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Il ciclico scorrere degli eventi atmosferici impone che la stagione invernale stia pian piano arrivando su tutta l’Italia, mentre quella calcistica vive in queste ore una transizione totalmente inedita: la sosta per il primo Mondiale tra novembre e dicembre della storia che ferma i principali campionati nazionali. Non si fermano però i nove gironi della Lega Nazionali Dilettanti, meglio conosciuta come Serie D. Così, nonostante le intemperie meteorologiche e alcuni colleghi che sono già in vacanza o a giocarsi la coppa più prestigiosa, i calciatori delle cosiddette serie minori portano avanti lo spettacolo di uno sport che appassiona a tutti i livelli. Proprio in un clima di difficile interpretazione a causa delle forti piogge abbattutesi in città, il Catania si appresta a fronteggiare il Lamezia Terme nel primo vero big match di questa annata, visto che si affrontano la seconda contro la prima in classifica. Una sfida molto importante e da non sbagliare, resa affascinante da un clima da tregenda.

Lamezia Terme-Catania, primo tempo: intensità, pioggia e buio in Calabria
Il regolare avvio della gara è minacciato dai violenti acquazzoni e della tromba d’aria che si abbatte su Lamezia intorno alle 12 di domenica 20 novembre ma, nonostante i danni alla città, le condizioni climatiche migliorano e la partita può essere disputata. Ecco che in tal modo si può cominciare a parlare di campo soffermandoci sulle scelte iniziali dei due tecnici. L’allenatore degli etnei Giovanni Ferraro schiera i suoi in tenuta da battaglia con il 4-3-3 di fiducia, ma con alcune interessanti novità nell’11 titolare: tra i legni Bethers, nel poker arretrato i soliti Rapisarda, Lorenzini e Castellini e la conferma di Boccia, a centrocampo premiato lo stato di forma di Palermo, con Lodi in panchina, che affianca gli inamovibili Rizzo e Vitale, in attacco infine spazio per Sarno, Sarao e per un ispirato, almeno nella scorsa partita, Russotto. Dall’altra parte, mister Raffaele Novelli opta per lo stesso modulo dei blasonati avversari affidandosi a: Mataloni in porta, Miliziano, Silvestri, Cadili, De Luca in difesa, Maimone, Emmanouil e Cristiani in mediana, Addessi, Crisafi e Terranova nel trio offensivo.
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La sfida si presenta all’insegna dell’intensità già dalle battute iniziali, grazie anche al manto erboso dello stadio Guido D’Ippolito che tiene molto bene e permette alle due squadre di esprimersi in maniera più o meno usuale. Le condizioni atmosferiche condizionano in parte le scelte dei due allenatori, per esempio il tecnico del Catania concede un turno di riposo a Lodi spostando Rizzo in cabina di regia e inserendo un Palermo in gran forma. Nonostante il sopra citato agonismo e la voglia da parte di ambo le formazioni di imporre il proprio dominio, in quella che è una vera e propria prova di forza tra prima e seconda della classe, nel primo quarto d’ora reali occasioni non ce ne sono. I primi squilli portano la firma dei padroni di casa tra il 17′ e il 19′: prima Terranova trova la pronta risposta di Bethers, in seguito lo stesso attaccante lametino colpisce l’incrocio dei pali con una conclusione potente e precisa.
Scampato il doppio pericolo, i rossazzurri provano a imbastire qualche trama di gioco ma l’efficacia non è quella dei giorni migliori e negli ultimi metri l’11 etneo risulta sterile e inconcludente. I duelli a centrocampo e per la conquista della sfera non mancano e il clima plumbeo sopra le teste dei giocatori fa da sfondo ad una vera e propria battaglia. Nel frattempo torna a far capolino un po’ di pioggia e il buio comincia a farla da padrone, tanto che il vice allenatore dei siciliani Michele Zeoli chiede che vengano accessi i riflettori dell’impianto calabrese, richiesta che verrà accolta qualche minuto dopo. A fine prima frazione il Catania tenta la sortita offensiva con Sarao, il quale però manca di precisione. Sarà l’ultimo sussulto di un primo tempo combattuto ma che termina senza reti.
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Lamezia Terme-Catania, secondo tempo: Palermo illumina, Emmanouil spegne
La ripresa si apre con l’unico tiro in porta dei rossazzurri, che viene puntualmente trasformato in rete: passano pochi secondi dal fischio di inizio della seconda frazione e Boccia si invola sulla fascia mancina, cross basso a centro area sul quale si avventa Palermo, che si gira e illumina per un attimo il Guido D’Ippolito con un arcobaleno che si infila all’incrocio. Una rete fondamentale quella del catanese doc, a dispetto del cognome, che proietta momentaneamente gli etnei a +13 sui lametini. Qualche minuto dopo inizia la girandola dei cambi, nel Catania viene riproposta la consueta staffetta tra centravanti: fuori Sarao, dentro Jefferson. Passato in svantaggio, il Lamezia Terme non ci sta e si riversa in avanti per riequilibrare il punteggio. Al 61′ tentativo ancora una volta dell’attaccante dei padroni di casa Terranova, la cui conclusione è però debole e viene neutralizzata dall’estremo difensore degli Elefanti.
Due minuti più tardi, tuttavia, il portiere lettone è costretto ad arrendersi: tiro dalla lunghissima distanza di Emmanouil all’apparenza innocuo ma che viene deviato e diventa imparabile, spegnendo le velleità di allungo in classifica del Catania. In seguito all’1-1, i due tecnici effettuano altre sostituzioni: tra le fila degli etnei fanno il loro ingresso in campo De Luca per Russotto e successivamente Forchignone e Ferrara per Boccia e Sarno. Il finale di partita di questa sfida al vertice si gioca sul filo della tensione, con entrambe le squadre attente a non commettere errori che potrebbero risultare fatali compromettendo il risultato: gli ospiti ci provano coi calci piazzati, mentre i padroni di casa propongono un gioco palla a terra. Su questo copione e sotto una pioggia incessante il tempo scorre inesorabile e, dopo 6 minuti di recupero privi di emozioni, l’arbitro decreta la fine delle ostilità mandando tutti sotto la doccia con l’1-1 come risultato definitivo.
Un punto che non cambia la sostanza in classifica, visto che le distanze tra la capolista e la sua più diretta inseguitrice restano invariate sulle 10 lunghezze, ma che dà ulteriori consapevolezze al Catania, due su tutte. La prima è essere uscito indenne dalla trasferta probabilmente più difficile del campionato contro una squadra seria e molto temibile, in un clima complicato fatto di pioggia e buio. La seconda è l’incontenibile gioia di Palermo, al primo gol in carriera con la squadra della sua città. La prossima fermata del frecciarossazzurro farà tappa nella stazione di casa: domenica 27 novembre alle ore 14:30 allo stadio Angelo Massimino arriva l’Acireale, per una delle sfide più sentite della provincia etnea. Un derby che non si disputa da tantissimi anni e che va assolutamente vinto, per riprendere spediti la marcia verso il professionismo.
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Pagelle Catania
Bethers 6
Rapisarda 6
Castellini 6
Lorenzini 6
Boccia 6,5 (Ferrara s.v.)
Palermo 7
Rizzo 6,5
Vitale 6
Sarno 5,5 (Forchignone s.v.)
Sarao 5,5 (Jefferson 5,5)
Russotto 6 (De Luca 6)
Allenatore: Ferraro 6