😍 Champions mania: il Bayern per salvare la stagione, City-Real come una finale

Le gare di ritorno dei quarti di finale di Champions League imperversano, e mercoledì 17 marzo offre una doppia sfida da cineteca: il Bayern Monaco ospita l'Arsenal per salvare la propria stagione, mentre Manchester City-Real Madrid è la finale anticipata che tutti attendono

Lorenzo Zucchiatti
17 Minuti di lettura

Seguici sui nostri canali

Cara Champions League, sappi che hai alzato notevolmente le aspettative dopo un’andata di quarti di finale che ha regalato 18 gol in 4 partite, un record che solo nella stagione 2010/11 si era ripetuto. Sta a te, e ovviamente alle squadre che ancora bramano la coppa, non deludere le attese per le gare di ritorno, pronte a tenerci con il fiato sospeso per altri 90′ o più.

Attenzione alle sfide di oggi, PSG-Barcellona e Borussia Dortmund-Atletico Madrid, ma, volgendo lo sguardo 24 ore avanti, il mercoledì di Champions offre due gare totalmente in bilico: il Bayern Monaco tenterà di salvare una stagione fin qui da dimenticare, contro un Arsenal concentrato sulla Premier League ma che vuole stupire anche in Europa.

E poi c’è lui, questo Manchester City-Real Madrid che vale come una finale anticipata, tra le due squadre forse più quotate per la vittoria. Le premesse sono decisamente buone, e in attesa del fischio di inizio di questa sera al Parco dei Principi e al Westfalenstadion, la nostra attenzione si sposta già all’Allianz Arena e all’Etihad Stadium, per due gare di Champions League che promettono fuoco e fiamme.

Orgoglio bavarese

Nel 2011 il Bayern Monaco concludeva la stagione senza vincere neanche un trofeo di quelli a disposizione, un qualcosa che non si ripeterà mai più negli anni successivi. Ora però ciò potrebbe clamorosamente ripetersi, in un’annata decisamente da dimenticare per risultati sportivi e gestione dell’ambiente, sempre stato fiore all’occhiello della società bavarese.

Thomas Tuchel, tecnico del Bayern Monaco*
Thomas Tuchel, tecnico del Bayern Monaco*

Che qualcosa potesse non girare per il verso giusto si era capito già il 12 agosto 2023, quando all’Allianz Arena la tripletta di Dani Olmo consegnava la Supercoppa di Germania al Lipsia in faccia al Bayern Monaco, uscito dallo stadio con un 0-3 e la coda fra le gambe. A ciò si è aggiunta l’eliminazione dalla DFB Pokal per mano del Saarbruken, club di 3ª serie tedesca, ed un campionato che dice -16 dal Bayer Leverkusen, finalmente campione per la prima volta nella sua storia.

Proprio ora però deve uscire quell’orgoglio bavarese rimasto sopito per tutta l’annata e finalmente in mostra contro l’Arsenal nell’andata dei quarti di finale. Una reazione veemente dopo il gol di Saka, tradotta nel pareggio di Gnabry e nel rigore trasformato da Kane, prima del 2-2 finale siglato da Trossard. Una partita vera del Bayern Monaco all’Emirates Stadium, che ha messo in mostra come la Champions possa salvare la stagione dei bavaresi, del club e di molti suoi interpreti.

Incubo Kane

Chi vivrà questa gara di ritorno con grande apprensione e voglia di vincere è sicuramente Harry Kane, quel giocatore che, gusti a parte, non può non suscitare un pizzico di compassione. Parliamo di un attaccante da 280 gol in 435 gare con la maglia del Tottenham, 39 in altrettante presenze alla sua prima stagione con il Bayern Monaco, 62 in 89 con la Nazionale inglese. Un bomber totale, con il peso, a ormai 30 anni, di non aver mai alzato al cielo un trofeo, neanche una misera coppetta.

