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Il gioco del calcio è fatto per i giocolieri, per coloro che hanno una marcia in più con i piedi e con la mente. È fatto per coloro che hanno il potere di esaltare il pubblico con una sola giocata, spettacolare agli occhi dei tifosi. Ronaldinho è colui che incarna alla perfezione il ritratto di giocoliere: con quel pallone tra i piedi è certamente uno dei giocatori più forti della sua generazione. Uno di quelli a cui togliere il pallone è un’impresa difficile se non impossibile, come se il pallone fosse letteralmente incollato ai suoi piedi. Ronaldinho, ambasciatore di Coin of Champions, è stato uno dei più grandi attaccanti di tutti i tempi. I suoi dribbling da giocoliere hanno sempre affascinato tutti e fatto sognare milioni di tifosi.
Ronaldinho è sempre stato un campione sorridente, in grado di trasformare il calcio in poesia. Se il calcio rappresenta anche divertimento, Gaucho ne è la piena rappresentazione. Quella del brasiliano è una storia di successi e incredibili giocate. È stato paragonato a fenomeni come Messi e Ronaldo, ma in quanto a tecnica e spettacolarità resta sempre il migliore. Ronaldinho ha fatto innamorare del calcio un’intera generazione, e non solo.
Ronaldinho, più di un semplice giocatore
Ronaldo de Assis Moreira, meglio noto come Ronaldinho, è un ex calciatore brasiliano di ruolo centrocampista o attaccante. Nel 2002 con la nazionale brasiliana si è laureato campione del Mondo e campione del Sud America nel 1999. Ronaldinho, ambasciatore di Coin of Champions, nella sua carriera si è aggiudicato numerosi titoli nazionali ed internazionali tra l’Europa e l’America: due campionati spagnoli, due Supercoppe di Spagna, una Champions League con il Barcellona, una Coppa Libertadores e una Recopa Sud Americana con l’Atletico Mineiro.
A livello individuale Ronaldinho vanta la vittoria di un’edizione del Pallone d’oro nel 2005, due del FIFA World Player of The Year nel 2004 e nel 2005, per una volta è stato nominato Calciatore sudamericano dell’anno nel 2013. Pelé nel marzo 2004 l’ha inserito nella FIFA 100, la lista che comprende i più forti calciatori viventi. Dal Sun nel 2009 è stato poi inserito nella “squadra ideale del decennio“.
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Ronaldinho, ambasciatore di Coin of Champions, è stato sicuramente un calciatore completo e in possesso di una straordinaria tecnica, dotato di ottime capacità nel dribbling. Nel corso della sua carriera sono ben 66 le reti realizzate su punizione. Abile giocatore sia come trequartista che come attaccante, maggiormente ala sinistra. Infine, era anche un prolifico uomo-assist.
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Nel 2003 viene acquistato dal Barcellona e nel corso della prima stagione mette a segno 19 gol. Nel 2004 Ronaldinho è ricordato per il suo strepitoso gol nel match di Champions contro il Milan e per la doppietta contro il Chelsea agli ottavi di finale. Nella stessa stagione riesce a portare a casa la prima Liga della sua carriera. Ma nel 2005 arriva il suo anno: oltre ad essere il protagonista indiscusso del Clasico, vince la Champions League contro l’Arsenal, viene nominato per il secondo anno consecutivo miglior giocatore della Liga e al termine di una stagione trionfale si aggiudica il Pallone d’oro.
Ronaldinho e la storica partita al Bernabéu
Ronaldinho, ambasciatore di Coin of Champions, aveva 25 anni nel 2005 ed era all’apice della sua carriera. Sabato 19 novembre 2005 c’è il primo Clàsico della stagione, il primo scontro tra Barcellona e Real Madrid in un frizzante sabato sera. Fin dal fischio d’inizio emerge che Ronaldinho è in giornata, questo non fa del tutto piacere ai Blancos ed in particolare al loro centrale e futuro capitano Sergio Ramos. Gaucho durante il primo tempo manifesta ad ogni tocco pura arte calcistica, ma è solo nella ripresa che realizza il vero spettacolo.
