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Sono passati soltanto pochi mesi dalla nascita di Coin of Champions, ma il successo del nuovissimo token che unisce il mondo dello sport a quello delle criptovalute è stato straordinario. In un lasso di tempo brevissimo, infatti, COC ha ottenuto una serie di risultati impensabili per un progetto così giovane e con soli sette mesi di vita alle spalle. In particolare, l’idea di creare un grande marketplace nel quale gli utenti potranno acquistare beni o servizi reali o virtuali, è stata accolta con grande entusiasmo.
Oltre a ciò, l’obiettivo di evitare qualsiasi fine speculativo, permettendo sia al venditore che al compratore di ottenere vantaggi utilizzando token COC nelle transazioni è senza dubbio rivoluzionario. Inoltre, un’altra grande novità di Coin of Champions, che lo distingue da qualsiasi altro token, è senza dubbio costituita dagli scopi benefici del progetto. COC, infatti, devolve il 10% del totale circolante ad una serie di ONLUS italiane e un altro 10% alla riqualificazione di centri sportivi per i bambini e i ragazzi che vivono in situazioni di difficoltà. Anche grazie a queste grandissime novità e a questi progetti, il token nato da un’idea di Cesare Florio ha raggiunto, in soli sette mesi, il traguardo di più di diecimila holders.
Ambasciatori e sponsorizzazioni: i grandi risultati di Coin of Champions
La legittimità, la validità e l’importanza di Coin of Champions, al quale è possibile iscriversi cliccando qui, sono sotto gli occhi di tutti, ma se non bastasse questo ci sono anche i grandi successi ottenuti negli ultimi tempi. Il grande lavoro di Florio e dei suoi collaboratori ha attirato nel corso del tempo una serie di personalità dello sport che hanno scelto di supportare il progetto e di unirsi con il ruolo di ambassadors. I primi a decidere di unirsi a Coin of Champions sono stati Christian Vieri, Marco Materazzi, Roberto Carlos, Ogenyi Eddy Onazi, Amauri, Filippo Inzaghi, Wesley Sneijder, Sébastien Frey e Diego Lugano. A questo gruppo già pieno di stelle si sono poi aggiunti, nel corso del tempo, altri campioni quali Ronaldinho, Alessandro Nesta, Gianluca Zambrotta, Boukary Dramè, Paco Costa, Gilberto Silva, Ricardo Rocha, Alessio Cerci, Igli Tare, AlessandroDiamanti, ma anche personalità di altri sport come gli ex giocatori di baseball Simon Randall e Chris Colabello e l’ex pilota di Formula 1 Giancarlo Fisichella.
Il successo di Coin of Champions, però, si è spinto anche oltre. Il 27 dicembre 2021, ai Globe Soccer Awards tenutisi all’Al Wasl Plaza di Dubai, COC è stato tra i Platinum Sponsor della manifestazione. Aver ottenuto un ruolo di primo piano come uno degli sponsor più importanti di uno dei maggiori eventi nel panorama calcistico mondiale è un’ulteriore dimostrazione dell’impegno e della passione che Florio e collaboratori hanno messo nel progetto e nella sua realizzazione.
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Coin of Champions e il mondo crypto
Per entrare in Coin of Champions, però, è importante conoscere il mondo delle criptovalute del quale COC fa parte. Conoscere i termini fondamentali del mondo crypto è fondamentale per la propria esperienza con i token, e proprio per questo noi di FootballNews24 abbiamo preparato una serie di guide con una spiegazione dei termini più importanti. Abbiamo visto prima cosa sono le criptovalute ed i token, e esplorato il legame tra crittografia e blockchain, fornendo un’introduzione generale per permettere a chiunque di muovere i primi passi. Legato a ciò, abbiamo spiegato cosa sia un crypto asset. Abbiamo poi definito nello specifico cosa sia un crypto wallet e come funziona una chiave privata.
Si è andati poi avanti spiegando cosa si intende per blockchain, che cos’è e come funziona la tokenomics, come la blockchain si inserisce nel campo della beneficenza, per permettere a chi fa i primi passi di capire quale sia il mondo in cui stia entrando, per poi parlare di termini più specifici. Successivamente si è visto che cos’è l’audit e come si applica, cosa si intende per farming e staking, cosa sono gli NFT e che differenza c’è con i token, per capire cosa sono e come usare certi strumenti, che cos’è un exchange e come usare le varie piattaforme per lo scambio di criptovalute, che cosa si intende per market cap, cold storage o Bull Market. Dopo questo, abbiamo analizzato il fenomeno DeFi e quello degli smart contract. Abbiamo raccolto tutto ciò che c’è da sapere sulle stablecoin, sul token burning e sul token BLK, e infine abbiamo spiegato quali siano le strategie più diffuse, parlando dell’hodling, dell’arbitrage, e avvertendo i neofiti del pericolo di manipolazioni quali Pump and dump, che possono generare fattori come FUD e FOMO. La guida odierna è strettamente legata a quest’ultima, che parla di termini legati alle paure sul mercato. Oggi, infatti, si parlerà del Fear & Greed Index.
