Classe 1965, nato a San Diego in California ma texano d’adozione, laureato alla Georgetown University e con un Master in Business Administration alla Rice University, Thomas Daniel Friedkin è un magnate statunitense a capo di un impero con oltre 5.600 dipendenti e 12 società facenti capo alla holding di famiglia. Ereditata dopo la morte del padre Thomas nel 2017, la compagnia texana The Friedkin Group con base a Houston è presieduta proprio da Dan.

L’inizio di un impero: il re della Toyota
La strategia imprenditoriale è qualcosa di intrinsecamente presente nel sangue della famiglia Friedkin: ad aprire il ciclo è stato Thomas Friedkin, appassionato di aeronautica, gareggiava nelle corse automobilistiche per hobby e, grazie alla conoscenza e all’amicizia con lo storico costruttore, pilota e imprenditore Carroll Shelby, è entrato in contatto con la Toyota creando successivamente un impero attraverso la Gulf States Toyota Distributors.
Alla scomparsa di Thomas nel 2017, l’eredità del gruppo è passato nelle mani del figlio Dan Friedkin che, secondo quanto attesta Forbes, disporrebbe di una fortuna personale stimata in 4,2 miliardi posizionando al 504° posto tra gli uomini più ricchi del mondo. Per quanto riguarda l’attività familiare, inaugurata nel lontano 1969, con Dan come Ceo è stata stipulata un’esclusiva per la distribuzione delle Toyota in cinque stati, con oltre 145 concessionari tra Texas, Arkansas, Louisiana, Mississippi ed Oklahoma, vendendo solo nel 2018 veicoli della casa giapponese per oltre 9 miliardi.
Non solo quattro ruote: tra Resort, Safari e Cinema
Ma l’impero costruito dai Friedkin non si esaurisce solo nel campo delle quattro ruote ed anzi spazia in molteplici campi ed attività: il The Friedkin Group, sotto la gestione di Dan, ha allargato i propri orizzonti anche nel settore alberghiero: è il caso della catena Auberge Resorts Collection con hotel e resort di lusso dagli Stati Uniti fino in Messico passando per le Fiji, Grecia, Svizzera, Nicaragua e Costa Rica.

Come diversi imprenditori, Dan Friedkin, già nel cuore dei tifosi della Roma, ha poi deciso di investire parte del patrimonio anche in progetti filantropici: il principale è quello della Friedkin Conservation Fund, ente che si occupa della pianificazione ed organizzazione di viaggi, dagli spettacoli aerei ai safari di lusso in Africa.
Inoltre, il gruppo comprende anche l’Imperative Entertainment, un innovativo studio di produzione cinematografica con sede a Santa Monica, California, che produce, sviluppa e finanzia il settore dell’intrattenimento, concentrandosi su film, programmi televisivi e documentari. In più dal 2018, detiene anche il pacchetto di maggioranza di Neon, una delle più ambite società di marketing e distribuzione cinematografica indipendente. In particolare, Dan Friedkin è stato produttore per diversi film, come per The Square, pellicola svedese vincitrice della Palma d’oro a Cannes nel 2017 candidandosi anche all’Oscar come miglior film straniero. All’elenco si aggiunge anche All the Money in the World, con la regia di Ridley Scott: film ambientato in Italia, proprio a Roma che raccontar del sequestro nel 1973 di Paul Getty, all’epoca nipote dell’uomo più ricco del mondo.

Tra cinema ed aviazione
Le passioni del cinema e degli aerei (trasmessagli dal padre) di Dan Friedkin si sono incrociati nel film Dunkirk, diretto da Christopher Nolan: nella scena finale della pellicola uno dei protagonisti, interpretato da Tom Hardy, sorvola le coste francesi a bordo del suo Spitfire. Quello stesso aereo appartiene alla collezione personale del presidente della Roma; addirittura, l’imprenditore americano non ha solo messo a disposizione il veicolo alla produzione, ma lo ha anche pilotato personalmente nella scena di volo girata da Nolan. Oltre a possedere la più grande collezione d’America di vecchi aerei da guerra, Dan Friedkin dispone anche di una licenza da pilota con cui può prendere parte alla formazione dei voli acrobatici dell’Air Force, un privilegio consentito solo ad altri nove piloti civili.

Tale padre tale figlio: Ryan il braccio destro
A seguire costantemente Dan c’è uno dei quattro figli, Ryan Friedkin, probabilmente quello che ha maggiori punti di contatto con il padre. Ryan, classe 1990 nato e cresciuto in Texas, si laurea in amministrazione aziendale con specializzazione in marketing alla Southern Methodist University. il trentunenne condivide con il padre la passione per il cinema, diventata un vero e proprio business con la fondazione nel 2014 dell’Imperative Entertainment, collaborando attivamente nella produzione di diversi film. Inoltre, a Ryan Friedkin, già entrato nel cuore dei tifosi giallorossi, è stata anche affidata la gestione del fondo di conservazione dei Friedkin, il cui obiettivo è di salvaguardare oltre 3.2 milioni di acri di aree naturali protette della Tanzania e sensibilizzare sul bracconaggio. L’attività filantropica è una prerogativa in casa Friedkin: contemplata appositamente la Friedkin Foundation, che ha il compito di supervisionare le diverse organizzazioni benefiche della famiglia e dell’azienda.
Condivide con il padre anche la passione per il Basket: entrambi i Friedkin sono grandi tifosi degli Houston Rockets, per cui lo stesso Dan figura come partner commerciale della squadra; del resto l’arena nella quale giocano i Rockets, il Toyota Center di Houston, è proprio sponsorizzato dal The Friedkin Group. Attualmente, Ryan Friedkin fiancheggia il padre nella gestione societaria della AS Roma, ricoprendo il ruolo di vicepresidente.

Il 25° presidente della Roma
Il 6 agosto 2020, l’AS Roma comunica il preliminare raggiungimento di un accordo per l’acquisizione delle quote azionarie del club da parte del Friedkin Group, atto che di fatto sancisce la fine dell’era fallimentare di James Pallotta come presidente della Roma. Il 17 agosto, l’annuncio diventa ufficiale: Dan Friedkin ottiene il pacchetto di maggioranza del club italiano, diventando così il venticinquesimo presidente nella storia della Roma. Il magnate americano, dall’arrivo a Roma, ha investito pesantemente nel progetto di rinascita del club, soprattutto in vista di un risanamento del bilancio: solo nel mese di gennaio 2022 ha versato nelle case capitoline oltre 25,8 milioni per garantire alla società una maggiore stabilità economica, con una media di 19 milioni versati mensilmente dall’inizio della sua avventura nel calcio italiano. In totale gli investimenti dei Friedkin ammontano a circa 534,8 milioni di euro; una spesa che dimostra la voglia l’attenzione messa a disposizione dei nuovi proprietari, anche a fronte dell’iniziale investimento per acquistare la Roma stimato circa 199 milioni.
Umili e rispettosi, silenziosi e mai invadenti, I Friedkin, padre e figlio, si sono guadagni in poco tempo il rispetto e l’approvazione della piazza giallorossa, da sempre molte esigente soprattutto dopo l’esperienza non proprio positiva vissuta nell’era Pallotta. Appena un’anno fa la nuova società annunciava l’arrivo nel tecnico della Roma Josè Mourinho, mettendo a segno un vero e proprio colpo di calciomercato che ha stimolato ed entusiasmo i tifosi romanisti.

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