12 agosto 1946, Sampierdarenese e Andrea Doria sono due delle principali societΓ calcistiche di Genova, ma arrivano da periodi molto differenti: se la prima puΓ² godere dellβiscrizione al massimo campionato italiano, ma si trova in una situazione economica preoccupante, la seconda, dβaltro canto, Γ¨ esclusa dalla Serie A per una decisione dβufficio, ma presenta una condizione finanziaria molto favorevole e ha giΓ proceduto ad acquisti importanti. Data la situazione paradossale, i due club decidono di unirsi, in modo da poter usufruire del titolo sportivo della Sampierdarenese e dei fondi economici dellβAndrea Doria. Nasce cosΓ¬ la Sampierdarenese-Doria, o meglio detta Sampdoria, una delle squadre storiche del calcio italiano. Unβunione di due realtΓ molto diverse tra di loro, non solo per la situazione societaria, ma anche per quella geografica. Se lβAndrea Doria, infatti, Γ¨ figlia di una societΓ polisportiva ubicata nel cuore di Genova, la Sampierdarenese, dβaltra parte, Γ¨ collocata a Sampierdarena, in quello che nasce come un comune autonomo, divenuto un quartiere periferico del capoluogo ligure solo nel 1926.
La Sampdoria, dunque, non Γ¨ altro che la fusione di due diverse dimensioni, capaci di unire le proprie forze senza andare a perdere le particolaritΓ che le caratterizzano. Non a caso, infatti, viene scelta una bandiera peculiare, che mantiene tutti i colori delle due societΓ fondatrici: quelli biancorossoneri della Sampierdarenese e quelli biancoblΓΉ dellβAndrea Doria. Anche la maglia da gioco a sfondo blu conserva la tradizione ed Γ¨ infatti cerchiata sul petto da una fascia bianca, rossa e nera (da qui deriva il soprannome blucerchiati), con al centro lo scudo con la croce di San Giorgio, il vessillo originario della Repubblica di Genova. Il 12 agosto 1946 nasce quindi un club che diventa, poi, ben presto uno dei protagonisti della storia della Serie A e che negli anni ha avuto modo di regalare al calcio italiano favole e imprese uniche. In occasione dellβanniversario di fondazione della Sampdoria abbiamo cercato di ricostruire la storia e lβambiente blucerchiato insieme a chi li ha vissuti in prima persona, grazie ai racconti di alcuni suoi ex giocatori, come Gianluca Pagliuca, Ivano Bonetti, Antonio e Massimo Paganin, Alessando Melli, Francesco Flachi, Luciano Zauri, Corrado Colombo e Fabian Valtolina.
Sampdoria: un ambiente speciale, unβatmosfera unica
Una delle peculiaritΓ della Sampdoria Γ¨ sicuramente lβatmosfera che si crea intorno alla squadra, al di lΓ del periodo storico che vive il club. Non a caso, infatti, tra le fila blucerchiate sono passati protagonisti del calcio italiano, che a Genova hanno trovato lβambiente giusto per crescere, per affermarsi o spesso per rilanciarsi, in una dimensione che Γ¨ rimasta nel cuore anche degli ex giocatori con cui abbiamo avuto modo di parlare.
Francesco Flachi: βLa Sampdoria Γ¨ un paradisoβ
Francesco Flachi ha legato gran parte della sua carriera calcistica alla Sampdoria. Giunto a Genova nel 1999, quando la squadra era appena retrocessa in Serie B, ha vestito i colori blucerchiati fino al 2007, vivendo in prima persona il ritorno in Serie A e, soprattutto, quello in Europa, piΓΉ precisamente in Coppa UEFA. Lβattaccante conta 280 presenze e 110 gol con la Sampdoria ed Γ¨ il terzo marcatore all-time del club, dietro solo a Mancini e Vialli. Insomma, un giocatore storico che ha voluto descrivere con queste parole lβambiente doriano: βIo ho sempre detto che Γ¨ un paradiso. Un paradiso prima va visto e poi giudicato e io ho avuto il piacere e lβonore di vederlo. Quando le cose a livello personale vanno bene Γ¨ normale che sia piΓΉ facile giudicare gli ambienti, perΓ², bene o male, si dice sempre questo della Sampdoria e io lo posso confermare perchΓ© ci sono stato otto anni ed Γ¨ realmente cosΓ¬ come lβho descritto io: un paradiso. Vivi il calcio, lo vivi a 360 gradi, la gente vive e lascia vivere e quindi un giocatore mentalmente riesce ad esprimersi come preferisceβ.
