6 dicembre 1959, Napoli ecco la tua casa: nasce lo stadio del Sole

Una data che segna la storia del pallone in quel di Napoli: 6 dicembre 1959 nasce lo stadio del Sole, teatro dei trionfi partenopei

Redazione
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Il 6 dicembre 1959 è una data che rimarrà impressa tra i libri di storia della città di Napoli, e più in particolare, del quartiere di Fuorigrotta. Infatti, in una non banale domenica pomeriggio di Serie A, viene inaugurato lo stadio del Sole. Vi raccontiamo di un fine settimana al di fuori dell’ordinario, perché il Napoli padrone di casa allenato da Amedeo Amadei ospita i rivali di sempre della Juventus guidata da Carlo Parola. I partenopei riusciranno a regalare una gioia al proprio pubblico riuscendo a piegare la corazzata bianconera, che di lì a pochi mesi, si sarebbe laureata campione d’Italia. Le reti di Alessandro Vitali e Luís Vinício rendono inutile il calcio di rigore trasformato da Sergio Cervato nei minuti finali di gara. Un battesimo che segnerà lo stadio del Sole, successivamente rinominato stadio San Paolo nel 1963 in memoria di Paolo di Tarso, che anni or sono, avrebbe raggiunto l’Italia attraccando proprio nella zona di Fuorigrotta.

L’impianto fu progettato dall’architetto napoletano Carlo Cocchia e ci vollero ben sette anni e mezzo di lavori: ovvero dal 27 aprile 1952 fino al giorno della sua inaugurazione il 6 dicembre 1959. La costruzione dello stadio fu sollecitata dal fatto che il Napoli disputava le sue partite casalinghe allo stadio Arturo Collana, situato nel quartiere collinare del Vomero, che disponeva di pochi posti a sedere in proporzione al numero dei tifosi che volevano assistere alle gare casalinghe dei campani. Lo stadio San Paolo diventerà teatro dei due Scudetti azzurri (1987 e 1990) targati Diego Armando Maradona, trascinatore nella conquista della Coppa Italia nel 1987 nella finale d’andata contro l’Atalanta che vide gli azzurri imporsi per 4-0 e nella vittoria nella Supercoppa Italiana nel 1990 ai danni della Juventus, sconfitta con un sonoro 5-1.

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Napoli, dallo stadio del Sole al Diego Armando Maradona il passo è breve

Napoli, Stadio Diego Armando Maradona
Napoli, Stadio Diego Armando Maradona

Nel corso degli anni, lo stadio del Napoli subirà importanti e repentini cambiamenti che lo porteranno ad assumere l’aspetto che tutti noi conosciamo. L’impianto partenopeo può vantare ben 54.726 posti a sedere, che lo rendono il quarto più capiente d’Italia, alle spalle del Meazza di Milano, dell’Olimpico di Roma e del San Nicola di Bari. Capienza, che con il trascorrere dei decenni, è stata quasi dimezzata: infatti dei ben 85.012 posti a sedere nel 1959, si passa ai 72.810 dopo il massiccio restyling dovuto a Italia 1990, fino ad arrivare a 60.240 nel 2005 a causa dell’inagibilità del terzo anello, fino agli attuali 54.726 dopo i lavori per ospitare le Universiadi nel 2019, cambiando radicalmente la propria esteticità con i nuovi sediolini e la rinnovata pista d’atletica che riportano fedelmente i colori dell’attuale squadra allenata da Luciano Spalletti.

A seguito della morte di Diego Armando Maradona datata 25 novembre 2020, l’impianto partenopeo dopo ben 57 anni cambierà per la terza volta nella sua storia denominazione assumendo quella del Pibe de Oro, vero e proprio simbolo e trascinatore della Napoli calcistica e non. I campani “esordiranno” al Maradona il 10 dicembre 2020 contro la Real Sociedad nel match valido per la sesta e ultima giornata della fase a gironi della UEFA Europa League 2020/2021. Per la cronaca, la gara terminerà sul punteggio di 1-1 con la rete di Willian José nei minuti di recupero che pareggia il bolide di Piotr Zieliński. Il Napoli allora allenato da Gennaro Gattuso, nonostante un pari tiratissimo, riuscirà comunque a strappare la qualificazione ai sedicesimi di finale da prima nel girone.

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