😈 A tutto Milan, Ibrahimovic imposta il mercato: l’Europa League basterà a Pioli?

Indecifrabile il futuro del Milan, a cominciare da Pioli, appeso alla speranza Europa League per avere una chance di permanenza: a lui sono legate le mosse sul mercato della dirigenza, con Ibrahimovic, sempre più influente, che sonda allenatori e giocatori per la prossima stagione

Redazione
17 Minuti di lettura

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2 mesi scarsi che possono cambiare tutto, che peseranno enormemente sulle scelte della dirigenza per la prossima stagione. Se infatti sono tante le big di Serie A che si preparano ad una rivoluzione in estate, con tanti tecnici già in odore di cambiare aria, il futuro del Milan dipende molto da cosa succederà da qui fino al 22 maggio, data cerchiata in rosso da Pioli, che spera in quell’occasione di trovarsi a Dublino per la finale di Europa League.

Sono molti i temi che accerchiano i rossoneri tanto in questo periodo quanto, più in generale, in una stagione intensa, fatta di alti e bassi, che ha raccontato molto: dal nodo derby alla delusione in Champions League, passando per il caso Maignan, l’inchiesta sulla proprietà del club ed il mercato che verrà. Tante questioni interessanti che ci portano a delle domande su quello che sarà il prossimo Milan: chi arriverà in estate? basterà l’Europa League a Pioli per restare in sella?

Luci e ombre su Pioli: la Champions League brucia

Non sono così lontani i tempi di “Pioli is on fire”, un motivetto che, dagli stadi, si era velocemente spostato anche per le strade, nei locali, nelle discoteche di tutte Italia, lasciando basito anche un ignaro Bob Sinclar durante una serata del Bel Paese. Eppure qualcosa sembra essersi spezzato dal post scudetto in poi, soprattutto quest’anno, con il rapporto tra tecnico e tifosi del Milan deterioratosi progressivamente.

Il primo neo di quest’anno, rispetto alla scorsa stagione, è una qualificazione alla fase ad eliminazione diretta della Champions League fallita, in un girone davvero tosto ma equilibrato fino all’ultima giornata. Beffa in salsa PSG e Borussia Dortmund, con il Milan costretto a retrocedere in Europa League, e va da se che, tanto per prestigio quanto a livello economico, ciò sia stato un danno importante per la società ed una macchia sul futuro di Pioli.

Pioli, Milan
Pioli, Milan @livephotosport

Salvo crolli clamorosi, posto che il vantaggio sulla Roma 5ª è di 11 punti, la Champions League verrà riconfermata anche per la prossima stagione. Vero è però che, dopo i proclami di inizio stagione di voler puntare allo scudetto, il distacco a questo punto dai cugini dell’Inter è di 14 lunghezze, una distanza inaccettabile. Ecco perché l’Europa League risulta un salvagente per Pioli, quel trofeo in grado di riportare il sorriso nell’ambiente e sperare nella permanenza.

Pioli ha fatto davvero così male? A pesare sono i derby

Se questa potrebbe davvero essere l’ultima stagione del tecnico di Parma sulla panchina del Milan, una domanda non scontata sorge spontanea: ma Pioli ha fatto davvero così male? Sarebbe facile, ma comunque doveroso, sottolineare la stagione dello scudetto, dove i rossoneri non erano sulla carta né i favoriti né la squadra qualitativamente più valida, ma concentriamoci sulle ultime due annate.

Il 2022/23 il Milan, anche se con la complicità della penalizzazione alla Juventus, lo chiude al 4° posto, qualificandosi per la Champions League. Competizione nella quale arriva addirittura in semifinale, un traguardo impronosticabile ad inizio stagione, persa nel doppio derby contro un’Inter che aveva dimostrato di avere qualcosa in più. Un risultato che ci sembra più che dignitoso sia dal punto di vista sportivo che economico per il club.

Milan, Stefano Pioli @livephotosport
Milan, Stefano Pioli @livephotosport

In questa stagione, al netto di un percorso in Champions arrestatosi ai gironi di cui abbiamo già parlato, il Milan è secondo dietro ad un’Inter che, come il Napoli l’anno scorso, sta praticando un altro sport, e benché il distacco potesse essere inferiore, stargli dietro sembrava impossibile. In Europa League, la squadra è ai quarti, dove sfiderà la Roma, ed ha le carte in regola per ottenere la finale. Anche in questo caso non ci sembra che sia proprio tutto da buttare.

A parere di chi scrive, pesano molto i derby sul giudizio negativo che la maggior parte dei sostenitori rossoneri ha per il proprio allenatore. L’impietoso bilancio dice che Pioli ha vinto solo 3 volte su 14 contro l’Inter: la prima volta il 17 ottobre 2020, con la doppietta di Ibrahimovic a rispondere a Lukaku; la seconda il 5 febbraio 2022, il famoso derby del “Si è girato Giroud”; la terza il 3 settembre 2022, con doppio Leao e ancora Olivier. Se a ciò aggiungiamo che gli ultimi 3 incontri persi sono stati l’Euroderby di Champions e il 5-1 di questa stagione, ecco spiegato l’astio del mondo Milan.

