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Ogni era calcistica vanta le proprie icone, vale a dire i principali protagonisti di successi tutt’altro che banali. Soprattutto nel calcio moderno, risulta realmente difficile definire una vera e propria classifica. A parlare, però, è il manto erboso, il quale continua a premiare determinati calciatori con verdetti importanti. E’ il caso di Cristiano Ronaldo, attaccante del Manchester United e capitano della nazionale portoghese, idolo di due generazioni differenti.

Dallo Sporting Lisbona al Manchester United: il colpo a sorpresa di Ferguson
Cresciuto in Portogallo con il sogno di entrare a tutti gli effetti nel mondo del calcio professionistico, Cristiano Ronaldo ha fin da sempre basato la propria carriera sulla tenacia e sul lavoro. Superati alcuni problemi cardiaci, all’età di dodici anni decise di accettare l’offerta dello Sporting Lisbona, diventando l’adolescente più pagato della nazione. Dopo due presenze con la squadra riserve, ben venticinque apparizioni con i biancoverdi e tre goal messi a segno. Archiviata la prima stagione da professionista, l’agente Jorge Mendes avviò i primi contatti con le principali compagini internazionali.
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Quasi concluso, infatti, lo scambio che avrebbe portato CR7 alla Juventus e Salas in Portogallo. Contratto pronto, decisamente convincenti anche le cifre offerte dalla Vecchia Signora. Sir Alex Ferguson, all’epoca allenatore del Manchester United, decise di beffare la dirigenza del team torinese, portando all’Old Trafford colui che aveva attirato l’attenzione mediatica con prestazioni incredibili in massima divisione portoghese. Il tecnico stesso decise di assegnargli la 7, il numero richiesto da Cristiano Ronaldo era il 24, proprio per evitare paragoni con Best e Beckham, vere e proprie leggende per il club britannico.

Cristiano Ronaldo ed il Manchester United: un binomio vincente
Dodici milioni di sterline nelle casse dello Sporting Lisbona per il trasferimento che ha letteralmente stravolto la storia del calcio. Il nome di Cristiano Ronaldo rappresenta sia il presente che il passato del Manchester United, una delle compagini più gloriose del panorama calcistico internazionale. I primi anni all’Old Trafford non sono stati semplicissimi, basta considerare lo scontro con alcuni dei volti storici del club, come ad esempio Ruud Van Nistelrooy e Wayne Rooney. Tale situazioni portarono il talento di Madeira a richiedere pubblicamente il trasferimento, più volte rifiutato dalla società stessa. Il 2007 rappresenta l’anno della rinascita, con numeri importanti in Premier League e le prime presenze sul tabellino dei marcatori in Champions. Memorabile la prestazione risalente alla sfida con la Roma, vinta dagli inglesi per 7-1. Insomma, il primo vero acuto da top player assoluto che garantì il secondo posto nella classifica del Pallone d’Oro.
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Il 2008, invece, viene considerato l’anno della conferma. Ben trentuno goal in trentaquattro presenze nella massima divisione dell’Inghilterra. Quarantadue i tocchi vincenti considerando tutte le competizioni. La consacrazione di un fenomeno dal cuore buono e dal carattere gelido nel rettangolo di gioco. Il primo portoghese della storia dello United ha attraversato difficoltà inaspettate, come ad esempio le diatribe con i supporters, per poi entrare definitivamente nel cuore di quest’ultimi con la Champions League vinta nella finale contro il Chelsea ai calci di rigore.
La stagione successiva viene ricordata per il lungo periodo di stop causato da un intervento chirurgico alla caviglia. Tuttavia, il fenomeno portoghese ottenne l’ambito riconoscimento di miglior giocatore dell’anno solare, portando a casa il primo Pallone d’Oro per un calciatore del Manchester dopo quello vinto da George Best. Al termine del campionato, decise di lasciare l’Old Trafford sposando il progetto di Florentino Perez, presidente del Real Madrid.
Dopo la parantesi in Spagna e la deludente, quantomeno dal punto di vista collettivo, esperienza alla Juventus in Serie A, il ritorno proprio nella massima divisione inglese con la maglia che lo ha letteralmente trascinato nell’Olimpo del calcio. La firma sul contratto proposto nell’estate del 2021 dal Manchester United è stata preceduta da una clamorosa trattativa con l’altra squadra del Lancashire, vale a dire il City di Pep Guardiola. Proprio come accaduto ai tempi di Ferguson, l’acquisto a titolo definitivo ha piacevolmente sorpreso i supporters ed in particolar modo gli inguaribili nostalgici, ovvero coloro che sognavano un ritorno di fiamma nel cosiddetto Teatro dei sogni.
Tuttavia, l’attuale rendimento di Cristiano Ronaldo ha leggermente deluso i tifosi. Lontano il ricordo del goleador indiscusso, anche a causa di alcuni screzi tattici con l’ex tecnico Solskjaer. Ciononostante, la stella di Madeira ha ottenuto il premio di miglior giocatore del mese dopo le prime apparizioni nella nuova avventura con il Manchester United.
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Fuga per la vittoria: l’avventura di CR7 al Real Madrid
Come accennato in precedenza, Cristiano Ronaldo decise di passare dal Manchester United al Real Madrid ai nastri di partenza della stagione 2009-10. Amore a prima vista con i supporters delle Merengues, fin da sempre disposti a difendere il nuovo beniamino del Bernabeu. Non a caso, nell’impianto che attualmente è in fase di restauro erano presenti circa ottanta mila spettatori per assistere alla presentazione del calciatore che decise di indossare la nove. Il mito di CR7, infatti, è iniziato ufficialmente nel secondo anno con i Blancos, quando il fuoriclasse portoghese ereditò la maglia numero sette da Raul. La vera svolta dell’avventura spagnola dell’ex Sporting Lisbona, però, porta la firma di Carlo Ancelotti, allenatore con il quale il Real Madrid è riuscito ad ottenere la decima Champions League della propria storia. Da menzionare anche la parentesi Zidane, tecnico che ha regalato ben tre Coppe dei Campioni alle Merengues, arricchendo ulteriormente il personalissimo palmares di Cristiano Ronaldo. L’addio al club madrileno ha sconvolto sia addetti ai lavori che appassionati, sancendo la fine di un’era indimenticabile.