Antonio Paganin: βAlla Sampdoria devo dire grazieβ
Come sottolineato in precedenza, la Sampdoria Γ¨ stata spesso rampa di lancio per giovani giocatori e questo Γ¨ successo anche ad Antonio Paganin, che ha vissuto a Genova quattro stagioni, dal 1984 fino al 1988, a cavallo dei suoi ventβanni di etΓ . Lβex difensore ha voluto sottolineare lβimportanza di incrociare un ambiente come quello blucerchiato quando ci si approccia al calcio che conta: βGli anni alla Sampdoria hanno caratterizzato non solo i miei primi successi, ma anche la mia formazione dal punto di vista calcistico e devo dire che, molto probabilmente, grazie ad essa dopo ho avuto la possibilitΓ di giocare cinque anni allβInter. Senza questa esperienza penso che non sarebbe successo, per il semplice motivo che ho avuto modo di vedere dallβinterno, avendo di fronte dei giocatori di spessore, come uno si doveva comportare per raggiungere determinati traguardi. Ricordiamoci che la Sampdoria ai tempi giΓ vinceva le Coppe Italia e conquistava dei piazzamenti UEFA, quindi era giΓ abituata a vincere. Questo mi ha aiutato quando sono andato a Milano dal punto di vista dellβapproccio che dovevo mantenere. Alla Sampdoria devo dire veramente grazieβ.
Alessandro Melli: βNella Sampdoria si respirava unβatmosfera meravigliosaβ
Lβatmosfera che si percepisce in casa Sampdoria lβha ricordata anche lβex attaccante Alessandro Melli, che ha avuto modo di viverla per un breve periodo nel 1994: βAi miei tempi si respirava unβatmosfera meravigliosa, cβera un gruppo stupendo di grandi giocatori, uomini veri, molti dei quali nel panorama attuale sono in Nazionale al seguito di Mancini. Erano anni stupendi. Scelsi proprio la Sampdoria perchΓ© assomigliava molto al mio Parma e dunque mi ricordo con immenso piacere quel periodo, anche se, purtroppo, non per colpe mie, non durΓ² tantissimo, ma solo qualche mese. Quello fu uno dei piΓΉ grossi dispiaceri che ho avuto nella mia carrieraβ.
Melli ha anche raccontato un aneddoto particolare a proposito della sua esperienza alla Sampdoria, che mostra lβattaccamento dei giocatori al club: βMi ricordo Vierchowod che spesso si arrabbiava con Eriksson. Capitava che magari a fine primo tempo quando le cose non andavano nel modo giusto, Vierchowod aveva degli atteggiamenti molto particolari, sclerava in maniera molto forte eccedendo, ma era un suo modo per dare una strigliata ai propri compagni. Γ che non sempre si riusciva a capire questo suo pensieroβ.
Corrado Colombo: βUnβemozione giocare a Marassi con la maglia blucerchiataβ
La Sampdoria, nonostante sia nata relativamente tardi rispetto a quasi tutti gli altri club storici della Serie A, ha lasciato ricordi importanti tra gli appassionati del calcio e tra chi si approccia a questo mondo in maniera professionistica, come ha voluto sottolineare Corrado Colombo, che ha vestito la maglia blucerchiata dal 2002 al 2004, vivendo anche il ritorno del club nella massima serie, e poi nuovamente nel 2006: βΓ una delle societΓ piΓΉ giovani che ha ottenuto grandi risultati. Penso agli anni dβoro di Mancini e Vialli, che quando ero piccolo erano gli idoli di tutti. Giocare a Marassi con quella maglia Γ¨ una grande emozione e una bella soddisfazioneβ.
