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Grazie ad un sostanziale sviluppo della tecnologia durante il corso della terribile pandemia di Covid-19 che ci perseguita da marzo del 2020, il corso delle nostre vite è profondamente cambiato e, in prospettiva, continuerà a farlo. Molti si sono trovati a studiare a distanza, altri a lavorare in smart working, insomma: il computer, il cellulare, internet e altre tecnologie sono diventate a dir poco indispensabili al giorno d’oggi. Bisogna riflettere anche su quello che è lo sviluppo del Metaverso e delle criptovalute, un mondo virtuale, parallelo alla nostra vita in un certo senso, che molti esperti del settore definiscono il futuro dell’economia e non solo.
Infatti, oltre ad acquistare ogni genere di prodotto, nel metaverso sarà anche possibile divertirsi con gli amici. Le monete di questo nuovo universo saranno, come appena detto, le criptovalute, ovvero monete di entità virtuale che permetteranno di acquistare anche prodotti reali. E grazie ad una splendida idea di Cesare Florio, ha preso vita il progetto Coin of Champions. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta.
Il progetto Coin of Champions, tutti i vantaggi
Coin of Champions è un’azienda che ha deciso di sviluppare delle proprie criptovalute e metterle in vendita sul proprio sito web, i cosiddetti token. Queste monete virtuali sono però incorniciate da un progetto profondamente diverso rispetto a quelle della concorrenza: i COC hanno infatti una sorta di garanzia insita proprio nel progetto stesso. Cesare Florio ha deciso infatti di nominare ambassadors tutti i più grandi calciatori degli ultimi anni, stelle come Ronaldinho, Wesley Sneijder, Gianluca Zambrotta, Marco Materazzi, Filippo Inzaghi e altri ancora. È proprio grazie a loro che, una volta acquistati i token, il valore aumenterà perché chiunque vorrà usare le monete dei campioni, in modo da giovarne sia l’acquirente, sia il venditore.
Coin of Champions è poi molto interessata alla beneficenza: devolverà infatti il 10% del ricavato a ONLUS nazionali e internazionali che si occupano dei giovani più bisognosi. Un ulteriore 10% verrà utilizzato invece per mettere in piedi nuove strutture sportive o restaurare quelle già esistenti nelle zone più difficili, in modo che i ragazzi e le ragazze locali possano avvicinarsi in modo concreto allo sport.
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Giancarlo Fisichella tra gli ambassadors, dalla Formula 1 alle GT
Tra i numerosi ambassadors ci sono anche grandissimi campioni di altre discipline, come Chris Colabello, giocatore di baseball, e Giancarlo Fisichella, ex pilota di Formula 1 e vincitore di alcuni Gran Premi oltre che di due mondiali costruttori con Renault e di due 24 ore di Le Mans. La brillante carriera di Fisico comincia, come accade a molti aspiranti piloti, sui kart. Già dalla più tenera età il romano dimostra di avere qualcosa in più sugli altri, un qualcosa di speciale. La conferma arriva dopo la vittoria del campionato Formula 3 del 1994, stagione in cui vincerà anche il prestigiosissimo Gran Premio di Monaco, dove alcuni anni dopo, in Formula 1, sarà protagonista di una prestazione notevole.
Così Giancarlo Fisichella approda in Formula Uno, la categoria regina dell’automobilismo. Dopo diversi anni di alti e bassi con i team Minardi, Jordan, Benetton, Giancarlo ha la possibilità di lanciarsi in una nuova avventura con Renault, il cui progetto sembra ambizioso. Infatti, già al suo primo anno con il team transalpino, conquista insieme a Fernando Alonso, suo compagno di squadra, il mondiale costruttori. La storia si ripeterà l’anno seguente, nel 2006, dove l’italiano concluderà a fine anno al quarto posto della classifica piloti, piazzamento più alto nella sua carriera. Il passaggio in Force India e la brevissima parentesi con la Ferrari non sono così brillanti e Fisichella si ritirerà nel 2009.
La sua carriera prosegue però nelle classi Gran Turismo, dove ottiene anche numerosi successi nel WEC, campionato del mondo delle gare di durata. In questa competizione vince, per ben due volte, la prestigiosissima 24 ore di Le Mans, la prima nel 2012, la seconda nel 2014, sempre in categoria Pro. La continuazione della sua carriera con la Ferrari risulta dunque essere particolarmente vincente, grazie anche ad una vettura, la 458 Italia GT2, particolarmente competitiva: con questa vincerà anche la prima delle due Petit Le Mans.
Petit Le Mans, endurance oltreoceano
La Petit Le Mans è una gara di durata che si svolge annualmente sul circuito di Road America, in Georgia, Stati Uniti. Nel suo primo anno fece parte del calendario IMSA, federazione statunitense. Già nel ’99 però entrò a far parte dell’American Le Mans Series, dove vengono seguite le regole imposte dalla federazione francese ACO, seguite anche nella 24 ore di Le Mans. Il format di questa particolare gara di durata prevede che si facciano mille miglia, 1600 chilometri, ovvero 394 giri del circuito di Road America. In realtà è sempre però una corsa contro il tempo: il tempo massimo previsto per lo svolgimento della gara è di 10 ore, nessuna vettura è mai riuscita a percorrere tutte le mille miglia prima della scadenza del tempo.
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In questa gara, esattamente come accade per le gare del WEC e quindi anche per la 24 ore di Le Mans, sono previste due classi e quattro categorie: la classe prototipi, che si divide a sua volta nelle categorie Pro e Am, e la classe Gran Turismo, che si divide in Pro e Am. I prototipi sono le vetture più veloci in pista, dotate di motori più potenti e aerodinamica più estremizzata, permettendo velocità decisamente maggiori rispetto alle GT, che sono sostanzialmente delle vetture che possono anche girare nelle strade urbane.
Fisichella e il doppio successo alla Petit Le Mans
La prima partecipazione di Giancarlo Fisichella a questa gara risale al 2010, dove ottiene soltanto un settimo posto di classe, diciassettesimo di categoria. Normale se pensiamo che il pilota romano è abituato a guidare vetture formula, profondamente diverse dalle Gran Turismo e lo stesso format di gara è differente: le gare di Formula Uno sono delle sprint da poco più di un’ora, nelle endurance è importante anche riposare per non sfinirsi dopo il primo stint.
Già alla seconda partecipazione però, Fisichella riesce a fare la differenza, ottenendo poi il primo posto nella classe Gran Turismo con la solita Ferrari 458 Italia GT2 del team AF Corse, squadra molto vicina alla Ferrari ufficiale. L’equipaggio, composto complessivamente da tre piloti, è di altissimo livello: oltre a Fisico ci sono anche i nomi di Pierre Kaffer e Gianmaria Bruni, vincitore di due mondiali WEC e attualmente pilota ufficiale Porsche. La seconda vittoria arriva nel 2016, guidando l’evoluzione della 458 Italia. Grazie ancora una volta ad un equipaggio straordinario, composto questa volta dal romano, da James Calado e da Toni Vilander, e da una preparazione della vettura Ferrari 488 GTE da parte del team statunitense Risi Competizione, Fisichella può aggiungere un altro trofeo al suo già prestigiosissimo palmares.
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