Che cos’è il Fear & Greed Index?
Il Fear & Greed Index è, per l’appunto, un indice che misura il sentiment sul mercato. L’ispirazione per questo indice è quello, omonimo, creato dalla CNNMoney per analizzare il mercato azionario. La piattaforma Alternate.me ne ha realizzato una versione per il mercato delle criptovalute molto simile all’originale. Il Crypto Fear & Greed Index analizza tutta una serie di diversi trend e indicatori di mercato per stabilire il livello di timore o avidità sul mercato. I valori compresi sull’indice vanno da 0 a 100. Un valore da 0 a 49 indica che il sentimento prevalente è per l’appunto la paura (Fear), quindi da ciò deriva una sottovalutazione e dunque un eccesso di supply sul mercato. Il valore 50, che si trova esattamente al centro, indica la neutralità del mercato, mentre valori dal 51 al 100 indicano che il sentimento più diffuso è l’avidità (Greed), che comporta una sopravvalutazione delle criptovalute e una possibile bolla.
Cosa comportano la paura e l’avidità sul mercato
Conoscere cosa comportano questi sentimenti e le fluttuazioni degli stessi sul mercato può essere molto utile per stabilire una strategia di trading e capire quando entrare in o uscire da un mercato. Un valore basso, che indica un mercato impaurito, potrebbe indicare che le criptovalute sono sottovalutate, e quindi portare a vendere a prezzo basso. La paura, però, non vuol dire necessariamente che il mercato sia entrato in una tendenza al ribasso per molto tempo. Spesso infatti i cali sono a breve o medio termine. Analizzando bene la situazione, e capendo se la tendenza ribassista può durare o meno, si può attuare una strategia vincente. Allo stesso modo si può agire nella situazione opposta, quella di avidità. Se investitori e trader sono “avidi”, ciò può indicare che le criptovalute siano sopravvalutate e i prezzi si alzino vertiginosamente. In una situazione di FOMO, infatti, gli investitori sono indotti a “pompare” il mercato e sovrapprezzare il valore delle valute a causa dell’eccessiva richiesta.
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Come funziona il Fear & Greed Index
Ogni giorno, la piattaforma Alternate.me calcola il valore dell’indice, che come abbiamo detto va da 0 a 100. Il valore è calcolato solo su Bitcoin, perché BTC è strettamente legato al mercato per quanto riguarda prezzo e sentiment. In futuro, l’indice potrebbe espandersi fino a comprendere anche Ether e BNB. In base all’indice calcolato si crea un grafico a colori, che indica la situazione tramite un ago simile a quello di una bussola. I valori sono così suddivisi: un valore da 0 a 24 indica una paura estrema, ed è caratterizzato dal colore arancione. Valori da 25 a 49 indicano la paura, e sono colorati di ambra o giallo. 50 è il valore neutrale. Un valore dal 51 al 74 indica avidità, ed ha il colore verde chiaro. Infine, i valori dal 75 al 100 indicano avidità estrema, e il loro colore è il verde acceso.
I cinque elementi fondamentali
L’indice si calcola tenendo conto del valore ponderato di cinque diversi elementi del mercato, ognuno con un proprio peso. Il primo è la Volatilità (che ha un peso del 25%), che misura il valore attuale di Bitcoin con le medie degli ultimi 30 e 90 giorni. La volatilità indica l’incertezza sul mercato. Il secondo valore è il Momentum o Volume di mercato (25%), che confronta l’attuale volume di trading e il momentum del mercato di Bitcoin con i valori medi degli ultimi 30 e 90 giorni. Volumi elevati suggeriscono avidità. Il terzo è il valore sui Social Media (15%), che esamina il numero di hashtag relativi a Bitcoin e la loro interazione. Una quantità elevata dimostra un’avidità del mercato, una scarsità invece suggerisce paura. Abbiamo poi la Dominance di Bitcoin (10%), che misura appunto la dominance sul mercato di BTC. Valori alti indicano la possibilità di nuovi investimenti in arrivo. Il quinto valore è quello dei Google Trends (10%), che osservando proprio i dati di Trends, può fornire informazioni dettagliate sui sentimenti del mercato. Un aumento di ricerche negative, per esempio, può indicare paura e viceversa, un aumento di quelle positive è sintomo di avidità. Infine, si considerano i Risultati di sondaggi (15%), che non sono attualmente utilizzati ma che saranno lanciati in futuro.