Massimo Paganin: βΓ stato un privilegio giocare in un club storicoβ
Con parole simili a quelle Colombo, anche Massimo Paganin, che ha vestito la casacca della Sampdoria nella stagione 2002/2003, ha espresso la sua gioia nellβaver potuto giocare per un club di questo calibro: βΓ difficile a volte da pensare ma il club cβera prima, cβΓ¨ adesso e ci sarΓ dopo noi calciatori, dove la parte piΓΉ importante Γ¨ quella del tifoso che rimane per tanto tempo. Γ stato un privilegio giocare in un club storicoβ.
Proprio a proposito dei tifosi, lβex difensore ha voluto sottolineare la vicinanza che quelli blucerchiati hanno sempre dimostrato alla squadra, aspetto che contribuisce in maniera importante allβatmosfera speciale che si vive in casa Sampdoria: βΓ stata unβannata bella, intensa e piacevole e nella quale i tifosi sono stati sempre vicini alla squadra. Questo direi che fa una grandissima differenza perchΓ©, indipendentemente da tutto, credo sia molto importante avere i tifosi vicini che credono in quello che Γ¨ il progetto, che sentono lβamore per la squadra e per i colori. Da questo punto di vista direi che i tifosi blucerchiati lo hanno dimostrato per tutto lβanno, nonostante la squadra fosse in Serie B, ma, grazie a loro, la differenza di categoria non si Γ¨ mai sentitaβ. Insomma, come si evince da questi ricordi, lβambiente Sampdoria, il club, i tifosi e lβemozione di scendere in campo al Ferraris restano facilmente impressi nel cuore di chi li ha vissuti e trasmettono tutta lβunicitΓ di un club peculiare del panorama calcistico italiano.
Lβera Mantovani: i piΓΉ grandi successi della Sampdoria
Ripercorrendo la storia della Sampdoria, il club nei primi decenni di vita milita quasi sempre in Serie A, alternando buoni risultati ad altri piΓΉ deludenti. La svolta arriva, perΓ², nel 1979 quando Paolo Mantovani acquista la societΓ , che al momento stanzia in Serie B, iniziando a porre le basi per un progetto solido e ambizioso che nel giro di pochi anni porta i suoi frutti. La Sampdoria, infatti, non solo torna nella massima serie, ma raggiunge in breve tempo i piΓΉ grandi risultati della sua storia. Nella stagione 1984/1985 arriva la prima storica vittoria della Coppa Italia, che garantisce anche la prima partecipazione del club ad una coppa europea: la Coppa delle Coppe. Nellβannata 1987/1988 la squadra bissa il successo nella coppa nazionale, per poi confermarsi anche nella stagione successiva. Il 9 maggio 1990 a Goteborg, poi, la Sampdoria sconfigge lβAnderlecht nella finale di Coppa delle Coppe e mette in bacheca, cosΓ¬, il suo primo trofeo europeo. Unβescalation incredibile, frutto proprio del lavoro di una societΓ che inserisce ogni stagione tasselli sempre piΓΉ importanti, costruendo una squadra competitiva a livello italiano ed europeo e portando ai vertici del calcio un club relativamente piccolo, rispetto a quelli che siamo abituati veder vincere.
Questa favola culmina con i due piΓΉ importanti traguardi della storia di questa societΓ : nella stagione 1990/1991, la Sampdoria, guidata dallo storico tecnico Vujadin Boskov, si laurea Campione dβItalia; lβanno successivo, invece, a Wembley, i blucerchiati sfiorano il tetto dβEuropa, disputando la finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona e uscendo sconfitti solo ai supplementari, a causa della punizione decisiva di Koeman. Un ricordo, quindi, agrodolce per i tifosi e per i protagonisti di quellβimpresa. Una ferita parzialmente risanata dalla vittoria proprio a Wembley di EURO 2020 da parte dellβItalia di Roberto Mancini, uno dei simboli di quella squadra, e degli ex compagni blucerchiati che sono al suo fianco nellβavventura con la Nazionale. In ogni caso, la Sampdoria di Mantovani ha segnato unβepoca storica non solo per il club, ma per il calcio italiano in generale e abbiamo avuto modo di commentare questa impresa con alcuni protagonisti di quella squadra.