Cristiano Ronaldo e la Juventus: dal sogno Champions all’addio a sorpresa
Arrivato in Italia nell’estate del 2018, Cristiano Ronaldo ha fin da subito rivoluzionato le ambizioni dei supporters della Juventus. Accoglienza fuori dal comune all’aeroporto di Torino, migliaia di tifosi entusiasti hanno accompagnato i primi movimenti italiani del fuoriclasse proveniente dal Portogallo con il coro “Portaci la Champions“. Difficile l’impatto con la Serie A, poi diverse reti decisive per l’ultimo Scudetto vinto nel corso della prima gestione di Massimiliano Allegri, tecnico con il quale non ha mai istaurato un rapporto sereno ed efficace. L’addio del toscano ed il conseguente arrivo di Maurizio Sarri sembravano apparentemente elementi favorevoli per le caratteristiche tecniche del calciatore in questione. Tuttavia, anche a causa dello scoppio dell’emergenza sanitaria causata dai primi contagi da COVID-19, l’ex Napoli non è riuscito ad imporre la propria impronta tattica alla Vecchia Signora, motivo per il quale Andrea Agnelli, presidente del club, decise di interrompere l’accordo con l’attuale allenatore della Lazio al termine della prima stagione.
L’arrivo in bianconero di Andrea Pirlo nelle sorprendenti vesti di tecnico della prima squadra non ha migliorato i risultati sportivi della Juventus. Insomma, una situazione tutt’altro che favorevole per un calciatore che nel corso della propria carriera ha costruito un carattere quasi ossessionato dalla vittoria. Emblematiche le reazioni post partita in alcune occasioni, come ad esempio l’eliminazione in Champions League con il Porto, intraviste nella serie tv prodotta da Amazon e disponibile sulla piattaforma Prime Video dedicata proprio alla Vecchia Signora, vale a dire “All or Nothing“. Il ritorno di Allegri ha ulteriormente allontanato Cristiano Ronaldo dal contesto bianconero, basta considerare la probabile esclusione volontaria nella formazione iniziale nel match valido per la prima giornata di Serie A 2021-22 che ha coinvolto la Juventus e l’Udinese alla Dacia Arena. Una garanzia in termini numerici, una delusione in chiave trofei. Insomma, una parentesi che probabilmente non ha soddisfatto nessuna parte coinvolta.

