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Il mondo dello sport rappresenta ancora uno dei campi più amati dalla popolazione e uno dei mercati economici di maggiore impatto. Un’industria che sta vivendo, invece, un incredibile boom e che si propone di rivoluzionare il mondo è quella della blockchain. È nell’ambito di questi due settori che nasce Coin of Champions, il progetto rivelazione del 2021 riguardante le criptovalute. Ideato da Cesare Florio Coin of Champions nasce con l’intento di unire proprio questi due mondi, concettualmente lontani, ma in grado di rivoluzionare le vite di milioni di individui se uniti. Un connubio perfetto che ha garantito a CoC un immediato successo.
Dal settembre 2021, data del lancio ufficiale del token, il progetto ha toccato vette altissime, facendo registrare numeri impressionanti. Simone Di Sabato, responsabile marketing di Coin of Champions, ha rivelato che sono già state superate le 11.000 holders, così come i 100.000 dollari di transazioni giornaliere e i 100 milioni di dollari di capitalizzazione.
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Un successo progressivo e inarrestabile che ha portato Coin of Champions a presenziare ai Globe Soccer Awards 2021 in qualità di Platinum Sponsor. Un traguardo prestigioso, in uno degli eventi calcistici più importanti dell’anno. Una risonanza mediatica continua, fornita anche grazie all’apporto di numerosi personaggi dello sport che hanno scelto di aderire al progetto: gli Ambassadors. I primi sono stati Materazzi, Vieri, Sneijder e Roberto Carlos. A quel punto è toccato a Ronaldinho, Nesta, Zambrotta, Pippo Inzaghi, Amauri, Frey, Dramé e Onazi. Quindi si sono aggiunti Diego Lugano, Gilberto Silva e Ricardo Rocha. Spazio anche al baseball con Chris Colabello e Randall Simon e alla F1 con l’ex pilota Giancarlo Fisichella. Una lunga lista di campioni, destinata ad aumentare costantemente col passare dei mesi.
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Coin of Champions, focus sugli obiettivi
Se abbiamo analizzato Coin of Champions dal punto di vista esterno è il momento, ora, di avventurarci all’interno del progetto, ovvero su cosa questo offre a tutti coloro che decideranno di entrare nella già vasta community. L’iniziativa che prenderà piede per prima è quello relativa alle Carte NFT, le quali potranno essere acquistate tramite i token CoC e collezionate o adoperate nei fantasy game messi a punto da Coin of Champions. Tra questi spicca Manager NFT, un gioco del tutto simile al Fantacalcio, che si differenzia da quello dei competitor per la possibilità di schierare rose più numerose.
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Coin of Champions ha deciso di lanciare anche l’iniziativa “Campione del domani“. Questa consentirà ai tanti giovani di aprirsi un varco nel mondo dello sport e di mostrare tutte le proprie skills tramite appositi video da caricare sul circuito. Ci sarà poi una votazione da parte degli altri utenti della community e i ragazzi più votati si aggiudicheranno la chance di tenere un provino con osservatori e scout qualificati. Per completare il tutto sarà possibile, poi, utilizzare i token per acquistare dei training tenuti da vari campioni, i quali aiuteranno coi loro consigli le giovani promesse durante gli allenamenti.
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Un altro punto di forza di Coin of Champions riguarda il progetto metaverso. Questo garantirà esperienze uniche a chi deciderà di avventurarcisi. Ogni tifoso avrà infatti la possibilità di immergersi in un tour virtuale tra gli stadi delle proprie squadre preferite. Tour che sarà completo di una panoramica completa sulla squadra, con tanti aneddoti e storie ricche di particolari. I token CoC potranno, infine, essere utilizzati per acquistare beni e servizi di uso comunque. L’ennesima conferma della vasta gamma di servizi che Coin of Champions offre a tutti coloro che decideranno di investire sul loro token.
The new ERA of the sport metaverse is about to begin.