Gianluca Pagliuca: βRicordi indelebili, Mantovani era un padre per meβ
Uno dei simboli dellβera piΓΉ vincente della storia della Sampdoria Γ¨ sicuramente Gianluca Pagliuca, che ha vestito la maglia blucerchiata per ben otto stagioni, dal 1986 al 1994. Lβex portiere ha descritto cosΓ¬ quegli anni e il progetto che cβera alla base: βHo dei ricordi indelebili. Una grande squadra di ragazzi giovani e spensierati, ma senza pressione, con unβottima societΓ snella: era tutto qui il segretoβ. Pagliuca ha ricordato anche il presidente Paolo Mantovani con parole speciali: βΓ stato lβartefice del successo. Era una gran persona a livello umano, ma soprattutto era un padre per meβ.
Ivano Bonetti: βUnβesperienza meravigliosa, le vittorie non sono state casualiβ
Anche Ivano Bonetti ha vissuto in prima persona la Sampdoria piΓΉ vincente della storia, avendo militato nel club dal 1990 al 1993, e ha raccontato la sua esperienza e lβatmosfera che si respirava dallβinterno: βI miei ricordi sono ancora molto vivi, di quella squadra, di quella societΓ e di quella tifoseria, perchΓ© abbiamo vissuto un periodo dβoro. Il merito va alla societΓ che era gestita da gentiluomini con dei principi, ai tifosi che rispettavano le regole e a noi stessi che avevamo un grandissimo potenziale tecnico, un grande spessore umano ed eravamo molto amici, per cui sono arrivate molte vittorie. Il ricordo, ripeto, Γ¨ vivo, sono ancora in contatto con la maggior parte dei miei ex compagni e quindi siamo rimasti molto legati ai tifosi e allβambienteβ.
Con Bonetti abbiamo anche analizzato i segreti di una vera e propria impresa, visto che la Sampdoria Γ¨ lβultimo club non appartenente ad una delle grandi cittΓ italiane ad aver vinto lo scudetto: βLa vittoria storica dello scudetto e non solo, vista la Coppa delle Coppe, le Coppe Italia, le finali perse di Coppa dei Campioni e di Supercoppa, non Γ¨ stata casuale. Γ stato un periodo molto importante, in cui il gruppo ha espresso tutti i valori che aveva, sia dal lato umano che da quello qualitativo. Avevamo un attaccamento e quindi un affiatamento, unβalchimia particolare con tutta la gente. Si poteva respirare unβatmosfera vincente e non si Γ¨ piΓΉ ripetuta una situazione del genere in altri ambienti. Hai bisogno di queste situazioni per vincere contro lβasse importante di Milano o Torino, che conta su squadre molto blasonate e ricche, perchΓ© nel calcio se cβΓ¨ denaro e questo viene speso bene ci sono ovviamente piΓΉ possibilitΓ di vincere. La Sampdoria si era inserita lΓ¬ con degli investimenti molto importanti su dei giovani, perchΓ© piΓΉ o meno, a parte due o tre, avevamo tutti la stessa etΓ . Da lΓ¬ in poi Γ¨ riuscita ad aprire un ciclo, che, se avessimo vinto la finale di Coppa dei Campioni con il Barcellona, probabilmente sarebbe anche continuato per qualche anno in piΓΉ. Γ stata unβesperienza meravigliosa per tutti credo, dal primo tifoso a qualsiasi dirigente, a qualsiasi collaboratore, a tutti i giocatori e allo staffβ.
Antonio Paganin: βUn gruppo premiato anche dopo la carriera calcisticaβ
Come analizzato da Ivano Bonetti, la vittoria dello scudetto e tutti gli altri successi ottenuti dalla squadra sono stati frutto di un progetto ben costruito, iniziato quando il presidente Mantovani ha acquistato la societΓ . Chi ha vissuto i primi anni di questa era Γ¨ stato Antonio Paganin, che con la Sampdoria ha anche vinto le prime due Coppe Italia, e ha raccontato cosΓ¬ la sua esperienza: βSono stati anni importanti non solo per il club ma anche per me, visto che Γ¨ stato lβinizio di quella che Γ¨ stata la mia avventura professionistica. Nei primi due anni (1984-1986 ndr), agli ordini di Bersellini, stava nascendo la Sampdoria dellβera Mantovani, per cui cβerano stati gli acquisti di Vialli, lβanno prima quello di Mancini ed erano arrivati giocatori importanti come Mannini che poi hanno segnato la storia della Sampdoria. Gli anni successivi sono quelli che magari la gente ricorda di piΓΉ, ossia quelli di Boskov. Io ho vissuto i primi due anni con lui, che sono coincisi con la vittoria della Coppa Italia, per cui chiaramente da lΓ¬ Γ¨ proseguito il percorso della Sampdoria, che ha portato alla vittoria dello scudetto e alla finale di Coppa dei Campioniβ.