Harry Kane, Bayern Monaco
Harry Kane, Bayern Monaco @Twitter

L’addio agli Spurs dopo 10 anni di onorato servizio, aveva proprio lo scopo di togliere un po’ di polvere dalle bacheche per piazzarci qualche trofeo da aggiungere ai freddi numeri, e quale miglior posto del Bayern Monaco? Il destino si rivela beffardo però per l’uragano Kane, che rischia di vedersi privato di tale gioia anche quest’anno, 13 anni dopo l’ultima volta senza coppe per i bavaresi. Esatto, rischia, perché c’è ancora una Champions League in ballo.

Sono 28 in 41 partite i gol segnati nella massima competizione europea dal bomber inglese, al quale non tremano decisamente le gambe nelle gare che contano, ed il penalty siglato nella gara d’andata con l’Arsenal lo dimostra. Vincere la Champions League salverebbe la stagione del Bayern Monaco e varrebbe il riscatto di Harry Kane dopo la finale persa nel 2019 contro il Liverpool.

Chi al posto di Tuchel? Zidane, un grande ex e due italiani

A prescindere dall’esito di questa competizione, da settimane è chiaro che in casa Bayern Monaco partirà una rivoluzione massiccia dopo la stagione corrente, negativa tanto per i risultati quanto per l’immagine data del club. L’addio di Tuchel è già stato ufficializzato, con il tecnico che avrà solo il compito di fare all-in sulla Champions per andarsene da campione e bissare il proprio successo personale della coppa vinta col Chelsea nel 2021.

Thomas Tuchel, tecnico del Bayern Monaco*
Thomas Tuchel, tecnico del Bayern Monaco*

Non resta da capire chi andrà a sostituirlo, e sono tanti i grandi nomi che potrebbero sedersi sulla panchina bavarese il prossimo anno. C’è un Zidane ormai a spasso da tempo, anche se i media tedeschi allontanano quest’ipotesi nelle ultime ore. La prima scelta sarebbe il ritorno di un grande ex come Nagelsmann, esonerato circa un anno fa e attuale ct della Germania. Ci sono poi gli italiani Conte e De Zerbi, con quest’ultimo particolarmente apprezzato. Tutto rimandato a fine stagione; prima c’è una Champions da conquistare.

Il solito Arsenal?

All’Allianz Arena il pubblico di casa tenterà di spingere il Bayern, contro un Arsenal che vuole essere la vera sorpresa di questa competizione. Una squadra in crescita da un paio di stagioni a questa parte ma, sicuramente, meno esperta di tante in quanto a notti Champions. Qualità e gioventù non mancano ai Gunners, ma in pochi giorni l’entusiasmo sembra aver registrato una brusca frenata.

A cominciare dal tabù Premier League che, dopo il mezzo harakiri dell’anno scorso, rischia di scivolare di mano all’Arsenal anche quest’anno. Dopo 10 vittorie ed 1 pareggio nelle ultime 11, è arrivato uno 0-2 contro l’Aston Villa nell’ultimo turno, che ha permesso al Manchester City di portarsi a +2 in solitaria. Nulla è perduto, ma il peso di un titolo che manca dagli Invincibili di Wenger del 2003/04 potrebbe risultare fatale anche quest’anno.

Mikel Arteta, tecnico dell'Arsenal
Mikel Arteta, tecnico dell’Arsenal @Twitter

E poi c’è la Champions League appunto, non la priorità né un qualcosa da vincere a tutti i costi, ma arrivati a questo punto… Contro quello che non è di certo il miglior Bayern Monaco degli ultimi tempi, i Gunners partivano favoriti all’Emirates Stadium, ma l’esperienza e la malizia bavarese aveva incartato per ampi tratti della gara i ragazzi di Arteta. Sarà il solito Arsenal bello ma incompleto o finalmente arriveranno i trofei?

