- Continua a leggere sotto -
Coin of Champions è il nuovissimo e rivoluzionario token ispirato al mondo del calcio. Il progetto, creato da Cesare Florio e lanciato all’inizio del mese di luglio 2021, si pone obiettivi molto ambiziosi, che vanno anche oltre lo sport ed il mondo delle criptovalute, e sembra che ci stia riuscendo. Nonostante sia attivo da pochissimi mesi, questo nuovo token ha già ottenuto la nomina a Platinum Sponsor dei Globe Soccer Awards 2021, ed è pronto a lanciare iniziative mai viste prima, che vanno dal Fantacalcio ai Webinar. Da non dimenticare il lavoro nel sociale, con i tanti progetti a favore delle ONLUS e in aiuto dei più giovani.
I grandi ambassadors di Coin of Champions
Proprio grazie a questi grandi obiettivi, Coin of Champions, al quale è possibile iscriversi cliccando qui, ha attirato svariate personalità del mondo dello sport, e non solo del calcio, che fungono da ambassadors per questo progetto. Dal momento del lancio, infatti, hanno investito in COC personalità del calibro di Marco Materazzi, Christian Vieri, Roberto Carlos e Wesley Sneijder. Poco dopo altri campioni come Diego Lugano, Ronaldinho, Alessandro Diamanti, Alessandro Nesta, Gianluca Zambrotta, Ogenyi Eddy Onazi, Boukary Dramè, Filippo Inzaghi, Sébastien Frey, Paco Costa, Amauri, Simon Randall, Gilberto Silva, Ricardo Rocha, Alessio Cerci e Giancarlo Fisichella si sono uniti a questo progetto. In questa sede andremo ad analizzare la vita e la carriera di uno di questi grandi sportivi. Un nome che magari non è molto conosciuto perché non fa parte del mondo del calcio, ma che ha portato la bandiera italiana fino ai livelli più alti del baseball mondiale e alla MLB: “Big Pepsi” Chris Colabello.
Chris Colabello, da Rimini agli Stati Uniti
Christopher Adrian Colabello, detto Chris, nasce il 24 ottobre del 1983 a Framingham, Massachussets, figlio di Lou e Silvana, originaria di Rimini. Da bambino raggiunge il padre, che per 7 stagioni, dal 1977 al 1984, ha giocato nel Rimini Baseball, proprio nella città romagnola, giocando nelle giovanili della stessa squadra del padre, dove vince il titolo nazionale nella categoria ragazzi. In un’intervista per Il Corriere di Romagna ricorda così gli anni passati in Italia: “Ho molti bei ricordi dei tempi di Rimini. Sono stato molto fortunato a vivere in una delle città più storiche del baseball italiano, dove fin da ragazzi c’è una gran passione per questo sport”. Nel 1991 rientra negli Stati Uniti con la famiglia, dove frequenta l’Assumption College, giocando nella squadra di baseball della scuola nel campionato NCAA Division II. Una volta conclusi gli studi, non viene scelto al draft MLB. Dopo alcune esperienze ai Worchester Tornadoes (2005-2011) e ai Nashua Pride (2007) in Can-Am League, inizia la sua carriera nelle leghe minori, prima in Double-A con i New Britain Rock Cats, poi in Triple-A con i Rochester Red Wings, entrambe squadre-satellite (o farm teams) dei Minnesota Twins. In questi anni lavora duramente per migliorare il proprio gioco e studia con attenzione i migliori battitori della Major League Baseball.
L’arrivo in MLB: un sogno che si avvera
Il 22 maggio 2013, a 29 anni, arriva il debutto nella Major League. I Minnesota Twins lo promuovono dopo l’infortunio di Trevor Plouffe, che ha subito una commozione cerebrale, facendolo giocare nella gara in trasferta contro gli Atlanta Braves il giorno stesso. Dopo una serie di ritorni nelle Minors, dove vince anche il titolo di MVP, viene richiamato stabilmente ai Twins alla fine di luglio. Il 2 settembre 2013 mette a segno il suo primo fuoricampo nella vittoria per 10-6 contro gli Houston Astros. Dopo questa stagione, riceve alcune ricche offerte da squadre della Korea Baseball Organization, tutte rifiutate per non perdere il sogno di giocare in MLB. Nella stagione 2014 diventa un titolare fisso dei Twins, riuscendo in aprile a battere il record di squadra di 26 punti battuti a casa in un mese di Kirby Puckett dopo 20 anni.
- Continua a leggere sotto -
Toronto Blue Jays
Nel dicembre 2014, Colabello si unisce ai Toronto Blue Jays, che lo girano ai Buffalo Bisons di Triple-A a febbraio. Dopo essere di nuovo diventato MVP della International League, viene richiamato dai Blue Jays a maggio, iniziando una striscia di ottime prestazioni che lo porteranno a raggiungere diversi record personali e portare la sua squadra alle American League Championship Series. L’anno successivo arriva la batosta: Colabello riceve una sospensione di 80 partite dopo essere risultato positivo ad un test antidoping. Subito dopo, ha rilasciato un comunicato negando fortemente di aver usato qualsiasi sostanza. La sua difesa, però, non ha successo, e viene mandato di nuovo ai Bisons. La sua carriera in MLB è praticamente finita.
Visualizza questo post su Instagram
- Continua a leggere sotto -
Ultimi anni e ritiro
Dopo la fine del suo contratto con i Blue Jays, nel dicembre 2016 Colabello trova un accordo con i Cleveland Indians, squadra militante nelle minors, ma non riesce a trovare un posto nel roster, giocando ancora in Triple-A con i Columbus Clippers. Nel luglio 2018 firma con i Milwaukee Brewers, ma neanche qui riesce ad aver fortuna, e anche stavolta si ritrova relegato in Triple-A con i Colorado Springs Sky Sox, con cui gioca 44 partite. Dopo una breve parentesi ai Charros de Jalisco in Mexican Pacific Winter League tra ottobre e novembre, torna in Italia, al San Marino Baseball Club, dove gioca solo 9 partite. Le sue ultime esperienze, prima del ritiro definitivo, sono in Atlantic League, ai Sugar Land Skeeters, e poi in American Association ai Kansas City T-Bones, concludendo la propria carriera dopo il ritiro nel febbraio 2020.
PER ISCRIVERTI A COIN OF CHAMPIONS CLICCA QUI
La Nazionale italiana
Già negli anni delle minors, Colabello aveva ottenuto la cittadinanza italiana, scegliendo di giocare per la Nazionale del Bel Paese in omaggio alle sue origini e al Paese nel quale è cresciuto e ha mosso i primi passi nel baseball. Con gli Azzurri ha partecipato alla vittoriosa spedizione in Olanda per gli Europei di baseball nel settembre 2012. Nel marzo 2013, nel World Baseball Classic, mette a segno due fuoricampo e contribuisce al settimo posto conquistato dall’Italia. Anche dopo la sospensione, nel novembre 2016, sceglie di giocare con la Nazionale al World Baseball Classic 2017, nel quale l’Italia si piazza dodicesima. L’anno successivo partecipa anche al Super 6 Baseball, nel quale l’Italia arriva seconda e lui risulta il miglior giocatore per batting average, palle colpite, fuoricampo messi a segno, punti battuti a casa, media in base, media bombardieri e percentuale in base. La sua carriera in Nazionale continua anche con gli Europei 2019, con un’altra medaglia d’argento alle spalle dell’Olanda, e alle qualificazioni per le Olimpiadi di Tokyo 2020, con un quinto posto che non permette agli Azzurri di qualificarsi alla manifestazione.
- Continua a leggere sotto -
Visualizza questo post su Instagram