Una giornata difficilissima, quella appena conclusa, per la Juventus e i propri tifosi, che dopo aver appreso della penalizzazione di 10 punti in classifica, hanno assistito alla sconfitta dei bianconeri nella trasferta del Castellani contro l’Empoli. Il risultato di 4-1 racconta di un crollo mentale palese dei giocatori allenati da Allegri, che hanno permesso ai toscani di stravincere un match in cui non avevano motivazioni, vista l’ormai certa salvezza ottenuta.

Juventus, Allegri: “Situazione surreale, non rimprovero i ragazzi”
Al termine della partita è intervenuto ai microfoni di DAZN l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, per commentare la decisione della Corte d’Appello Federale e la sconfitta rimediata contro l’Empoli: “Non si può racchiudere la stagione in una partita come questa. Non cerchiamo scuse, siamo la Juventus e dobbiamo sempre cercare di vincere, abbiamo ancora 6 punti in palio e vogliamo prenderceli. Alla prima occasione abbiamo preso gol su rigore e poi subito un altro, non abbiamo sfruttato le occasioni che ci sono capitate“.

Continuando con l’analisi della partita, Allegri ha commentato il crollo mentale evidente dei suoi giocatori: “La prestazione non giustifica il crollo mentale, bisogna stare in silenzio e accettare la sconfitta. Da essere secondi in classifica prima della partita a 10 punti in meno è una situazione difficile, non bisogna rimproverare i ragazzi in questa situazione. La squadra ha fatto 69 punti sul campo, questo bisogna sempre ricordarlo a tutti. Il crollo mentale è fisiologico e la situazione è surreale, bisogna cercare di raggiungere le altre, anche se al momento siamo ancora secondi in classifica“.

Juventus, Allegri: “Questo è uno stillicidio”
Interpellato dagli ospiti presenti in studio a DAZN, Allegri si è poi voluto sfogare su tutta la situazione che ha coinvolto la Juventus in questi mesi: “Bisogna dire una cosa chiaramente, abbiamo fatto 69 punti sul campo e siamo secondi. Ogni volta che cerchiamo di rialzare la testa, ci ributtano giù, è un vero e proprio stillicidio. Quando si prende una decisione, deve rimanere quella fino alla fine“.