Sembra davvero impossibile credere che oggi Paulo Dybala non figuri più tra le prime scelte delle grandi squadre europee. Per meglio comprendere il presente del giocatore è fondamentale però prendere in analisi tutta la parabola calcistica che lo ha portato ad essere oggi una clamorosa seconda scelta di mercato.
Come nasce un “gioiello”
Tutto comincia quando, agli inizi della sua carriera, viene definito dalla giornalista argentina che lo intervistava La Joya, letteralmente il gioiello, dal momento che il giovane Paulo era conteso da molti club italiani ed il suo valore di mercato era tanto alto da sfiorare quello di un diamante. Parliamo degli anni in cui Dybala militava nella Serie B argentina. Il momento che ha dato la svolta alla sua carriera è stato proprio quel lontano 12 agosto 2011 quando quel giovane talento con la faccia di un bambino fa il suo esordio con la maglia a tinte rosse e bianche dell’Instituto de Cordoba. Dybala aveva 17 anni e da quel giorno con 17 gol in 40 partite non si ferma più. E il suo futuro sembra essere più luminoso che mai.
Gli anni della formazione a Palermo
È stato davvero amore a prima vista quello tra Paulo Dybala e il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini di cui si ricorda ancora quando lo definiva: “Come Messi“. L’assegno staccato per lui dal club rosanero parla chiaro e la cifra è da capogiro: 12 milioni di euro per il gioiello venuto dall’Argentina. La Joya accetta l’offerta stellare senza pensarci troppo. In seguito, commenterà:”Sono stato costretto ad accettare. Il mio club aveva bisogno di soldi“.
L’inizio è tutto in salita, ma il cambio di lingua e di gioco rendono Paulo ancora più determinato. Il risultato sono i 3 gol in 27 presenze in Serie A. Il club siciliano non ha fortuna e nella stagione 2013-2014 si vedrà retrocesso in B. Ma questo non basta a spegnere i riflettori sul giovane fenomeno che continua a regalare prodezze. L’ex tecnico del Palermo, Gennaro Gattuso, emetterà la sentenza:”Ti basta un secondo per capire che è di un altro pianeta“. Con il Palermo, Dybala segnerà 21 gol in 93 presenze complessive.
La genesi di un diamante bianconero
All’allora amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta, Paulo ricorda un giocatore in particolare: “Mi ricorda Omar Sivori, si muove come el Cabezon, è svelto di mente, segna e gioca per la squadra“. Il paragone dà inizio ad una storia d’amore, quella tra la Vecchia Signora e La Joya, tanto grande quanto tormentata durata sette lunghi anni. Dybala ha 21 anni e il 4 giugno 2015 viene acquistato dal club bianconero per 32 milioni di euro più 8 di bonus. L’obiettivo del contratto quinquennale è quello di porlo al centro dell’ambizioso progetto di mister Allegri in una squadra che dopo anni di successi in Italia, vuole ora affermarsi anche in Europa. Il giorno della presentazione, nel giugno 2015, Dybala sceglie di indossare la maglia numero 21, che fu di campioni come Zidane e Pirlo.
L’esordio è dei migliori: prima partita, quella di Supercoppa con la Lazio, primo gol e primo trofeo in bacheca. Il talento di Dybala esplode e la sua importanza per la squadra è sotto gli occhi di tutti. L’apoteosi avviene nel 2017 quando ai quarti di andata di Champions League, Paulo sfiderà il connazionale più forte che c’è, Lionel Messi, riuscendo a batterlo con una strepitosa doppietta. Dybala ora è scatenato, una perfetta macchina da gol al fedele servizio dei bianconeri. Al terzo anno in maglia a strisce, a Paulo viene affidata la Diez, complice anche la partenza di Paul Pogba. Ma il gioiello non sembra inizialmente avvertire il peso di vestire questa maglia e chiude la stagione con 26 gol e sette assist in 46 presenze.
La stagione successiva segnerà, invece, un record negativo nella sua carriera: sarà infatti la sua peggiore dall’arrivo in Italia e si chiuderà con appena 10 gol in 42 presenze. Ma nel 2018, qualcosa cambia: arriva in bianconero un alieno chiamato Cr7. E La Joya sembra rinascere: le prestazioni tornano a salire e anche i numeri. Dybala chiuderà l’anno vincendo il premio come miglior giocatore della stagione 2018-2019. Il gioiello sembra essere tornare a brillare.
La rottura con la dirigenza
La fine dell’idillio è da ricercarsi negli ultimi due anni de La Joya in bianconero. Il gioiello che batteva per 3 a 0 il Barcellona di Messi sembra ora essere sparito, al suo posto ha lasciato una versione decisamente grezza rispetto allo scintillante diamante degli inizi. L’argentino è sempre meno determinante, a causa soprattutto dei numerosi infortuni che lo affliggono durante la sua sesta stagione. Sulla panchina della Juventus c’è ora mister Pirlo ma la condizione di Paulo non gli permetterà di essere più decisivo.
L’infortunio al legamento mediale che subisce a gennaio rappresenterà lo stop più lungo della sua carriera. Le cose non miglioreranno nella stagione successiva, quando altri sei infortuni comprometteranno ancora una volta l’annata de La Joya che in un certo senso andrà di pari passo con la prestazione “no” dei bianconeri. La rottura con il club appare quindi inevitabile: il rinnovo proposto dalla società prevede un abbassamento dello stipendio e La Joya dice no. I motivi della rottura sarebbero però da ricercarsi anche nell’exploit avuto dalla neo coppia Morata–Vlahovic, che avrebbe decisamente messo in ombra il gioiello, compromettendone il rinnovo certo.
L’ultimo esemplare da “Diez” carati
Abbiamo tentato di analizzare come si determina il valore di un gioiello made in Argentina: la storia, le maglie, i numeri. Oggi, ci si domanda cosa invece abbia reso sempre meno “accecante” il talento dell’ultimo vero numero Diez e perché l’involuzione, anche mediatica, subita dal fenomeno appare più disarmante che mai. Dopo la scadenza del contratto con la Juventus e l’inaspettato rinnovo mancato, come si è detto, Paulo Dybala è un nomade in cerca di squadra.
Ma le possibilità di scelta per lui sembrerebbero essere decisamente poche. Ora si direbbe in stand-by anche la trattativa con l’Inter di Marotta che all'”operazione La Joya” ha anteposto l’attesissima chiusura dell’affare per il ritorno in nerazzurro di Romelu Lukaku. Qualora quindi il ds Piero Ausilio non riuscisse a limare i dettagli di ingaggio e portare l’argentino in squadra, il Milan di mister Pioli potrebbe tentare il colpo ma tutto è ancora da vedere. Allo stesso modo, la Roma di José Mourinho sarebbe alla finestra per l’argentino. Ma nessuno sembra più disposto come prima a volere il diamante…che ormai non brilla più.