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L’ultimo match degli ottavi di finale, si è svolto ieri e ha visto la Roma vittoriosa per 3-1 contro il Lecce. Grazie alle reti di Kumbulla, Abraham e Shomurodov, il tecnico portoghese Josè Mourinho si regala il quarto di finale contro la “sua” Inter a Milano. La Roma prima va sotto, poi con i cambi dello special, riesce a ribaltare il Lecce, passato in vantaggio grazie all’ex Calabresi.
Primo tempo: fischi e paura
Nonostante la vittoria, i giallorossi nel primo tempo hanno fatto fatica a costruire il loro gioco, vedendosi contrastare da un Lecce spavaldo che arriva all’Olimpico per imporre il suo credo. Il gioco di Mourinho ancora non si vede. Evidentemente la colpa non è solo dello special, ma anche dei suoi calciatori che non lo seguono abbastanza. Ieri poi, i 5.000 dell’Olimpico, dopo mesi di amore incondizionato verso il proprio allenatore e i giocatori, hanno contestato, fischiando la squadra dopo il gol subito e a fine primo tempo. La vera sensazione è che la Roma non abbia una precisa idea di gioco, e che le fiammate arrivino sempre dagli stessi giocatori, quelli più importanti. I ricambi, non sono all’altezza degli undici titolari, continua a ripetere il portoghese, ma ieri molti dei titolari erano in campo dall’inizio e nonostante questo il Lecce ha spaventato l’Olimpico. È arrivato il momento, forse, che anche un allenatore vincente come lui, si faccia un bagno di umiltà e si metta di più in discussione.
nella foto: esultanza gol Marash Kumbulla
Secondo tempo: vittoria e Inter
Per piegare il Lecce sono necessari gli ingressi di Mkhitaryan e Zaniolo, che danno maggior sicurezza ad una squadra in palese difficoltà. L’armeno raggiunge le 100 partite con la Roma e si conferma leader di questa squadra. Nel secondo tempo, complici anche gli spazi lasciati dai pugliesi, i giallorossi la ribaltano e vincono una gara tutt’altro che semplice. Passa il turno la Roma, che a febbraio troverà l’Inter di Inzaghi ai quarti. Visto il difficile rapporto con i big match, la Roma per provare a rincorrere quella coppa che manca da 13 anni ormai, deve fare sicuramente di più e il tecnico Mourinho deve cercare di cambiare qualcosa, a partire dall’approccio alle gare.