Antonio Paganin ha anche ricordato lβambiente creato da Mantovani e dalla societΓ , oltre che alcuni giocatori importanti con cui ha condiviso lo spogliatoio: βEra una squadra giovane, guidata da un presidente che amava i ragazzi come fossero suoi figli. Tutto questo, peraltro, Γ¨ legato proprio al primo impatto che ho avuto col mondo professionistico e ho avuto la fortuna di poter contare su maestri importanti. Nei primi anni, infatti, ho avuto il piacere di condividere lo spogliatoio con Souness, che veniva dallβesperienza al Liverpool, e poi chiaramente negli anni successivi con Cerezo e con Vierchowod. Γ stato importante proprio per formare la mia carriera calcistica e capire cosa andasse fatto per rimanere in quel mondo e cosa non andasse fattoβ.
Lβex difensore ha anche sottolineato i successi che ha avuto quel gruppo non solo sotto lβaspetto della carriera calcistica, ma anche dopo il ritiro: β(Vialli e Mancini ndr) Sono grandissime persone e grandissimi ragazzi che hanno saputo godersi a pieno quello che era in quel momento la Sampdoria, per cui una squadra giovane che aveva una grandissima fame di emergere e che voleva mettersi in competizione. La storia ha dato ulteriore conferma di quanto questa esperienza abbia dato alla maggior parte dei giocatori di quella squadra un percorso che gli ha permesso di fare bene anche nel post carriera calcistica. Pensiamo a Marco Lanna che Γ¨ diventato presidente di questa societΓ ; al gruppo di Mancini, con Lombardo e Salsano, che successivamente Γ¨ andato in nazionale; a Vialli che Γ¨ stato una bandiera non solo in Italia, ma anche allβestero, Γ¨ ambasciatore di innumerevoli situazioni sportive ed Γ¨ ancora tuttβoggi una figura di spicco allβinterno della nazionale; Luca Pellegrini, poi, Γ¨ stato spalla tecnica nel gruppo Sky e Marco Branca ha fatto il direttore allβInter. Quel gruppo lΓ¬ nel post carriera Γ¨ riuscito, quindi, a ritagliarsi uno spazio importante anche nel calcio che contaβ.
Da Mantovani a Garrone: un nuovo progetto per la Sampdoria
Nonostante lβera Mantovani sia decisamente la piΓΉ vincente, anche un altro presidente Γ¨ un simbolo della storia della Sampdoria: si tratta di Riccardo Garrone. Egli rileva la societΓ blucerchiata nel 2002 e, come Γ¨ capitato allβepoca a Mantovani, anche in questo caso la squadra milita in Serie B e ne viene, inoltre, da anni complicati. La promozione arriva subito e, potendo anche contare su una dirigenza importante in cui spicca il nome di Beppe Marotta, la Sampdoria cresce di anno in anno, tornando a a qualificarsi per la Coppa UEFA nel 2004/2005. Il traguardo piΓΉ importante dellβera Garrone, perΓ², giunge nel 2009/2010, quando la squadra, guidata da Delneri, conquista lβaccesso ai preliminari di Champions League, disputando, cosΓ¬, per la seconda volta nella storia del club, la massima competizione europea.
Di certo, a livello di risultati questo ciclo non Γ¨ paragonabile a quello dello scudetto, ma questa era Γ¨ comunque impressa in maniera forte nellβambiente blucerchiato, soprattutto visto che giunge dopo il periodo fortemente negativo che ha la Sampdoria a cavallo del nuovo millennio e visto che riesce a coinvolgere e ad emozionare in maniera significativa i tifosi. Anche in questo caso, abbiamo avuto modo di parlare con chi questo periodo lo ha vissuto sul campo, per analizzare lβambiente che si viveva dallβinterno.
