“La vita ti offre sempre una seconda possibilità. Si chiama domani”. Lo ha scritto Dylan Thomas, poeta gallese vissuto dal 1914 al 1953. Mai aforisma fu più azzeccato per Christian Eriksen: il danese che nel giugno del 2021 subì un arresto cardiaco sul prato del Parken Stadium di Copenaghen nel corso della sfida valida per Euro 2020 tra Danimarca e Finlandia. Sin da subito le condizioni del centrocampista dell’Inter apparvero gravi: quel cadere senza controllo, con la faccia sul terreno, non lasciò dubbi. Minuti interminabili ed angoscianti segnarono il mondo dello sport, che si strinse attorno a Christian.
In quegli attimi l’unica cosa davvero importante era la sua vita, non la sua carriera. Pazienza se non avremmo più assistito ad un suo lancio a tagliare il campo di 50 metri, peccato davvero non ammirare più le sue deliziose punizioni, il suo modo di gestire il pallone o la classe con la quale conduceva la sfera da una parte all’altro del rettangolo verde: in quegli istanti l’unica cosa che contava era vederlo di nuovo in piedi.
Eriksen: dalla grande paura alla rinascita
Trasportato in ospedale le condizioni di Eriksen risultarono stabili: l’intervento tempestivo dopo il malore di veri e propri angeli era riuscito a salvare Christian. Il danese sin da subito ha iniziato a parlare di ripresa al calcio giocato: forse ci credeva solo lui, ma aveva ragione. Il 31 gennaio, dopo aver rescisso il suo contratto con l’Inter, data l’impossibilità di giocare in Serie A con un defibrillatore cardiaco sottocutaneo, l’ex Tottenham firma con il Bradford. Il 7 febbraio ricomincia ad allenarsi con il gruppo degli Avenue ed il 26 dello stesso mese ritorna in campo al 52’ contro il Newcastle. Il 12 marzo ricomincia a sfornare assist, mentre tra il 26 ed il 29 marzo, segna due gol con la Danimarca: il cerchio si chiude. Mentre la sua unica rete in Premier League la firma contro il Chelsea del suo ex compagno in nerazzurro Romelu Lukaku.
Dopo 6 mesi trascorsi nella regione dello Yorkshire e Humber, Eriksen si svincola. Voci sempre più insistenti lo vorrebbero ad un passo dal vestire la maglia del Manchester United, dove ad accoglierlo troverebbe il tecnico ex Ajax Erik ten Hag, da sempre alla ricerca di calciatori con le qualità dell’ex numero 24 interista. Aveva ragione Eriksen a non mollare. La vita ti offre sempre una seconda possibilità: in questo caso il domani di Christian si chiama Manchester United. La storia recente di Eriksen è come un film d’amore con il lieto fine all’ultima scena e questo non può che fare enormemente piacere. Io mi siedo sul divano con i pop corn, se volete c’è posto. In bocca al lupo Christian e buona vita.