Il 9 settembre 2011 usciva nelle sale cinematografiche il film “Contagion” del regista Steven Soderbergh e chi avrebbe mai immaginato che 9 anni dopo sarebbe accaduto ciò che aveva solo immaginato? Il 9 marzo 2020 l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciava il primo lockdown. Ma a quasi 3 anni di distanza com’è la situazione del Covid 19 in Cina e in Italia? Domenica 22 gennaio 2023 c’è stato il Capodanno lunare che ha dato inizio all’anno del coniglio. Si auspicava un picco di contagi, ma come riporta Rainews così non è stato.
Il Centro per il controllo delle malattie (CDC) nell’ultimo report svolto il 25 gennaio scorso ha dichiarato: “La festività non ha registrato un picco significativo. L’ondata sta volgendo al termine. Durante questa fase della pandemia non sono stati trovati nuovi ceppi“. Dallo scorso dicembre in Cina non vengono più pubblicati i report sull’evoluzione dei casi e dei decessi. L’ultimo aggiornamento che va dal 22 gennaio al 26 gennaio, i ricoverati per Covid in tutto lo stato sono stati 216.000, tra cui 1.894 circa in gravi condizioni.

Nella settimana del Capodanno cinese, i morti negli ospedali sono stati 6.364. Se pensiamo alla settimana precedente i decessi erano 12.658. Inoltre, dopo quasi 3 settimane hanno ripreso a rilasciare i visti nei confronti dei cittadini giapponesi. Una “ripicca” nei confronti del paese del Sol Levante che aveva inasprito le regole per entrare nello Stato, specialmente per le persone che provenivamo dalla Cina: test inevitabili sia all’arrivo che alla partenza. Tuttavia, secondo il governo di Xi Jinping è stata definita una misura discriminatoria.
Covid 19, Il direttore dell’Oms frena: “La Pandemia resta emergenza internazionale”
In Italia ci stiamo passando dalla pandemia all’endemia, cioè la fase in cui dobbiamo convivere con il virus. Come riporta Skytg24 nell’ultima settimana si è registrata un calo dei contagi da Covid 19: 30% dei decessi e il 26% delle persone positive. Per quanto riguarda il tasso di incidenza è diminuito a 65 casi ogni 100 mila abitanti, mentre l’Rt è: 0,73. Anche il tasso di occupazione degli ospedali e delle terapie intensive è sceso: si è passati dal 6,4% al 2,1%.

Inoltre, nei 7 giorni precedenti e più precisamente dal 20 al 26 gennaio i morti a causa del Covid 19 sono stati 345, questo significa un -30,3% rispetto alla settimana precedente. Questi sono segnali incoraggianti, tuttavia Tedros Adhanom Gebreyessus, direttore dell’Oms frena e ha dichiarato: “La pandemia resta un’emergenza internazionale di sanità pubblica. È probabilmente in una fase di transizione in cui è necessario mitigare le potenziali conseguenze negative. Ci sono ancora troppi morti. Stiamo entrando nel quarto anno di pandemia, siamo sicuramente in una situazione migliore rispetto a un anno fa. Quando l’ondata era al picco e i morti oltre 70 mila”.
Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene all’Università di Milano annuncia cautela: “È troppo presto per vedere gli effetti del capodanno cinese“. Gli altri ceppi come Kraken o le altre sottovarianti non preoccupano. Le vaccinazioni restano una parte fondamentale della lotta al Covid 19. Proprio su questo punto un recente studio condotto dall’Università della Salute e della Scienza dell’Oregon ha dimostrato che se tra l’infezione della malattia e il richiamo vaccinale passeranno molti mesi, allora la risposta immunitaria sarà più forte.