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In pochissimi mesi di vita Coin of Champions, il rivoluzionario token che ha unito il mondo dello sport a quello delle criptovalute, è arrivato ad avere più di diecimila holders. Questo straordinario risultato è dovuto soprattutto alla forza del token e alle finalità del progetto, nato da un’idea di Cesare Florio. In particolare, l’idea di creare un grande marketplace nel quale gli utenti potranno acquistare beni o servizi reali o virtuali, ha avuto molto successo.
Un’altra grande novità di COC è l’obiettivo di evitare qualsiasi fine speculativo, permettendo sia al venditore che al compratore di ottenere vantaggi utilizzando token COC nelle transazioni. Inoltre, Coin of Champions è conosciuto anche per i suoi scopi benefici. Infatti, il 10% del totale circolante sarà destinato ad una serie di ONLUS italiane e un altro 10% alla riqualificazione di centri sportivi per i bambini e i ragazzi che vivono in situazioni di difficoltà.
Le sponsorizzazioni e gli ambassadors
Nel dicembre 2021, a soli cinque mesi dalla sua nascita, Coin of Champions ha ottenuto uno dei suoi più grandi successi con la nomina a Platinum Sponsor dei Globe Soccer Awards 2021. Il 27 dicembre 2021, nella suggestiva cornice dell’Al Wasl Plaza di Dubai, durante una delle manifestazioni più importanti nel mondo del calcio, alla presenza di campioni del passato e del presente, Coin of Champions ha avuto una visibilità mai avuta prima come uno degli sponsor più importanti. Questo risultato eccezionale non è l’unico che Florio e dei suoi collaboratori hanno ottenuto.
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Infatti, fin dall’inizio del progetto tantissimi grandi nomi del mondo dello sport hanno voluto supportarlo, unendosi a Coin of Champions in qualità di ambassador. I primi ad unire il proprio nome a quello di COC sono stati Marco Materazzi, Christian Vieri, Roberto Carlos, Filippo Inzaghi, Ogenyi Eddy Onazi, Amauri, Sébastien Frey Diego Lugano e Wesley Sneijder. A questo già ricco roster, pieno di stelle, si sono poi uniti, nel corso del tempo, altri grandi campioni quali Ronaldinho, Alessandro Diamanti, Alessandro Nesta, Gianluca Zambrotta, Boukary Dramè, Paco Costa, Gilberto Silva, Ricardo Rocha, Alessio Cerci, Igli Tare, ma anche personalità di altri sport come gli ex giocatori di baseball Simon Randall e Chris Colabello e l’ex pilota di Formula 1 Giancarlo Fisichella. Aver ottenuto una sponsorizzazione così importante e il supporto di questi grandissimi nomi è un risultato eccezionale per un token nato da così poco tempo e relativamente sconosciuto, e un’idea rivoluzionaria si è trasformata in un progetto importante e riconosciuto in tutto il mondo.
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Alla scoperta dei termini tecnici
Per entrare nel mondo delle criptovalute, è necessario conoscere i termini che caratterizzano questo ambito. Conoscere il mondo crypto è essenziale per capire come funziona Coin of Champions, al quale è possibile iscriversi cliccando qui, ma questi termini potrebbero essere difficili da comprendere per persone poco esperte e che non conoscono bene l’ambiente. Proprio per questo, abbiamo messo a disposizione una serie di guide per comprendere meglio i tecnicismi utilizzati. Abbiamo visto in precedenza cosa sono le criptovalute ed i token, e esplorato il legame tra crittografia e blockchain, fornendo un’introduzione generale per permettere a chiunque di muovere i primi passi. Legato a ciò, abbiamo spiegato cosa sia un crypto asset.