We have many goals that we will all achieve. 🥇
Your support is essential. 💛#COCFAMILY #coinborsafamily #CoinOfChampions #Metaverse #Revolution #BSC pic.twitter.com/mdFHQQUN9e
— Coin Of Champions (@CoinofChampions) December 27, 2021
Coin of Champions, spazio alla beneficenza
Tra i tanti scopi di Coin of Champions c’è anche quello riguardante la beneficenza. Il token CoC sarà il primo a devolvere il 10% della fornitura totale di monete ad associazioni ONLUS nazionali e internazionali. Un altro 10%, invece, sarà destinato all’acquisto e alla riqualifica di diversi centri sportivi. Un’iniziativa importante che evidenzia ancora una volta tutta l’attenzione di Coin of Champions nei confronti dei giovani e dei meno fortunati. Importante sottolineare come CoC abbia deciso di intraprendere questa strada senza nessuno scopo di lucro, come invece accade sempre più frequentemente in questo settore. Questione che ha comportato, negli ultimi tempi, ad un drastico calo delle donazioni, causato dalla crescente sfiducia dei donatori verso questi enti. È necessaria una strategia di comunicazione trasparente e dettagliata e sicura. Proprio la blockchain, da questo punto di vista, aiuta ad incrementare la sicurezza delle transazioni, incentivando le attività benefiche.
Coin of Champions, alla scoperta di Ethereum
Il mondo della blockchain è legato a doppio filo a Ethereum, una piattaforma virtuale decentralizzata il cui scopo è quello di sviluppare e gestire gli Smart Contract, creati, questi, in un linguaggio di programmazione Turing-completo. Ethereum risiede nella rete e si definisce decentralizzato poiché nessuno può attaccarlo o controllarlo, ne tanto meno censurarlo. Il fondatore di Ethereum è Vitalik Buterin, nato in Russia nel 1994 ma residente in Canada dall’età di 5 anni. Un ragazzo prodigio che già nel 2011 è stato in grado di creare Bitcoin Magazine, il primo giornale online dove venivano pubblicate le notizie su Bitcoin, in un’epoca in cui questo ancora non era particolarmente noto. Solamente tre anni dopo il magazine viene acquistato da BTC Media. I cofondatori di Ethereum sono, invece, Joseph Lubin (imprenditore) e Jeffrey Wike (informatico).
Nel 2014 Buterin, studente prodigio, ha creato la Ethereum Foundation, un’organizzazione no profit nata grazie ad una borsa di studio da 100 mila dollari, guadagnata grazie al suo progetto. Lo step successivo è stato lanciare una ICO (initial coin offering), grazie alla quale raccoglie, in un mese, oltre 18 milioni di dollari. Buterin proponeva una nuova moneta (Ether), la quale doveva essere pagata, dagli interessati, in Bitcoin. In poco più di 40 giorni furono venduti addirittura duemila Ether, al prezzo di Bitcoin.
L’attacco hacker e la nascita di Ethereum Classic
Solamente un anno dopo la sua nascita, tuttavia, Ethereum ha subito un attacco hacker, che ha prodotto perdite di risorse per un totale di 50 milioni di euro. I fondi vennero sottratti a una DAO (Decentralized autonomous Organization), che aveva precedentemente raccolto ben 150 milioni tra gli utenti della community. Da qui si è arrivati a un bivio e a due correnti di pensiero opposte. La prima sosteneva che fosse necessario restituire i soldi agli investitori, la seconda, invece, sosteneva che la blockchain non potesse essere manomessa. Alla fine prevalse la prima corrente di pensiero, la quale stabilì, perciò, una hard fork in maniera tale da restituire il denaro alle persone che avevano investito nella raccolta fondi organizzata dalla DAO. Una minoranza, quella appartenente alla secondo corrente di pensiero, continuò ad utilizzare la blockchain originaria, dando vita a Ethereum Classic, che divenne, di fatto, un clone a tutti gli effetti di Ethereum.
