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Tra i personaggi di maggiore rilevanza nel panorama calcistico italiano sicuramente il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis occupa una posizione di prestigio. Schietto, ironico, pungente, vulcanico ed a tratti fin troppo plateale nei gesti e nelle parole sono solo alcuni dei tratti peculiari che rendono il patron della squadra partenopea una presenza di cui non se ne può fare a meno. Al di là della propria fede calcistica, che piaccia o meno, De Laurentiis con i suoi modi di fare ha sempre suscitato l’interesse dei cronisti, pronti a scrivere titoloni grazie alle perle di saggezza pronunciate dal romano.

L’identikit di Aurelio De Laurentiis
Nato a Roma nel maggio 1949, Aurelio De Laurentiis è cresciuto in un ambiente prettamente cinematografico. Sia il padre Luigi che lo zio Dino infatti dalla metà degli anni Cinquanta hanno prodotto più di un centinaio di film. Sarà questa la strada che il giovane Aurelio inizierà a percorrere: nel 1975, all’età di 26 anni, insieme al padre fonderà la Filmauro, società leader nella produzione e distribuzione cinematografica italiana ed internazionale. Da metà degli anni Settanta De Laurentiis è sposato con la svizzera Jacqueline Baudit, da cui ha avuto tre figli: Luigi, Valentina ed Edoardo. Una coppia molto affiatata che è riuscita nel corso degli anni a coniugare in maniera brillante vita privata e vita lavorativa.
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6 settembre 2004: data storica per il Napoli Calcio
Il 6 settembre 2004 è una data da ricordare per l’intera città di Napoli. Dopo i fasti della fine degli anni Ottanta con i due Scudetti targati Diego Armando Maradona, il club aveva vissuto circa un ventennio di buio caratterizzato da un continuo sali e scendi tra Serie A e B senza mai lasciare il segno. In seguito al fallimento decretato dal Tribunale di Napoli l’imprenditore Aurelio De Laurentiis decide di entrare nel mondo del calcio diventando presidente del “Napoli Soccer”. Da quel momento inizierà la scalata verso la massima serie: dopo aver fallito nella prima stagione di Serie C (sconfitto ai playoff contro l’Avellino), il Napoli si classifica al 1° posto nella stagione 2005/06 e accede in B.
De Laurentiis riacquista il titolo sportivo “Società Sportiva Calcio Napoli” e comincia la cavalcata in Serie B classificandosi subito al secondo posto dietro la Juventus – che contava in rosa gente come Del Piero, Trezeguet, Nedved e Buffon – riottenendo così dopo sei stagioni la Serie A. In soli tre anni il neo presidente ha così fatto risorgere una piazza importante come quella di Napoli, sollevandola dal baratro della Serie C e dandole inoltre delle solide basi economiche che verranno sfruttate negli anni a seguire. Anche la moglie, così come i figli, entreranno nell’organigramma societario del club in qualità rispettivamente di vicepresidente e consiglieri.
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Anni dopo, nel 2012, in un’intervista rilasciata a Bloomberg Television De Laurentiis volle sottolineare il suo operato nei suoi primi anni di presidenza ricordando da dove si era partiti: “Ho preso il Napoli quando era in bancarotta ed al mio arrivo non sapevo niente del calcio. Lo avevo sempre visto attraverso i media, mi occupavo di cinema ad Hollywood e venni a Napoli ad offrire 32 milioni per risollevare la situazione finanziaria del club. Allora la squadra non aveva nulla: aveva perso il suo nome, c’erano problemi coi giocatori e l’unica cosa che comprai fu la possibilità di ripartire da zero. Il cinema ha rappresentato per me una scuola importante e, anche grazie alla disciplina, in pochi anni siamo riusciti a scalare tutte le divisioni del calcio italiano, e addirittura già dalla Serie B avevamo un bilancio positivo, un vero e proprio vanto se si considera che solo società come Arsenal e Bayern Monaco potevano vantare una situazione in attivo“.