Bayern-Arsenal anche sul mercato: Zirkzee in ballo

Fare un pronostico sul passaggio del turno risulta piuttosto arduo, e non ci rimane dunque che gustarci una gara che proseguirà probabilmente anche fuori dal rettangolo di gioco. A metà aprile il mercato è un argomento che comincia già ad occupare televisioni, radio e giornali, e c’è un nome su tutti, che coinvolge direttamente Bayern Monaco e Arsenal, destinato ad infiammare la prossima estate: Joshua Zirkzee.

Trattasi di uno dei bomber più ambiti nel panorama europeo, il cui futuro è oggettivamente indecifrabile. Il Bologna spera di ottenere la Champions League per convincerlo a trattenersi ancora in Emilia, ma non tutto dipende da questo: il Bayern Monaco vanta sul giocatore una prelazione per riportarlo in Germania di 40 milioni, nonché una clausola sull’eventuale rivendita da parte dei felsinei del 40%.

Joshua Zirkzee, Bologna
Joshua Zirkzee, Bologna @Twitter

Ciò che vorranno fare i bavaresi sarà determinate per capire decifrare il destino di Zirkzee, con tante altre squadre ad osservare: il Milan su tutti in Italia, ma anche l’Arsenal appunto, desideroso di trovare il nuovo numero 9 di spicco su cui fondare l’attacco. Tutti discorsi che prenderanno maggiormente piede fra qualche settimana, quando sapremo su anche quest’anno i Gunners vedranno la propria bacheca priva di trofei o meno.

Manchester City, un treble per fare la storia

Sono 10 le squadre che nella storia del calcio hanno realizzato il sogno del treble, ovvero vincere campionato, coppa nazionale e Champions League nella stessa stagione. Sono 2 quelle che ci sono riuscite in due occasioni distinte, il Barcellona (2009 e 2015) e il Bayern Monaco (2013 e 2020). Nessuna però ha mai compiuto l’impresa per 2 anni consecutivi, e questo è oggi il massimo obbiettivo del Manchester City.

La banda di Guardiola può bissare questo traguardo ottenuto nella passata stagione: la vittoria sul piccolo Luton Town, 5-1 all’Etihad Stadium, e le conseguenti inaspettate sconfitte di Arsenal e Liverpool, è valsa la vetta della classifica della Premier in solitaria, con 2 punti in più sulle dirette rivali. C’è poi una semifinale di FA Cup contro il Chelsea, da giocare sabato prossimo, e il ritorno con il Real Madrid per conquistare la semifinale di Champions.

Il 3-3 dell’andata è ancora negli occhi di tutti gli appassionati, ed ha rimandando al ritorno il verdetto. Doveva essere la finale, a detta di molti, ed invece una della favorite vedrà svanire il sogno Champions già ai quarti. Guardiola si affiderà ai suoi uomini più rappresentativi, che vivono momenti di forma fisica e psicologica diversi.

Erling Haaland, Manchester City
Erling Haaland, Manchester City @Twitter

Haaland opaco, Foden sugli scudi

Fa quasi sorridere parlare di un Haaland opaco, visto i 31 gol e 6 assist in 38 gare stagionali, eppure qualche considerazione in tal senso è d’obbligo: sì i due gol segnati contro Crystal Palace e Luton Town, quest’ultimo su rigore, ma a secco contro Liverpool, Arsenal, Aston Villa (in panchina) e Real Madrid, le gare in cui un giocatore come lui deve fare la differenza per la sua squadra.

La marcatura maschia, per usare un eufemismo, di Rudiger nel match d’andata, ha di fatto reso invisibile Haaland nella partita, un po’ come fu in finale di Champions League con Acerbi l’anno scorso. City-Real dell’Etihad Stadium servirà, oltre che a passare il turno e avvicinarsi alla coppa, a scrollarsi di dosso qualche mugugno circa il suo rendimento nei big match.

