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Daniele Faggiano, oggi direttore sportivo della Sampdoria, è sempre rimasto nell’ombra. Mai al centro del “gossip sportivo” che vede coinvolti ad esempio: Marotta, Sabatini, Paratici, Massara e cosi via, senza mai dare troppo nell’occhio. Da Copertino, piccolo comune in provincia di Lecce, ha scoperto Kulusevski, Caputo, ma anche Shomurodov facendo le fortune dei club con cui ha collaborato.
Faggiano, prima di vestire i panni da DS ha una breve parentesi da calciatore. Più precisamente come portiere, lascia il calcio a 25 anni dedicandosi fin da subito alla carriera da direttore sportivo. La prima società professionistica di cui è DS è in Serie C2, il Noicattaro.

Il Bari e il Siena: le prime esperienze nel “calcio che conta”
Dopo l’esperienza a Noicattaro è chiamato da Giorgio Perinetti al Bari, divenendo capo degli osservatori in Serie B. Nel 2010 lo segue al Siena, sempre in B, club poi promosso in Serie A. Perinetti stesso, responsabile dell’area tecnica, lo promuove nell’ottobre 2011 direttore sportivo. A fine campionato lascia Siena e viene squalificato per quattro mesi per omessa denuncia nella vicenda del calcio scommesse, fino a dicembre 2012. A Bari è rimasto come responsabile scouting dal 2007 al 2010 diventando protagonista della storica promozione in Serie A. I suoi acquisti, Ciccio Caputo su tutti, e l’ottimo rapporto con Antonio Conte, allenatore per due anni, hanno contribuito al raggiungimento della massima serie.

Bari e la pazza idea di Rodriguez
Durante la sua esperienza al Bari, Faggiano tentò il grande colpo. Cercò infatti di portare al San Nicola uno sconosciuto, James Rodriguez. In un intervista di allora infatti dichiarò: “L’idea nacque visionando tanti calciatori e tante partite. All’epoca James giocava ancora con il Banfield. Ho conosciuto anche la sua famiglia, composta da gente per bene”. Di James invece – continua Faggiano – ricordo che viveva pane e calcio, un ragazzo pulito. Dopo non si è concretizzata perché il Bari non aveva i soldi per l’operazione, dovevamo realizzarla con un’altra squadra italiana che, probabilmente, non se l’è sentita di fare un investimento del genere. Dopo il Banfield è andato al Porto e da lì è decollata definitivamente la sua carriera”.
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Dopo Bari, Faggiano approda sull’isola siciliana, prima al Trapani dove riuscì a portare la squadra dalla Lega Pro alla Serie B, e nel 2015 sfiora l’impresa perdendo la finale play off per la Serie A contro il Pescara. L’anno dopo decide di non rinnovare e passare al Palermo, che in quel periodo aveva venduto alcuni dei grandi campioni come Amauri qui la sua esperienza durerà pochissimo tempo, 5 mesi. Dopo l’esonero di De Zerbi, rassegna le dimissioni per incomprensioni col presidente Zamparini.

Parma e i grandi campioni
Il suo capolavoro rimane però l’avventura a Parma, a braccetto con Roberto D’Aversa. In quattro anni, tra il 2016 e il 2020, i due hanno portato i ducali dalla Serie C alla Serie A, con due salvezze anche tranquille. In Emilia Faggiano ha dato il meglio di sé con mercati sempre intelligenti e, non a caso, il Parma è retrocesso al primo anno senza lui a gestire i fili. Alla prima stagione riporta in A, Gervinho e si assicura l’esperto difensore Bruno Alves. Ma anche Hernani dallo Zenit è arrivato grazie a lui. Nel 2019, tratta il prestito di Dejan Kulusevski, il vero fiore all’occhiello dello scout di Faggiano. Durante la sua permanenza al club parmigiano, viene eletto come uno dei migliori direttori sportivi d’Italia, forse anche grazie al tentativo di ingaggiare il terzino del Real Madrid Fabio Coentrao. Fu lui stesso a dichiararlo: “C’è stato qualcosa lo scorso anno, è vero. Poi abbiamo optato per altre scelte”. Obiettivo del Parma di allora “quello di cercare di investire nel settore giovanile e provare a crescere, gradino dopo gradino e anno dopo anno, con la prima squadra. Cercando di prendere calciatori, se c’è l’opportunità, da qualsiasi mercato”. Dopo cinque anni interrompe il suo rapporto col club, trasferendosi al Genoa. La sua avventura nel club rossoblu durerà cinque mesi, e a Novembre del 2020 venne sollevato dall’incarico.

L’altra sponda di Genova: la Sampdoria
Arrivato nell’estate scorsa alla Sampdoria durante il calciomercato estivo, ha portato Torregrossa e Caputo, rinnovando il reparto offensivo. La sua esperienza è ancora in corso, ma ha già dovuto affrontare il caso di Ihattaren, vero e proprio oggetto misterioso arrivato in prestito dalla Juventus nell’ultima sessione di mercato.
Neanche Faggiano non sembra sapere cosa sia successo, parole che comunque non fermeranno le illazioni sul calciatore e il suo futuro: “È indiscutibile che per le qualità del calciatore è stata una buona operazione. È arrivato a Genova però fuori allenamento. Poi è successo qualcosa a livello famigliare, ma non so bene cosa sia accaduto nemmeno io”. Parole che non sono poi piaciute al diretto interessato che ha risposto per le rime alla società blucerchiata. Ihattaren, classe 2002, non ha mai esordito con la Sampdoria e ha raccontato tutto al quotidiano olandese De Telegraaf, rivelando i motivi che lo hanno spinto al ritorno in patria. Il centrocampista olandese ha parlato dello scarso interesse nei suoi confronti. “A 19 anni ero in albergo da solo, abbandonato al mio destino”, ha dichiarato. Ha detto di essere partito per tornare in Olanda “a causa delle circostanze”, ma che dopo la sua partenza la Sampdoria non si è fatta più sentire.
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Alla fine questa situazione di calciomercato si è risolta con il ritorno in patria dell’olandese. Faggiano però è già a caccia del prossimo talento, per riportare la Sampdoria dove merita dopo alcuni anni difficili. L’attuale situazione di classifica impone riflessioni urgenti e decisioni tempestive, sempre ragionando con lungimiranza verso le prossime stagioni. L’obiettivo è quello di costruire sul lungo percorso una rosa composta da un mix di giovani talenti e giocatori più esperti e Faggiano è l’uomo giusto al momento giusto per questo progetto. I tifosi sperano nella rinascita della Sampdoria ad alti livelli, ma tutto passa dalla potenziale salvezza in questa stagione. Solo in un secondo momento si potrà operare anche in chiave calciomercato con grande ambizione. Servirà però molta pazienza perché l’idea da concretizzare è ambiziosa, ma il tempo deve essere un alleato in tal senso.