Massimo Paganin: βAtmosfera ottima, Garrone Γ¨ sempre stato vicino alla squadraβ
Lβarrivo di Garrone alla Sampdoria ha innanzitutto sancito il ritorno del club in Serie A e lo ha ricordato Massimo Paganin che lo ha vissuto in prima persona: βΓ stato un anno molto bello nel quale via via nellβarco della stagione abbiamo continuato a crescere e poi si Γ¨ costruito un gruppo importante. Lβatmosfera era ottima, cβera Garrone come presidente quindi stavamo vivendo un momento particolare, nel quale la Samp veniva ricostruita. Da questo punto di vista i tifosi si sono sempre fatti sentire vicini, sono sempre stati allo stadio. Γ stato bello perchΓ© abbiamo potuto giocare anche i derby e li abbiamo vintiβ.
Lβex giocatore blucerchiato ha anche raccontato Garrone e il suo rapporto con la squadra: βHo un ricordo ottimo di Garrone sotto tutti i punti di vista, sia come persona, sia ovviamente come presidente. Γ sempre stato vicino alla squadra ed Γ¨ sempre stato presente quando doveva esserci nei passaggi difficili della stagione. Da lΓ¬ ha fatto un percorso importante, perchΓ© ha riportato la squadra in Serie A e negli anni successivi ha fatto molto bene. Quando hai un presidente che Γ¨ innamorato della squadra, del club, della cittΓ e di quella parte di Genova che Γ¨ legata alla Sampdoria lo senti, lo percepisci e di conseguenza Γ¨ piΓΉ facile potersi allenare, perchΓ© cβΓ¨ tranquillitΓ e serenitΓ . In quel periodo tra lβaltro cβera anche Marotta, la parte dirigenziale era forte, costruita bene e ha portato dei risultati importanti per la squadra, sia in quellβanno, in cui siamo riusciti a risalire, sia poi negli anni successiviβ.
Valtolina: βDella Sampdoria ho solo bei ricordi, ambiente fantasticoβ
Un altro ex giocatore della Sampdoria che ha vissuto il ritorno del club in Serie A nel 2002/2003 Γ¨ Fabian Valtolina, che Γ¨ rimasto a Genova anche la stagione successiva, il quale ha raccontato le sue sensazioni e lβambiente che si era creato intorno alla squadra in quegli anni: βDi Genova ho solo bei ricordi. Il primo anno Γ¨ arrivata subito la promozione in serie A dopo anni difficoltosi, previo il cambio di presidente, visto che era appena iniziata lβera Garrone. Nel secondo anno abbiamo fatto un buon campionato arrivando nelle zone alte di classifica, ma non in Europa. Lβambiente, nonostante venisse da anni di sofferenza, rischiando lβanno prima di retrocedere in serie C, Γ¨ stato fantastico fin da subito: dalla tifoseria ai dipendenti della Samp, su tutti il dottor Amedeo Baldari e il team manager Giorgio Ajazzone, poi tutti magazzinieri e molti altri che lavorano allβoscuro. Ci hanno tutti fatto sentire subito a casa e il gruppo Γ¨ stato determinante con il mister Novellinoβ.
Francesco Flachi: βAnni bellissimi e intensi, Garrone un signoreβ
Chi ha vissuto a lungo lβera del presidente Garrone Γ¨ sicuramente Francesco Flachi, che ha commentato le sensazioni vissute nella cavalcata della Sampdoria dalla Serie B allβEuropa: βΓ stato bellissimo perchΓ© abbiamo avuto un anno in cui stavamo andando quasi in Serie C (2001/2002 ndr) e grazie al cielo siamo stati bravi e fortunati nel salvarci nelle ultime domeniche. Poi cβΓ¨ stato lβavvento di Garrone ed Γ¨ cambiato un poβ tutto. Γ arrivata la presidenza nuova, sono arrivati i dirigenti nuovi, Γ¨ arrivato lβallenatore nuovo e tanti giocatori importanti. In un anno siamo riusciti a riportare la Sampdoria nelle zone che le competono, ossia il massimo del calcio italiano: la Serie A. Poi da lΓ¬ Γ¨ partito il progetto tra Garrone, Marotta e Novellino e ci sono stati cinque anni bellissimi e intensi, dove abbiamo sfiorato per un punto la Champions e siamo arrivati in Europa. Non abbiamo dato grosse soddisfazioni a livello di vittorie, ma penso che, come squadra e come gruppo, abbiamo dato delle soddisfazioni importanti quando scendevamo in campo, perchΓ© era la squadra che volevano i tifosi, che dava tutto quello che poteva dare. Siamo rimasti molto legati in quegli anni lΓ¬ alla gente, che ha apprezzato tutto questoβ. Flachi ha anche speso alcune parole per Riccardo Garrone: βUn signore come uomo e come presidenteβ.
