Dimitri Payet, talento dell’altro mondo: da Réunion a Marsiglia, nel segno dell’imprevedibilità

Redazione
11 Min Read

Quando nasci a 9000 chilometri dalla Francia in un’isola posizionata geograficamente nell’Oceano Indiano e riesci comunque a raggiungere certi livelli, vuol dire che non sei un uomo comune. È la storia di Dimitri Payet, un talento cristallino della Génération ’87 francese, che molto spesso è stato soffocato dalle sue stesse qualità. Le aspettative su di lui sono sempre state altissime, per qualche momento è sembrato di vedere una stella destinata a rimanere nel firmamento del calcio mondiale, ma ad oggi una cometa gli si addice di più. Dagli inizi nelle squadre di Réunion, passando per la Premier League, fino all’abbraccio destinato a non finire mai con la sua Marsiglia.

- Pubblicità -
Payet (Marsiglia)
Payet (Marsiglia)

 

La nascita del talento e la chiamata dalla Francia

Dimitri Payet nasce nel 1987 a Saint Pierre, piccolo centro dell’isola francese di Réunion situato nell’Oceano Indiano. La passione per il calcio la fa da padrone nella testa del piccolo Dimitri, che all’età di 9 anni è già conteso dalle due squadre del suo paese per via delle sue qualità tecniche fuori dal comune. L’obiettivo della famiglia però è quello di trovare un settore giovanile in Francia, che possa farlo crescere non solo dal punto di vista calcistico. L’opportunità arriva dal nord geografico del paese, più precisamente da Le Havre, club storicamente florido dal punto di vista dei giovani talenti.

A 12 anni il gioiellino si trasferisce in Normandia, dove però fatica ad ambientarsi dal punto di vista climatico e ambientale della città, ma anche per le regole ferree che gli impone il centro di formazione. Nonostante la grande opportunità che il Le Havre gli riserva viste le sue qualità, a 16 anni decide di tornare da dove è venuto, per giocare stabilmente nel AS Excelsior. Il club di Réunion però è troppo distante da quello che si può considerare calcio professionistico, e per quello che ha dimostrato Payet è arrivato il momento di fare il grande salto. Per lui c’è il Nantes, in Ligue 1.

Dimitri Payet con la maglia del Nantes
Dimitri Payet con la maglia del Nantes

La crescita di Payet passa da Nantes e Saint Etienne

Quando si parla di giovani campioni usciti fuori dai settori giovanili del campionato francese, il Nantes è sempre menzionato. Questo perché il club bretone è rimasto nell’immaginario comune degli amanti del calcio, come una fucina incredibile di talenti. Tra i nomi più famosi spiccano Deschamps, Makéléle e Desailly. Qui il giovane Payet trova terreno fertile per far crescere le sue ambizioni e le sue qualità, nonostante il periodo piuttosto negativo vissuto in quegli anni dai canarini, che culminerà con la retrocessione in Ligue 2.

Il Saint Etienne, altra società attiva a livello giovanile, è sempre attento alle occasioni che il mercato può riservare, e con discesa libera del Nantes, l’occasione ha un nome e un cognome: Dimitri Payet. Il talento isolano passa ai Verdi per 4 milioni di euro, e nel corso della sua avventura all’ASSE durata ben quattro anni, colleziona oltre 140 presenze tra campionato, coppa nazionale e Coppa Uefa. La consacrazione arriva l’ultimo anno, quando l’ex Nantes mette a segno 13 reti in Ligue 1 e si fa notare dai grandi club.

- Pubblicità -
Dimitri Payet ai tempi del Saint-Ètienne
Dimitri Payet ai tempi del Saint-Ètienne

Il Lille e il rapporto con Rudi Garcia

Dopo il suo ultimo anno disputato splendidamente al Saint Etienne, è il Lille a credere nelle qualità di Payet, che per 9 milioni di euro approda in una rosa di astri nascenti e giocatori importanti. In quella squadra figurano i nomi tra i tanti di Eden Hazard e Joe Cole, che durante il suo primo anno gli tolgono un po’ la scena. Dimitri mette comunque a segno 6 gol e 6 assist al termine della prima stagione, segno che quando si accende può essere davvero decisivo.

L’anno dopo, complice la cessione di alcune pedine importanti, l’ex ASSE si prende i riflettori e diventa il centro del gioco di Rudi Garcia, allenatore che ritroverà anche in seguito nel corso della sua carriera. La squadra si affida al suo talento e lui ricambia la fiducia con giocate e risultati, collezionando al termine della stagione 12 assist e 12 gol che lo incoronano miglior assist-man della Ligue 1. La sua avventura nella città di Lilla non dura poi tanto, solo due anni, ma lo aiuta a ricevere la chiamata che in qualche modo gli cambierà la vita dal punto di vista calcistico.

Dimitri Payet con la maglia del Lille
Dimitri Payet con la maglia del Lille

Il suo primo Marsiglia e l’incontro con Marcelo Bielsa

Cercato da mezza Europa, Dimitri Payet trova la sua dimensione perfetta nel posto giusto al momento giusto, la città di Marsiglia. La Costa Azzurra è la regione che più gli ricorda casa sua, ormai lontana, e che più lo farà sentire amato negli anni successivi. Con la maglia dell’OM l’inizio non è dei migliori, a causa della presenza di Valbuena è costretto a giocare sulla fascia e disputa un’annata ricca di alti e bassi. All’inizio del campionato successivo però ecco la svolta, l’Olympique ingaggia Marcelo Bielsa per la panchina e l’ex Lille entra subito nel suo cuore.