Qui si fa il Milan: Furlani promuove Ibrahimovic

L’Europa League condizionerà il futuro di Pioli, e il futuro di Pioli può condizionare il mercato. Va a se che una nuova mini rivoluzione andrà fatta, e capire chi guiderà il Milan nella prossima stagione è fondamentale. Un nodo sul quale peserà sicuramente l’opinione di Zlatan Ibrahimovic, che sembra sempre più coinvolto nelle scelte dirigenziali.

Lo stesso ad Giorgio Furlani, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha parlato così del suo ruolo: “A livello formale Ibrahimovic non ha deleghe per decidere, ma il nostro approccio al lavoro non è formalistico. C’è un gruppo che opera e decide in piena collegialità. Il mio rapporto con Zlatan è fantastico e sono fortunato ad averlo vicino. Siamo complementari, lui è un uomo di campo, io un manager. Io non posso parlare a Maignan con lo stesso linguaggio”.

Furlani e Ibrahimovic @twitter
Furlani e Ibrahimovic @twitter

In un momento in cui il Milan si trova a dover affrontare anche la questione inchiesta sulla proprietà, un uomo che pensi al campo e che abbia un influenza potente sul mercato come Ibrahimovic è vitale, a maggior ragione dopo l’addio di Maldini. Furlani lo sa, e lo spazio di manovra dello svedese sembra molto ampio. E quali sono dunque le idee della dirigenza su Pioli e l’eventuale sostituto?

Tavola rotonda: Conte, Thiago Motta e non solo insidiano Pioli

Perché una tavola rotonda? Perché al momento nessuno prevale sull’altro. Quello dell’allenatore è un vero e proprio rebus in casa Milan, molto più di un Napoli, una Juventus o una Fiorentina, senza contare Roma e Lazio che hanno preferito (o dovuto) anticipare i tempi. Abbiamo già detto di come l’Europa League sia una condicio sine qua non per Pioli per sperare di ripartire in sella al Diavolo, ma i dubbi persistono ugualmente.

Più di qualcuno, forse lo stesso Ibrahimovic, brama un cambiamento, con più di un candidato in lista. C’è quell’Antonio Conte vagante pronto a rimettersi in pista, e il toto scommesse su quale possa essere la sua prossima destinazione impazza. Il Napoli farebbe carte false, la Juventus rimane l’opzione di cuore forse a lui preferita, e ci sono due colossi come Liverpool e Bayern Monaco già sicuri di dover cambiare a fine stagione.

Pioli e Conte
Pioli e Conte @twitter

Il Milan farà i suoi sondaggi per capire la fattibilità di un affare che rimane non senza ostacoli, e nelle ultime settimane sono i nomi di Thiago Motta e Lopetegui ad essere stati accostati ai rossoneri. Il primo è destinato ad una big, con un Joshua Zirkzee che potrebbe finire in un pacchetto davvero goloso per il Diavolo; il secondo cerca riscatto dopo essere finito nel dimenticatoio. Tante idee, nessuna certezza, se non quella che per ora c’è Pioli, con un’Europa League che potrebbe cambiare il suo destino.

Big alla porta, chi parte e chi rischia: da Kjaer e Giroud a Theo e Leao

Al netto della scelta dell’allenatore, più di qualcosa sul mercato già si muove, a cominciare dalle cessioni. Tra chi parte e chi rischia, sono tanti i giocatori attenzionati, i big che, per un motivo o per l’altro, potrebbero lasciare il Milan. All’età di 35 anni probabile passo d’addio per Simon Kjaer, giocatore di grande carisma che si è sempre fatto trovare pronto alla bisogna ma caratterizzato anche da molteplici acciacchi.

La sua volontà è di prolungare il contratto in scadenza il prossimo giugno, ma i rossoneri sembrano avere altre idee, consapevoli che il reparto difensivo sarà da rivoluzionare sul mercato la prossima estate. Anche a gennaio infatti non è arrivato nessun volto nuovo. Chi invece è di fatto sicuro di lasciare il Milan è Giroud: intesa trovata con il Los Angeles FC e addio pronto dopo anni di onorato servizio, nei quali ha sostenuto quasi da solo l’attacco del Diavolo.

Milan, Theo e Leao
Milan, Theo e Leao

Accanto al francese e Kjaer sono da tenere d’occhio gli altri big di Pioli: Maignan e Theo Hernandez hanno estimatori in tutta Europa, il Bayern Monaco per il primo e il PSG per il secondo in particolare. Il Milan non vorrebbe smantellare lo zoccolo duro della squadra, e sarà da capire dunque se si rivelerà necessario un sacrificio di lusso per finanziare il mercato.