Portogallo: la rivoluzione del campione di Madeira
Nato e cresciuto con il sogno di voler vestire la maglia che rappresenta il proprio paese, Cristiano Ronaldo ha fin da subito incantato i commissari tecnici delle varie categorie giovanili del Portogallo. Dopo una breve parentesi con l’U-21 che ha visto le Olimpiadi del 2004 come meta finale, l’esordio con la selezione maggiore. La prima avventura in nazionale risale all’Europeo perso clamorosamente in finale contro la Grecia nella suggestiva cornice dello stadio Da Luz di Lisbona, dunque tra le mura amiche. Emblematiche le lacrime a fine partita del classe 1985, immagine che ha commosso appassionati e coloro che tendono ad idolatrare uno dei migliori calciatori della storia. Tuttavia, la rivincita è arrivata dodici anni dopo in occasione di EURO 2016. Nonostante l’infortunio rimediato nel corso del match, indimenticabile il successo sulla Francia che dopo ventiquattro mesi ha conquistato la Coppa del Mondo. L’era Ronaldo, inoltre, è stata sicuramente impreziosita dalla vittoria della prima edizione della UEFA Nations League, competizione che ha quasi eliminato del tutto le amichevoli tra le selezioni nazionali.
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CR7: un palmares fuori dal comune
Tantissimi i successi che portano la firma di Cristiano Ronaldo, un elenco infinito di competizioni collezionate in bacheca: quattro Mondiali per club, un Europeo, cinque Champions League, tre Premier League, una FA Cup, una Coppa di Lega inglese, due Supercoppe spagnole, due Scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane. una UEFA Nations League, tre Supercoppe europee, due Supercoppe d’Inghilttera ed una Supercoppa portoghese.
Individualmente, invece, altri riconoscimenti importanti: due FIFA Best Player of the Year, cinque Palloni d’Oro, tre European Football of the Year ed un FIFA Puskas Award.

Cristiano Ronaldo: allenamento e famiglia come stile di vita
Fin dai primi anni di carriera, l’attaccante portoghese ha condotto una vita sportiva quasi impeccabile. Dopo la scomparsa del padre risalente al 2005, tra l’altro causata da alcuni problemi con l’alcool, Cristiano Ronaldo decise di eliminare ogni vizio probabilmente dannoso per evitare scenari simili. Allenamento costante, quotidiano e sicuramente efficace. Emblematiche le immagini risalenti agli Europei del 2021: in occasione di una conferenza stampa, CR7 decise di rimuovere una bottiglia di Coca Cola dalla propria postazione favorendo dell’acqua naturale, sconsigliando l’acquisto della bevanda prodotta dal noto marchio statunitense.
Gli amanti del gossip seguono con costanza le vicende social che descrivono la vita di Ronaldo al fianco della sua compagna Georgina Rodriguez, un vero e proprio braccio destro per il fenomeno portoghese. Anche il figlio del talento di Maderia, Cristiano Ronaldo JR, ha catturato l’attenzione degli appassionati di calcio attraverso alcune prestazioni degne di note nel calcio giovanile.
La sua immagine, perfetta dal punto di vista mediatico, ha fin da sempre attirato l’attenzione delle grandi aziende per le varie campagne pubblicitarie. In ambito videoludico, Cristiano Ronaldo è comparso sulla copertina di diversi titoli sportivi: Provo Evolution Soccer 2008, 2012, 2013; FIFA 18, 19; eFootball PES 2021 ed il nuovissimo UFL.
CR7 rientra tra i personaggi del mondo dello sport più seguiti al mondo sui social. Non a caso, su Instagram vanta ben quattrocentoundici milioni di follower. Numeri impressionati anche per quanto riguarda Facebook e Twitter, una vera e propria star delle piattaforme digitali del decennio in corso.

Cristiano Ronaldo, esultanza particolare: il tormentone dilaga sui social
Mani sul petto ad indicare la propria figura, salto in avanti e braccia aperte verso l’esterno. Il tutto accompagnato da una parola che rappresenta un vero e proprio tormentone degli ultimi tempi: “Si”. Proprio il calciatore in questione ha spiegato nel corso di un’intervista ai microfoni di DAZN il significato di tale esultanza: “Ho iniziato ad utilizzare questa esclamazione quando ero al Real Madrid, in occasione di una vittoria eravamo soliti a festeggiare utilizzando questo termine. Non conosco neanche io il motivo“.

Cristiano Ronaldo, futuro incerto: nuovi scenari all’orizzonte
Il futuro dell’attaccante portoghese rappresenta un dubbio che spaventa i supporters dello United. Il capitano del Portogallo sembrerebbe orientato verso nuove destinazioni per concludere nel miglior modo possibile la propria gloriosa carriera. Emblematica una vecchia confessione di Nani, attuale leader del Venezia, ai microfoni di ESPN: “Cristiano Ronaldo mi ha detto che prima o poi verrà a giocare negli Stati Uniti d’America“.
Diversi, dunque, gli scenari futuri. L’ipotesi MLS sembrerebbe al momento quella più fattibile, da monitorare con attenzione possibili inserimenti di alcune compagini europee. Il Paris Saint-Germain, infatti, potrebbe approfittare della situazione nel caso in cui Mbappé dovesse cedere alle proposte del Real Madrid, raggruppando i due calciatori che hanno scritto la storia del calcio recente in una sola squadra. Insomma, potrebbe trattarsi dell’ennesimo trasferimento a sorpresa firmato CR7.