Si è andati poi avanti spiegando cosa si intende per blockchain, che cos’è e come funziona la tokenomics, per permettere a chi fa i primi passi di capire quale sia il mondo in cui stia entrando, per poi parlare di termini più specifici. Successivamente si è visto che cos’è l’audit e come si applica, cosa si intende per farming e staking, cosa sono gli NFT e che differenza c’è con i token, per capire cosa sono e come usare certi strumenti, che cos’è un exchange e come usare le varie piattaforme per lo scambio di criptovalute, che cosa si intende per market cap, cold storage o Bull Market. Dopo questo, abbiamo analizzato il fenomeno DeFi e quello degli smart contract, e infine abbiamo raccolto tutto ciò che c’è da sapere sulle stablecoin, sul token burning e sul token BLK. La guida odierna tratterà di Hodl, un termine nato per caso che ha guadagnato un posto di primaria importanza nel mondo crypto.
Che cos’è Hodl e perché si chiama così?
La parola Hodl, come abbiamo detto in precedenza, è nata per caso. Nel 2013, un utente del forum Bitcointalk noto come GameKyyubi, stava scrivendo un post per spiegare perché non si sarebbe mai disfatto dei suoi token. Per la foga nello scrivere (e, confessa, a causa di qualche drink di troppo), scrisse “I am hodling” invece di “I am holding”, che in inglese vuol dire “ho intenzione di mantenere” e, come spesso succede su internet, questo errore divenne virale sotto forma di meme e battute. In breve, “Hodl” divenne anche un acronimo per l’espressione “Holding On for Dear Life”, che vuol dire “Reggere (qualcosa) con tutte le proprie forze”.
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Da allora, il termine Hodl entrò nell’uso comune per esprimere una precisa strategia adottata nel mondo delle criptovalute. Questa strategia consiste nell’acquistare una criptovaluta e tenerla nel proprio crypto wallet per un lungo periodo di tempo senza farsi influenzare dalle fluttuazioni del mercato. Si tratta, naturalmente, di un modo di investire adottato da chi è convinto che il valore del proprio token aumenterà nel corso del tempo. Naturalmente, è fondamentale per gli hodlers, per attuare questa strategia, non farsi prendere dall’ansia nonostante il calo del valore del token, né dall’euforia quando il valore si alza, evitando di venderlo per una cifra inferiore a quella ritenuta valida.
Vantaggi e rischi dell’hodling
Naturalmente, come per ogni strategia di investimento, anche l’hodling presenta dei grandi vantaggi, ma anche dei rischi non indifferenti. Il primo vantaggio è la semplicità dell’utilizzo: questo piano non richiede altro che l’acquisto di un token e la sua vendita al momento stabilito. Questo permette di vivere senza patemi le fluttuazioni di mercato, in quanto queste sono totalmente ininfluenti se si è già deciso di vendere in un determinato momento. Allo stesso tempo, però, ci sono due grandi rischi connessi a questa pratica. In primo luogo, molti investitori tendono ad entrare nel mercato quando i prezzi sono più alti, perché attirati dalle tendenze a rialzo. Questa scelta può però portare un serio stress psicologico, perché le fluttuazioni sono imprevedibili e il valore del token può scendere del 20, 30, 40 o anche 50% nel giro di pochissimo tempo. Inoltre, la mancanza di esperienza può tradursi in errori nella scelta del momento della vendita. I nuovi trader infatti potrebbero non capire quando è il momento giusto per vendere i token, e dunque metterli sul mercato al primo rialzo quando, invece, avrebbero potuto guadagnare di più aspettando un po’ di tempo.
La differenza tra hodling e trading
Le strategia più adottate dai meno esperti al loro ingresso nel mondo delle criptovalute sono due: l’hodling e il trading. Come abbiamo visto, il primo consiste nel comprare un token e tenerlo a lungo per poi venderlo dopo un certo periodo di tempo, mentre il secondo prevede il costante movimento di acquisto e vendita di criptovalute per guadagnare denaro o per aumentare il proprio coinvolgimento e le partecipazioni nel mondo crypto. Nessuna delle due strategie è, di base, più conveniente dell’altra. Si può guadagnare sia facendo hodling che trading, tutto sta nella bravura dell’investitore. Molti siti consigliano di adattare un mix tra le due strategie, in base alla situazione in cui ci si trova. Il consiglio migliore che si può dare è quello di predisporre un progetto da rispettare, e ricordare che il mercato delle criptovalute è altamente volatile.