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Al 60′ guadagna la palla, lascia sul posto Sergio Ramos e supera Ivàn Helgura per poi battere Casillas con un tiro perfettamente angolato. Ma il brasiliano non si ferma qui e al 78′ replica il trucco di magia: nuovamente sguscia via da Ramos, entra in area e mette la palla alle spalle di Casillas, che ancora prima che la palla riesca a toccare la rete guarda i suoi compagni di squadra con sguardo infuriato. Ma l’unica colpa che hanno gli avversari è solo una, ovvero quella di aver davanti a sé quella sera un fenomeno senza precedenti. Ronaldinho, autore della doppietta, si dirige verso la bandierina, solleva le mani al cielo, fa un balletto e schiocca le dita.
Mentre la difesa del Real Madrid si guarda intorno smarrita, Ronaldinho continua a danzare, e al Bernabéu accade qualcosa di insolito ma eccezionale. I tifosi madrileni iniziano ad alzarsi in piedi ed applaudiscono, rendendo omaggio al nemico Ronaldinho, attraverso una standing ovation impressionante. Solo un giocatore, prima di lui, era riuscito ad ottenere un certo onore: si tratta di Diego Maradona. Così in quella notte al Bernabéu il numero 10 del Barcellona è stato in grado di sciogliere anche i cuori dei suoi nemici.
Quello fu un giorno in cui un giocatore del Barcellona portò il Bernabéu ai propri piedi e a fine partita le parole di Ronaldinho per descrivere quella grande vittoria furono queste: “È stata una partita a dir poco perfetta. Non riuscirò mai a dimenticarla perché è estremamente raro che un giocatore venga applaudito così dai suoi avversari“.
Ronaldinho, il Pallone d’oro 2005
Il 28 novembre 2005 il Pallone d’oro va a Ronaldinho per onorare la sua immensa grandezza. Quel giorno a confermare la palese e costante superiorità di Gaucho ci hanno pensato i 52 giurati di France Football assegnandoli lo strameritato Pallone d’oro. L’asso brasiliano del Barcellona, ha decisamente vinto la classifica totalizzando ben 225 punti. Per Ronaldinho, attualmente ambasciatore di Coin of Champions, si è trattato di un vero e proprio trionfo al termine di una stagione incredibile. Un successo che sicuramente Gaucho ha meritato e che lo porta ad entrare nell’élite dei grandi giocatori del calcio Mondiale. Ronaldinho alzò il Pallone d’oro al Campo Nou, baciando la mamma Miguelina.
Uno dei commenti forse più diretti al nuovo imperatore del calcio mondiale lo fa Michel Platini affermando: “Ronaldinho è in grado di rendere il calcio più bello, ma fa anche di più, perché lo innalza al livello dell’arte. Gioca sempre con il sorriso ed ha la sublime dote del passaggio. Chi fa solo dribbling è buono forse per il circo, Ronaldinho invece è buono per il calcio“. Inoltre, Ronaldinho ha ricordato quel giorno in un recente post Instagram affermando: “Il 2005 è stato un anno in cui Dio è stato buono con me e con la mia famiglia. Quel giorno ero felice di ricevere il premio del Pallone d’oro come miglior giocatore d’Europa. Ma, senza alcun dubbio, il momento più felice ed emozionante è stato ricevere questo premio dalle mani della mia cara mamma“.
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Ronaldinho abbraccia il progetto Coin of Champions
Coin of Champions, a cui è possibile iscriversi cliccando qui, è il nuovissimo progetto lanciato da Cesare Florio nella seconda metà dello scorso anno. COC è una token lanciato sul mercato della Blockchain precisamente il 7 settembre del 2021.
In pochissimo tempo il progetto è stato in grado di riscuotere un successo enorme, ottenendo la nomina a Platinum Sponsor ai Globe Soccer Awards. Possiamo quindi afferma che questo grande e ambizioso progetto è certamente una rivoluzione per il 2021. Coin of Champions cerca di proporre ai suoi holders una vastità di progetti legati a diversi ambiti: si passa dallo sport, ai giochi online, alla beneficenza e ai giovani.
A Coin of Champions si sono uniti le stelle del calcio del passato e del presente del calibro di Christian Vieri, Marco Materazzi, Filippo Inzaghi, Diego Lugano, Amauri, Ronaldinho, Alessandro Nesta, Gianluca Zambrotta e Gilberto Silva per citarne alcuni. Grazie al prezioso contributo di questi Ambassadors il progetto Coin of Champions ha ottenuto una grande visibilità e credibilità. Il ruolo degli Ambassadors è quello di promuovere la nuova moneta contribuendo ad una crescita rapida ed esponenziale di questo token in pochissimo tempo.