Gli Smart Contract
Gli Smart Contract sono dei contratti intelligenti, che funzionano solo su Ethereum e, come già detto, sono realizzati tramite un linguaggio di programmazione. Per questo motivo possono anche essere considerati software. Gli Smart Contract si basano su precise clausole e condizioni e devono trovare riscontro sul piano reale. Hanno delle caratteristiche principali: la totale autonomia rispetto a qualsiasi intermediario e la totale sicurezza (dati crittografati). Gli Smart Contract, perciò ,possono avere varie funzioni. Possono ad esempio essere utilizzati nei servizi di crowfounding, nella registrazione dei domini e in operazioni finanziarie.
Cosa è Ether
Ether (ETH) è la criptovaluta ufficiale di Ethereum. È la moneta utilizzata dai partecipanti alla rete per pagare l’utilizzo della potenza di calcolo, necessaria questa per far funzionare gli Smart Contract. Ether, quindi, in sostanza alimenta il motore di Ethereum. Per Ethereum Ether è il corrispettivo di Bitcoin, oltre a rappresentare il sistema di pagamento all’interno della rete. La valuta digitale Ether, però, deve essere vista in maniera più ampia, poiché può anche rappresentare un incentivo agli sviluppatori per aumentare la qualità nelle applicazioni.
Come funziona Ethereum
Ethereum funziona tramite una blockchain. Tutte le operazioni qui svolte vengnono registrate su un registro pubblico. Questo comporta che ogni nuovo blocco prima della registrazione debba avere il consenso degli altri utenti appartenenti della piattaforma. Il computer decentralizzato di Ethereum è chiamato EVM (Ethereum Virtual Machine). Questo, per funzionare, ha bisogno di veri computer, i quali devono essere costantemente accesi e devono cedere parte della loro potenza di calcolo alla rete. Ovviamente anche questi computer necessitano di energia per continuare a svolgere il proprio lavoro. Energia che viene fornita proprio da Ether che, come già accennato in precedenza, occupa un ruolo essenziale per l’esecuzione degli Smart Contract.
Le differenze tra Ethereum e Bitcoin
Non bisogna confondere le funzioni di Ethereum con quelle di Bitcoin. Il primo ha come principale obiettivo il funzionamento degli Smart Contract e la creazione di app decentralizzate. Il secondo, invece, si pone di essere un’alternativa al denaro. Una differenza sostanziale, che le caratterizza nonostante le tante similitudini. Entrambe hanno una loro blockchain e una moneta digitale. Tutte e due le valute sono il prodotto finale del mining. Ma proprio la politica monetaria rappresenta un’altra sostanziale differenza tra le due. La disponibilità massima di Bitcoin è pari a 21 milioni di unità, mentre gli Ether sono illimitati. L’ultima differenza cruciale risiede nella struttura. La blockchain alla base di Ethereum è programmabile in toto, perciò più efficiente rispetto a quella di Bitcoin.
Quanto vale Ethereum
Ethereum si piazza al secondo posto tra le criptovalute per capitalizzazione azionaria, alle spalle di Bitcoin e davanti a Ripple. L’evoluzione del prezzo di Ether ha subito numerose variazioni fin dal momento della sua nascita. Fino al 2017 ha avuto un valore stabile di circa 10 dollari, per conoscere poi un boom che l’ha portato ad un valore di 1.261 dollari al gennaio 2018. Da lì un continuo sali e scendi fino ad arrivare al 2021, dove l’Ether ha toccato un picco di oltre 4.672 dollari.
Dove acquistare Ethereum
Ethereum è la criptovaluta più gettonata tra gli investitori, assieme a Bitcoin. Il modo più semplice di acquistarlo è quello di farlo tramite i principali exchange per criptovalute. Tra questi uno dei più famosi è Coinbase, ma ce ne sono tanti altri, ciascuno con caratteristiche differenti. Nelle piattaforme di scambio, tuttavia, occorre tenere conto delle commissioni relative sia al deposito che al prelievo. Per acquistare Ether, inoltre, è necessario possedere un wallet (portafoglio digitale) per trasferita la moneta. È importante, quindi, valutare con attenzione ogni modalità di acquisto offerte dalle piattaforme prima di completare la transazione. In alternativa agli exchange è possibile investire in Ethereum anche grazie i CFD (Contract for Difference).