunità di diventare mito è sempre più vicina. Chiaramente i meriti vanni suddivisi a tutti, ma gli argentini stessi confermano che senza lui la situazione sarebbe molto differente. Mancano 72 ore alla partita più importante della sua carriera, e Messi sa che la posta in palio è ancora più alta del 2014, ragion per cui domenica 18 alle ore 16:00 gran parte del globo sarà impegnata a guardare l’ultimo grande combattimento di questo infinito uomo.