L’era De Laurentiis ai raggi X
Ad oggi, in quasi cento anni di storia del Napoli, Aurelio De Laurentiis rappresenta probabilmente il miglior presidente che il club abbia mai avuto. In termini di risultati sportivi solo il grande Corrado Ferlaino, nel corso dei suoi quasi 25 anni di presidenza, ha ottenuto risultati più importanti di quelli dell’imprenditore classe ’49. Ad eccezione delle ultime stagioni, soprattutto a causa della pandemia, il bilancio del club è sempre stato in positivo grazie all’attento lavoro di ADL e dei suoi collaboratori. Nell’ultimo decennio inoltre, per via delle azzeccate scelte di mercato operate nelle varie sessioni di calciomercato, il Napoli è stata la principale antagonista della Juventus, assoluta dominatrice in Italia. I partenopei hanno collezionato quattro secondi posti e conteso (anche trionfando) più di un trofeo alla Vecchia Signora.
Gli allenatori
In diciotto anni di presidenza De Laurentiis sulla panchina del Napoli si sono succeduti (finora) nove allenatori. L’artefice del doppio salto di categoria fu Edy Reja, uno dei tecnici più longevi sulla panchina partenopea (dal 2005 al 2009). Per il primo successo di prestigio si deve attendere Walter Mazzarri, capace di battere nel 2012 in finale di Coppa Italia la Juventus di Conte riportando un trofeo che mancava da queste parti da ben 25 anni. La crescita e l’appeal del club cresceranno tanto da attirare l’attenzione anche di grandi tecnici del panorama internazionale come Rafa Benitez, ex Liverpool: lo spagnolo in due stagioni vince due trofei ma fallisce lo Scudetto.

Nel triennio 2015/18 partirà un nuovo progetto con Maurizio Sarri, tecnico messosi in luce nell’Empoli. Il gioco espresso in Italia e in Europa dal Napoli sarriano sarà altamente spettacolare: gli apprezzamenti da parte di critici ed addetti ai lavori diventeranno un habitué. L’alchimia instaurata tra calciatori e allenatore sarà la chiave di volta per raggiungere risultati mai ottenuti prima dalla società. Tuttavia il triennio si chiuderà con “zeru tituli” per usare una famosa citazione di José Mourinho.
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Nemmeno il Re delle Champions League Carlo Ancelotti riuscirà a portare a casa trofei concludendo prematuramente l’avventura in terra campana in seguito all’eliminazione nei gironi di Champions e un andamento negativo in campionato. Toccherà poi a Ringhio Gattuso risollevare il club e lo farà bene nel suo biennio. Ma il presente si chiama Luciano Spalletti: tra alti e bassi il tecnico toscano sta cercando di lasciare un’impronta importante con l’obiettivo di regalare ad ADL e a tutti i tifosi azzurri nuovi trofei.
I migliori colpi
Sono tanti i calciatori che in questi anni De Laurentiis ha portato all’ombra del Vesuvio facendogli vestire la prestigiosa casacca del Napoli. Tra affari milionari e colpi low cost ecco di seguito alcuni dei migliori colpi durante i suoi anni di presidenza. Da Marek Hamsik a Edinson Cavani, passando per Jorginho e Gonzalo Higuain, sono tanti i giocatori che hanno lasciato un profondo segno nella loro avventura partenopea. Alcuni di loro, ad esempio Kalidou Koulibaly, Piotr Zielinski e Dries Mertens rappresentano tutt’oggi, nonostante le incessanti voci di mercato, lo zoccolo duro del club. Così come Victor Osimhen, arrivato due stagioni fa dal Lille per la cifra record di 70 milioni.