- Pubblicità -

Sotto la guida del Loco, Payet si eleva a fuoriclasse e dimostra che la fiducia dell’allenatore è ben ripagata. Grazie al gioco offensivo del tecnico di Rosario, la squadra vola in testa alla classifica dopo moltissimo tempo e pratica un calcio spettacolare da vedere. Al termine dell’annata il Marsiglia si classifica quinto, ma la sua stella è finalmente considerata tra le migliori del panorama europeo grazie ai 16 assist messi a segno in campionato. Il fantasista francese è il miglior giocatore del continente quando si parla di passaggi chiave e occasioni create.

Dimitri Payet alla sua prima esperienza all'Olympique Marsiglia
Dimitri Payet alla sua prima esperienza all’Olympique Marsiglia

L’esperienza oltremanica al West Ham

Dopo essersi confermato tra i migliori talenti europei, ecco la messa alla prova definitiva. Il West Ham acquista Payet dal Marsiglia per 11 milioni di sterline e ripone le speranze di una buona stagione in Premier League nelle sue qualità. Il rapporto tra il pubblico dell’allora Upton Park e il gioiello francese inizia subito col piede giusto, quando all’esordio mette a segno il primo assist nella grande vittoria in trasferta contro l’Arsenal. Per metà stagione sembra incontenibile, mette a segno 6 gol e 3 assist fino al novembre del 2015, quando un brutto infortunio lo costringe a stare lontano dai campi per oltre tre mesi.

Quando torna in campo, non sembra aver perso la tecnica che lo ha reso celebre. Nel match contro il Bournemouth vinto per 3-1 dagli Hammers, Payet mette a segno uno dei più bei gol da calcio di punizione che l’Inghilterra abbia mai visto, oltre a uno dei classici del suo repertorio, l’ennesimo assist in carriera. Inspiegabilmente i rapporti tra lui e l’ambiente londinese cominciano ad allentarsi, e con tutta la personalità che lo ha sempre contraddistinto, decide di andar via e di tornare a casa, nella sua Marsiglia. Qualche mese dopo in un’intervista a L’Equipe dichiarerà: “A Londra mi annoiavo, per questo sono andato via“.

- Pubblicità -

Il ritorno a casa, nella “sua” Marsiglia

Dopo la parentesi in Inghilterra, Dimitri Payet prende la decisione di ritornare a Marsiglia, probabilmente l’unico posto dove si è sentito a casa veramente nel corso della sua carriera. Il rapporto con la gente e con l’allenatore Rudi Garcia lo galvanizzano, a tal punto che diventa il trascinatore di quella squadra. In Francia non ottiene grandi risultati, nonostante mantenga sempre la sua media di gol e assist, ma già al suo secondo anno all’OM si fa vedere coi suoi compagni a livello europeo. Il tecnico ex Roma riesce nell’impresa di riportare l’Olympique a disputare una finale europea, contro l’Atletico Madrid in Europa League.

Il Marsiglia viene sconfitto dai Colchoneros con un netto 3-0 in finale, ma il bilancio di quella stagione è chiaramente positivo. L’avventura di Garcia si interrompe dopo l’ennesimo quinto posto e viene sostituito da Villas Boas, allenatore col quale l’OM torna a disputare la Champions League. Il tecnico portoghese si dimette poco tempo dopo, lasciando la squadra nelle mani dell’esperto Jorge Sampaoli che torna a classificarsi quinto in campionato. Dimitri Payet è ancora uno dei punti cardine del club costiero, ma nell’immaginario collettivo rimarrà uno dei più grandi punti interrogativi della storia del calcio moderno.

- Pubblicità -

Seguici sui nostri canali

- Pubblicità -

Ultime Notizie

Ultima Ora

🏎️ GP di Cina, Streaming Gratis: la Sprint Race in Diretta LIVE

Dopo un week-end di pausa, la Formula 1 riaccende i motori, per mandare in scena la quinta prova del mondiale 2024. Duello tra Red Bull e Ferrari, che si manifesterà…

🛡️ Empoli-Napoli, Nicola vede la salvezza: Calzona sogna l’Europa

La 33ª giornata di Serie A ha aperto il sipario con match importanti, e continuerà nell'anticipo di sabato 20 aprile con la sfida tra Empoli e Napoli che si giocherà…

- Pubblicità -

⚽ Stories

Approfondimenti e Indagini

Il “Caso Calvi” fa paura, alla Roma di De Rossi, no!

Sembrava incredibile dover raccontare una sfida europea senza considerare che in Italia si affrontavano due top club come Roma e Milan, eppure possiamo provare a descrivere l'impresa giallorossa con una…

- Pubblicità -

Altre Notizie

Tutte le altre News recenti

🥅 Athletic Bilbao-Granada 1-1, Williams sbaglia porta: Guruzeta la pareggia

La prima partita della 32ª giornata de LaLiga, che ha visto come protagoniste Athletic Bilbao e Granada, si è conclusa con il risultato di 1-1. Una partita con pochi colpi…

🔭 Nizza-Lorient 3-0, Farioli punta la Champions League: profondo rosso per Le Bris

La 30ª giornata di Ligue 1 si è aperta con la sfida tra Nizza e Lorient, terminata sul risultato di 3-0. Una partita tutta a strisce rossonere e che ha…