Conte Re dello scacchiere, Allegri mina vagante: quale la prossima mossa?

Uno scacchiere che comincia a vedere le prime pedine al loro posto, ma sono ancora tante le incognite per quanto riguarda le panchine di Serie A: il Re Conte si è insediato, e come lui Italiano e Palladino, mentre Allegri è la mina vagante imprevedibile. Quale sarà la prossima mossa?

Lorenzo Zucchiatti A cura di Lorenzo Zucchiatti
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Avete presente quei puzzle da 1000 pezzi, raffiguranti un fondale marino tutto azzurro, che da piccoli, a casa della nonna, vi occupava interi pomeriggi? O magari una partita a scacchi indecifrabile, con continui ribaltoni, che vi sarà capitata di fare o di guardare su Youtube in qualche giornata avara di emozioni. Usate il paragone che volete, ma nessuno di questi darà un immagine fedele del caos che la Serie A sta subendo in quanto a panchine girevoli.

Che all’orizzonte si prospettassero molti cambiamenti era nell’aria, ma ciò a cui stiamo assistendo è un valzer di interessamenti, proposte, sorpassi e controsorpassi che neanche in uno dei migliori episodi di Affare Fatto, celebre programma di Dmax in cui Allen e Clinton cercavano di assicurarsi i migliori lotti messi all’asta, a colpi di offerte e rilanci, per arricchirsi il più possibile; e siamo a tre paragoni.

Da Conte a Fonseca, passando per Italiano, Tudor, Palladino, Baroni e la mina vagante Allegri, di carne al fuoco ce ne molta, e se qualcuno, questa settimana, è finalmente riuscito a risolvere il nodo allenatore, tante altre squadre sono ancora in cerca della propria casella nella scacchiere, in una partita che si sta facendo complicata. Chi e quale sarà la prossima mossa?

Tre certezze per la Serie A: Conte, Italiano e Palladino

Il Re dello scacchiere non può che essere Antonio Conte, lui che quella corona l’ha rivendicata e portata sulla testa innumerevoli volte, prima con la Juventus e poi con l’Inter. Dopo un po’ di tempo lontano dai campi e dalla Serie A dovrà andare a riprendersela, ed è facile intuire perché, in questo caos panchine, il Napoli sia stata la meno titubante, quella che un nome voleva e quello ha preso.

Prima che un allenatore serve un uomo con due attributi così ai partenopei, in grado di riportare entusiasmo, unione d’intenti e quella grinta che Calzona non ha esitato a dire di non aver trovato in questo gruppo. L’alba di una nuova era, come sottolineato da De Laurentiis, ed ora testa al mercato. Compreso Conte, sono tre le certezze di questa Serie A, e le altre due portano i nomi di Italiano e Palladino.

Destini incrociati i loro, con il secondo che andrà a sostituire il primo. Impossibile per la Fiorentina proseguire con l’ex Spezia dopo tre finali perse, non tanto per la mancanza di fiducia, visto il lavoro straordinario di questi tre anni, ma per un dato inconfutabile: come avrebbe fatto Italiano stesso a presentarsi in ritiro con la carica giusta, con la voglia di spingere quegli stessi giocatori a nuovi successi dopo tanta delusione?

Per l’ex alfiere viola si spalancano le porte del Bologna, una nuova sfida prestigiosa, con il salto in Champions League, ma non semplice, vista la pesante eredità di Thiago Motta. Come detto, al suo posto Raffaele Palladino, un profilo giovane in linea con l’idea di gioco della Fiorentina, che si è meritato tale chiamata dopo le ottime cose mostrate a Monza. Dopo alcune certezze, tante le incognite.

Fonseca, guardati le spalle: il cavallo Allegri per il Milan

Lui si che è intenditore di Ippica, e dunque nel nostro ipotetico scacchiere Massimiliano Allegri non può che essere un cavallo imbizzarrito, passato all’improvviso dalla calma e riposo nel prato alla voglia di panchina immediata. La bomba che vedrebbe un clamoroso ritorno di Max al Milan è stata lanciata da RaiSport e, per dirla alla Checco Zalone, “Qui la situazione cambia”.

L’accordo con Paulo Fonseca era cosa fatta, tant’è che è arrivata nella giornata di ieri la notizia dell’ufficialità dell’addio del tecnico al Lille, proprio per abbracciare i colori rossoneri. Allegri è però una mina vagante pronta a scompaginare tutto, anche perché il suo profilo ha acceso una piazza che si era rassegnata all’arrivo dell’ex tecnico della Roma, decisamente non ben accetto dalla tifoseria.

I prossimi giorni saranno decisivi, ma ora Allegri entra prepotentemente nel quadro degli allenatori di Serie A, muovendosi in maniera imprevedibile, a elle, proprio come un cavallo sullo scacchiere. Ma se vi dicessimo che il Milan non è l’unica interessata a lui? La sponda biancoceleste della capitale vive giorni a dir poco concitati, dall’addio di Tudor a questa nuova indiscrezione.

Lazio al bivio: la Regina Allegri o la Torre Baroni?

Il paragone con il cavallo è venuto da se, data la passione per le corse che il tecnico livornese non ha mai nascosto. Il percorso di Allegri però è sembrato più equiparabile alla Regina: calma e pacata lì, al centro dello scacchiere, ma pronta a scatenarsi, vedi la finale di Coppa Italia, nel momento del bisogno, in grado di fare di fatto ciò che vuole, muovendosi in ogni direzione come meglio crede. Forse questo servirebbe alla Lazio, benché con Lotito un allenatore poco accondiscendente non ha vita lunga.

Lo sa bene Igor Tudor, che ieri ha dato le dimissioni dopo le tante divergenze avute col presidente su rinnovo e, soprattutto, calciomercato. Un notizia che era nell’aria dopo i tanti incontri degli ultimi giorni, tutti con esito negativo circa una possibile riconciliazione. Un problema non da poco per la Lazio, che si è vista lasciar scappare opportunità come Italiano o Palladino. Lotito è ad un bivio: la Regina Allegri o la Torre Baroni?

Sì perché il maggior candidato sembra essere proprio l’ex Verona, reduce da due salvezze consecutive miracolose, prima con il Lecce e poi con gli scaligeri. Il tecnico è pronto per un salto di qualità, e se questo doveva concretizzarsi nel Monza, ora i biancocelesti potrebbero essere la sua grande opportunità. Un uomo tosto ma equilibrato, pacato ma impossibile da scalfire, una vera e propria Torre. Questo lo scacchiere; ai club la prossima mossa.

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