Alla ricerca dell’immortalità: El Shaarawy l’eterno Faraone di Roma

A compiere gli anni oggi, 27 ottobre, è colui che è diventato l'unico ed eterno Faraone di Roma: Stephan El Shaarawy

Lorenzo Gulino A cura di Lorenzo Gulino
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Cos’è l’eternità? Tutti ce lo siamo domandati almeno una volta e abbiamo cercato la risposta in libri di storia o in racconti di maghi e di streghe. Un concetto tanto astratto quanto intrigante perché di eterno, alla fine, in questa vita non c’è nulla, se non una città: Roma. Veniva così cantata dal poeta latino Abio Tibullo: “Né ancora aveva Romolo innalzato le mura dell’Eterna Urbe”. Ed è qui che prende vita e forma la figura del gladiatore, pronto a combattere fino al suo ultimo respiro, fino alla morte.

Ricordiamo le gesta di chi è sceso sul campo da battaglia, così come quelle di chi è sceso sul campo da gioco. Partendo da Spartaco fino ad arrivare a Totti e De Rossi, la storia di Roma è stata scritta da uomini che ne hanno segnato, in un modo o nell’altro, la sua eternità. Ma adesso c’è chi, passo dopo passo, sta trovando una nuova formula, una nuova strada, per lasciare un segno indelebile ed il suo nome è Stephan El Shaarawy, il Faraone.

Le montagne russe del Faraone

Quando cresci in fretta il peso da portare sulle spalle è tanto e la pressione si fa sempre più schiacciante. Quel pubblico da convincere e quella società alla quale dimostrare che la fiducia ricevuta sarà ben ripagata, non sono semplici da reggere psicologicamente. Genoa e Padova sono solo trampolini di lancio per chi, come Stephan, respira ed emana calcio da ogni poro. L’ambizione di arrivare in alto e poi la chiamata del Milan che cambia tutto, stravolge ogni prospettiva: Faraone è il tuo momento.

Stephan El Shaarawy ai tempi del Milan @Twitter
Stephan El Shaarawy ai tempi del Milan @Twitter

L’asticella si alza e il livello di El Shaarawy anche. Stupisce, incanta e si destreggia con il pallone tra i piedi e sposta tutti i riflettori su di sé. Quando, però, tutto sembra andare per il meglio ecco che prendono forma le montagne russe del Faraone che in un attimo lo trascinano giù, portandolo alla ricerca della gioia altrove: al Monaco.

La vita dopo la morte: il Faraone rinasce

Nonostante la deludente parentesi in Francia, El Shaarawy è pronto a cogliere una seconda opportunità. A chiamarlo, stavolta, è la Roma e Stephan non esita un momento nell’accettare. Proprio come i defunti nell’antico Egitto, il Faraone ha la possibilità di rinascere, di avere una seconda vita dopo la sua ‘morte‘ e la sfrutta a pieno fin da subito. L’esordio è da brividi: gol di tacco volante contro il Frosinone e vittoria dei giallorossi.

El Shaarawy esordio Roma*

Da qui ha inizio una nuova pagina di storia, dove l’Egitto e la Città Eterna si incrociano perché il Faraone rinasce dall’oltretomba. Il cammino per la ricerca dell’eternità è ancora lungo, ma Stephan lo percorre al meglio trovando la via del gol, fornendo assist e facendo innamorare un pubblico caldo e intenso come quello di Roma.

El Shaarawy ha finalmente trovato la sua gente, quella che a lungo aveva cercato perché un Faraone, per essere tale, ha bisogno di uomini leali al suo fianco. Così il tifo giallorosso si è aperto con Stephan e il risultato è stato a dir poco devastante. La dimostrazione arriva dall’annata 2017-2018, l’anno del grande cammino in Champions League. Una Roma travolgente che, sotto la guida di Di Francesco, arriva in semifinale anche grazie alla grande doppietta dell’ex Milan contro il Chelsea.

L’eterno Faraone di Roma

Lo Shanghai Shenhua è solo una piccola parentesi di conquista perché il Faraone non ha detto addio alla sua terra, ma solo un temporaneo arrivederci. Ed è così che nel gennaio del 2021 El Shaarawy fa ritorno e inizia a costruire, insieme ai suoi compagni, le basi della sua piramide, luogo simbolo per la ricerca dell’eternità. L’arrivo di Jose Mourinho sulla panchina della Roma è la dimostrazione della voglia di vincere e Stephan è pronto a tutto.

Ed è così che, tra una battaglia e l’altra, i giallorossi vincono la Conference League e il Faraone colleziona il suo primo grande trofeo internazionale. Ma come tutti i grandi ‘sovrani‘ dell’antico Egitto, e non solo, anche El Shaarawy è costretto a vedersela con le voci che circolano sul suo conto al solo scopo di vedere tanta purezza cadere nell’oblio.

El Shaarawy, Roma
El Shaarawy, Roma @livephotosport

Ma un vero leader, un vero Faraone non cade mai, al massimo si piega, ma non si spezza. Così Stephan, dopo le accuse di Fabrizio Corona, ha deciso di tenere tutto dentro e di liberare la sua rabbia dove meglio può esprimersi: sul ‘campo da battaglia‘. Ed è allora quel duro colpo inflitto al Monza allo scadere, quella corsa verso la sua gente, quelle lacrime che sanno di puro amore, che hanno reso El Shaarawy l’eterno Faraone di Roma.

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