Darts, dal Medioevo alla Cina: le origini dei termini delle freccette

Redazione
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Il Darts, o gioco delle freccette, è uno sport che negli ultimi anni sta assumendo un ruolo sempre maggiore all’interno del cuore degli sportivi e degli appassionati, riuscendo a raccogliere centinaia di persone in occasione del Campionato del mondo PDC organizzato presso l’Alexandra Palace di Londra nel mese di dicembre. L’ultimo giocatore professionista ad essersi laureato campione è stato Michael Smith.

Il Darts affonda ufficialmente le proprie radici nel 1896 quando Brian Gamlin, falegname del Lancashire, ideò questo gioco che si avviò ufficialmente nel 1900. Le radici del gioco delle freccette sono però antiche e risalgono nel Medioevo e proprio a questo periodo risale l’origine di alcuni termini specifici del Darts che conosciamo oggi come: “Bull’s eye” e “Shangai“.

Darts, l’origine del Bull’s eye

Chi gioca o ha giocato almeno una volta con gli amici al Darts sa che l’obiettivo è quello di racimolare più punti possibili attraverso il lancio di tre freccette su un bersaglio, cercando di puntare ai settori più piccoli che moltiplicano per due o per tre il punteggio corrispondente al settore centrato.

Il bersaglio è, infatti, suddiviso in venti spicchi, dunque il giocatore potrà racimolare con un singolo lancio un punteggio che oscilla da 1-20, qualora dovesse entrare nel settore singolo, o da 1-60 qualora dovesse riuscire ad entrare nel settore doppio o triplo.

Freccette @Twitter
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Al centro del bersaglio è posizionato un doppio cerchio, uno più esterno, di colore verde, che vale 25 punti e uno più interno, di colore rosso, che vale 50 punti e che, nel gergo del Darts, viene definito “Bull’s eye“, che vuol dire letteralmente “occhio di toro“.

L’origine di questo termine risale al 1833, più di 50 anni prima dell’esordio ufficiale del gioco delle freccette, e, presumibilmente, viene collegato all’attività degli arcieri britannici che per dare prova delle loro abilità e per esercitare la propria tecnica, cercavano di scagliare un dardo attraverso la cavità oculare del cranio di un toro che corrisponderebbe al “Gold“, termine con il quale si indica il centro di un bersaglio nel tiro con l’arco.

Colpire il bull’s eye potrebbe sembrare complesso e per lo più impossibile, ma i professionisti di freccette riescono a centrarlo con apparente facilità, tanto che è stato definito l’Alan Evans Shot, ossia il lancio, in un unico turno, delle tre freccette al centro del bersaglio. L’ultimo a riuscirci è stato Simon Whitlock, professionista australiano e attuale numero 40 al mondo, in occasione dei Dutch Darts Championship del 2022.

Darts, lo Shanghai

Un po’ più particolare e ancora incerta è l’origine del termine “Shanghai“, termine con il quale si indica sia una variante del metodo di gioco tradizionale del Darts, sia la capacità di centrare in un unico round i tre diversi settori – singola, doppia e tripla – di un’unica sezione.

Gerwyn Price @Twitter
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L’origine più accreditata del termine Shanghai lo ricollega alla versione cinese del gioco di carte “Shanghai Rummy“, dove l’obbiettivo è quello di ottenere o tre carte uguali o tre set di carte uguali.

L’obbiettivo del gioco è, difatti, ricollegabile alla capacità del giocatore di Darts di scagliare le freccette tutte nello stesso settore, centrando, durante lo stesso turno, il settore singolo, il settore doppio e il settore triplo.

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