Record e Trofei
Tre volte vincitore della Coppa Italia (2012, 2014, 2020) e una Supercoppa Italiana (2015) sono i quattro trofei conquistati dal Napoli sotto la gestione De Laurentiis. Solo il già citato Ferlaino, che potè contare sul numero 10 più famoso di tutti i tempi, riuscì a fare meglio vincendo sette trofei. Ma la grandezza di ADL va anche oltre i trofei vinti: Daniel Verdù, giornalista di El Pais, nel settembre 2021 a proposito del presidente scrisse: “De Laurentiis ha preso un club derelitto, inesistente se non in una manciata di cambiali, e l’ha riportato a un nuovo splendore. Vive e soffre il confronto eterno e perdente con gli anni di Maradona, con le sue vittorie, e allora sembra non abbia fatto niente. Ma non è così”.
All’attuale patron azzurro manca lo Scudetto e un trofeo internazionale però ha saputo riportare la Champions League al San Paolo (ora Stadio Diego Armando Maradona) facendo vivere delle notti memorabili e ottenendo numeri in campionato di assoluto spessore. Per fare qualche esempio: record di reti segnate nel 2016/17 (94), imbattibilità in casa (799′ nel 2010/11), record di punti in Serie A (91, nel 2016/17), due giocatori capocannonieri (Cavani e Higuain, quest’ultimo con 36 reti in 35 partite).
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Un presidente vulcanico: tra frasi iconiche e indagini in Procura
Da uomo di spettacolo qual è il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha spesso regalato delle autentiche perle di saggezza. Che siano state rivolte ad allenatori, giocatori o altri presidenti ne ha avute davvero per tutti. Indimenticabile, ad esempio, la fuga in motorino dell’estate 2011 all’uscita dal sorteggio dei calendari di Serie A dopo aver appreso che il Napoli, tornato quell’anno in Champions League, avrebbe disputato gare di campionato impegnative in prossimità degli impegni europei. Oppure quando in segno di protesta contro l’arbitraggio decise di far disertare la premiazione della Supercoppa Italiana 2012 persa contro la Juventus a Doha 4-2.

E ancora le parole nei confronti di Higuain nel 2016 che aveva tradito gli azzurri firmando proprio con i bianconeri:“Se il signor Gonzalo Gerardo Higuain era così indispettito dalla mia presenza, ha impiegato molti anni per capirlo, a meno che non sia una persona falsa o un ottimo attore. Ma escluderei quest’ultima: di attori me ne intendo”. Oltre ad aver avuto parole pungenti anche per i vari Cavani, Inler e Balotelli non sono mancati anche gli screzi con i giornalisti e tifosi. Quest’ultimi troppo spesso lo hanno criticato (e continuano a farlo) perché pretenderebbero una squadra ancor più competitiva, in grado di fare il salto di qualità definitivo: “Tifosi? Vogliono lo Scudetto e i grandi nomi e poi non vengono allo stadio e si fanno il ‘pezzotto’…” commentò qualche tempo fa parecchio infastidito.
Purtroppo l’atteggiamento spesso provocatorio del patron azzurro gli ha causato vari deferimenti: nel 2012 per avere proferito espressioni offensive nei confronti dei giornalisti presenti durante un Consiglio di Lega; nel 2016 è stato indagato per evasione fiscale riguardo la compravendita di alcuni giocatori e più recentemente, lo scorso mese di marzo, è stato deferito a titolo di responsabilità oggettiva per inosservanza del protocollo Covid (fatti risalenti al match Juventus-Napoli del 6 gennaio 2022).

Non solo calcio: il cinema nelle vene
Già ben prima di farsi conoscere al pubblico sotto la veste di presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis aveva creato con il padre la casa di produzione e distribuzione cinematografica Filmauro. Con questa etichetta ha prodotto oltre 400 film. Oggi rappresenta uno dei più importanti produttori italiani ed internazionali al punto da ricevere vari premi e riconoscimenti in tutto il mondo. A lui si devono, giusto per fare qualche esempio, il Premio Oscar “Crash”, la serie di “Amici Miei” e il ciclo di commedie natalizie che vantano ogni anno milioni di presenze nelle sale di tutta Italia. Infine da segnalare le onorificenze ricevute come Commendatore e Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e Cavaliere del Lavoro.