Chi invece è sugli scudi è Phil Foden, già in doppia doppia quest’anno, con 22 reti e 10 assist in 45 gare, ed una maturità che spiega perché Guardiola non volle lasciarlo partire per nessuna ragione al mondo quando si affacciò alla prima squadra. Il gol del 2-2 contro il Real Madrid è da campione, con il Manchester City che sta facendo passare da lui tutte le azioni più importanti. La conquista della semifinale di Champions passa dal classe 2000.

Foden, Manchester City*
Foden, Manchester City*

De Bruyne ristabilito, Rodri stanco

Ad aiutare Foden ci sarà un ristabilito Kevin De Bruyne, non presente nella gara d’andata. Alcuni problemi di stomaco che lo aveva fatto vomitare a poco dall’ingresso in campo per il riscaldamento, costringendo Guardiola a cambiare strategia, ma con il Luton Town il belga ha giocato 80′ di buon livello e si candida alla titolarità contro il Real Madrid.

Pronto a tornare dal 1′ dopo il riposo nell’ultima di Premier League anche un stanco Rodri che, dopo le sue dichiarazioni, aveva aperto il dibattito sui calendari sempre più fitti e i troppi impegni che i calciatori devono sostenere oggi giorno. Rodri felice di non giocare con il Luton? Assolutamente sì. Riposerà anche con il Real Madrid, ha commentato in conferenza Guardiola, senza nascondere un sorriso beffardo di fronte ai giornalisti.

Dici Champions, pensi Real Madrid

Colei che detiene il titolo di campione d’Europa, conquistato per la prima volta nella sua storia la passata stagione, contro chi tale effige l’ha portata fieramente già 14 volte. Se dici Champions League pensi al Real Madrid, non c’è soluzione, e ciò vale di fatto per qualsiasi parte del globo. Il destino ha messo i Blancos di fronte all’avversario peggiore possibile, ma l’andata ha dimostrato un equilibrio difficile da scalfire.

In 4 giorni la squadra di Ancelotti si gioca un pezzo cruciale di stagione: il ritorno contro il Manchester City in Champions League e il Clasico di domenica prossima, con il Barcellona attualmente a -8. La coppa dalle grandi orecchie saluterà già ai quarti una delle ultime due vincitrici, e il Real Madrid vuole il colpaccio all’Etihad Stadium.

Rodrygo, Real Madrid
Rodrygo, Real Madrid @livephotosport

Dal problema difesa ad un Rodrygo sottovalutato

Il 3-3 dell’andata ha messo in mostra un problema difesa che Ancelotti avrà sicuramente cercato di risolvere in questi giorni, anche se i gol del City all’andata sono stati oggettivamente di pregevole fattura, specialmente gli ultimi due. Nella sfida di ritorno però, oltre al lungodegente Alaba, mancherà per squalifica anche Tchouameni, spesso schierato da centrale da Ancelotti. Scontato dunque l’impiego di Nacho, che contro Haaland rischia di trovare difficoltà.

Occhi puntati su un Rodrygo on fire nell’ultimo periodo: riposo per lui contro il Maiorca prima del ritorno, ma doppietta con l’Athletic Bilbao e gran gol contro il Manchester City all’andata, per quello che è un giocatore tra i più sottovalutati del panorama europeo. La presenza di Vinicius e Bellingham oscura un po’ la sua stella, ma Ancelotti non ci rinuncia mai e sa quanto importante possa essere il suo apporto alla squadra.

Se lo spettacolo offerto sarà anche solo ma metà di quello delle gare d’andata ci sarà da divertirsi, e non stentiamo a credere che sarà così. La Champions League scende in campo e non vanno presi ulteriori impegni, in una due giorni che ha in Bayern-Arsenal e City-Real due scontri tra titani.

Accedi per ricevere Aggiornamenti

Segui le squadre o le competizioni che preferisci per restare sempre aggiornato!

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso
l’informativa privacy