E poi c’è Leao, a tratti indisponente ma indiscutibilmente faro di una squadra che, gira e rigira, si affida alle sue giocate per risolvere le partite. Così Furlani ne ha parlato alla Gazzetta dello Sporto: Leao ha una clausola rescissoria da 175 milioni, ma prima ancora ha il desiderio di restare al Milan. Qui sta benissimo, dovrebbe essere lui a chiederci di andare via ma non vuole proprio. Lunga vita a Rafa al Milan. Parole forti e decise che rasserenano l’ambiente.

Il Milan gioca in difesa: Rugani l’ultima idea

Una volta registrate le uscite, sarà tempo di scatenare il mercato in entrata. La difesa è un reparto inevitabilmente attenzionato, per diversi motivi: a gennaio non è arrivato il colpo chiesto da Pioli, con il ritorno di Gabbia che non può considerarsi sufficiente. A ciò, come detto, si aggiunge un Kjaer con le valige pronte ed un Kalulu in bilico. Va da se dunque che il Milan deve metterci mano in maniera pesante per puntare allo scudetto e competere in Champions.

La lista di nomi, capitanata dal sogno Buongiorno, è lunga ed è destinata a rimpolparsi: possibile il ritorno di fiamma per Brassier (23), a lungo inseguito a gennaio ma mai concretizzatosi per le richieste del Brest, attualmente secondo in Ligue1. Attenzionato anche Lacroix (24), desideroso di ambire a palcoscenici maggiori dopo anni in un Wolfsburg opaco. Il contratto in scadenza nel 2025 potrebbe invogliare le società ad aprire alla cessione per monetizzare.

Rugani, Juventus
Rugani, Juventus @livephotosport

Ancora più interessante la situazione di Adarabioyo (26), in procinto di lasciare il Fulham a parametro zero, e seguito dalla dirigenza rossonera già da diversi mesi, e quella di Rugani, il cui rinnovo con la Juventus stenta a decollare. Trattasi dell’ultima idea in casa Milan, con Ibrahimovic che, stando alla rosea, avrebbe allacciato personalmente i rapporti con l’entourage del giocatore. Ciò che attirerà però maggiormente l’attenzione sarà la corsa alla 9.

Casting per il post Giroud: Zirkzee, Gyokeres e tanto altro

C’era attesa per scoprire quale fosse il futuro di Giroud, anche se le sensazioni erano chiare: nel destino del francese c’è l’MLS, con il Milan che gli riserverà il tributo che merita un campione come lui, autore di cose fantastiche in rossonero. Dopo Pippo Inzaghi, solo lui è di fatto riuscito a sfatare l’incubo della maglia numero 9, ed ora la dirigenza ha il compito di non sbagliare il prossimo detentore di tale peso/onore.

Il casting è aperto già da qualche settimana, e il nome destinato ad infiammare il mercato è quello di Joshua Zirkzee (22). Ipotizzare il suo futuro è equiparabile ad indovinare il numero uscente in un dado a 20 facce, viste le varianti in gioco: un Bologna che spera nella Champions League per convincerlo a rimanere, un Bayern Monaco con una prelazione di 40 milioni sul giocatore, una lista di pretendenti che va dal Milan al Napoli, dalla Juventus alle big della Premier League.

Joshua Zirkzee, Bologna
Joshua Zirkzee, Bologna @livephotosport

Puntare tutto su Zirkzee è pericoloso, ed ecco che negli ultimi giorni ha preso quota Viktor Gyokeres (25). 36 gol e 14 assist in 39 gare con lo Sporting Lisbona, dopo aver sfiorato la promozione in Premier League con il Coventry City. Numeri importanti e grande salto in vista, e c’è un Ibrahimovic in dirigenza che di svedesi se ne intende. Restano sullo sfondo il sempreverde Jonathan David e il giovanissimo Sesko; la telenovela del post Giroud è solo agli inizi.

Capitolo centrocampo: Zubimendi alla Kessié?

Qualche mossa in meno è prevista a centrocampo, ma anche qui è tutto in divenire. Tanti punti di domanda su Adli, buono in fase di impostazione ma molto meno in quella di interdizione, e su Pobega, gregario che ha anche subito un infortunio serio che potrebbe condizionare le scelte della dirigenza. In tutto questo, la mancanza di un uomo di factotum come Kessié si è sentita dal post scudetto in poi, e su questo fronte potrebbe muoversi il Milan.

Dopo la Juventus, anche i rossoneri guardando con interesse Zubimendi, roccioso mediano della Real Sociedad che tornerebbe molto utile a Pioli come schermo davanti alla difesa. La richiesta è intorno ai 40 milioni, con le trattative pronte ad entrare nel vivo in un estate che si prevede infuocata per il Milan. Il primo evento chiave sarà la finale di Europa League, che Pioli spera di giocare e vincere per puntare alla permanenza; da lì partiranno le considerazioni di Ibrahimovic e dirigenza su eventuale sostituto e mercato.