Luciano Zauri: βNon avremmo mai pensato alla Champions, la tifoseria Γ¨ uno spettacoloβ
Il traguardo principale che ha ottenuto la Sampdoria durante lβera Garrone Γ¨ senza alcun dubbio la qualificazione alla Champions League. Protagonista di quella squadra Γ¨ stato anche Luciano Zauri, che ha giocato a Genova per due stagioni, dal 2009 al 2011, e che ci ha raccontato questo successo storico per il club: βHo un ricordo bellissimo di una stagione partita senza quellβobiettivo, con un gruppo, vorrei sottolineare, di italiani, con lβaggiunta di qualche ragazzo non italiano per far sΓ¬ che funzionasse. Il blocco italiano, perΓ², secondo me ha fatto la differenza. Γ stata una cavalcata e man mano che le partite passavano ci rendevamo conto che potevamo magari raggiungere qualcosa di importante, ma, ripeto, mai lontanamente pensavamo ad un piazzamento Championsβ.
Simbolo di quella squadra Γ¨ stata anche la coppia dβattacco formata da Cassano e Pazzini: βHanno fatto la differenza in termini numerici, supportati da un gruppo molto forte. Li abbiamo sostenuti, li abbiamo messi in condizione di potersi esprimere al meglio e poi ovviamente sono giocatori diversi dagli altri che hanno fatto la differenza a livello di prestazioni e a livello di golβ. Zauri, infine, ha elogiato anche i tifosi della Sampdoria, sottolineando la loro importanza: βCi hanno trascinato, quando si raggiungono quel tipo di obiettivi Γ¨ chiaro che funziona tutto, dalla societΓ alla squadra e alla tifoseria che Γ¨ veramente uno spettacolo. Prima, e soprattutto dopo le vittorie ci omaggiavano del loro tifo. Siamo stati veramente unβunica cosaβ.
Corrado Colombo: βGarrone era una persona sempliceβ
Anche Corrado Colombo ha vissuto Garrone come presidente e ha spiegato come mai, a suo parere, Γ¨ stato particolarmente amato dai tifosi e dallβambiente blucerchiato: βEra una persona per bene, sempliceβ.
La casa della Sampdoria: come si vive il calcio a Genova
Se si parla di Sampdoria non si puΓ² ovviamente non citare la cittΓ a cui Γ¨ legata: Genova. Nel capoluogo ligure il calcio si vive quotidianamente, la maggior parte dei cittadini sono legati alle squadre del luogo, Sampdoria e Genoa, e i tifosi hanno modo di viverle a pieno in tutte le loro sfaccettature. A differenza delle metropoli, infatti, Genova Γ¨ una cittΓ piΓΉ difficile da penetrare, avvolge dentro sΓ© stessa la propria essenza, per cui bisogna andare in profonditΓ per conoscerla a pieno e viverla. Per certi versi essa riflette molto lβambiente blucerchiato, ossia una realtΓ nata dal basso, in condizioni strutturali non ottimali, che ha lavorato sodo per arrivare dove Γ¨ ora senza mai perdere il proprio spirito originario, nemmeno nei momenti migliori. Genova, esattamente come la Sampdoria, dallβesterno puΓ² apparire chiusa, ma quando si riesce a superare lβapparenza e a viverla dallβinterno si riscopre un calore e un senso di appartenenza unico e speciale.
Antonio Paganin: βConsiglio di trascorrere a Genova piΓΉ di qualche stagioneβ
Insieme ad Antonio Paganin abbiamo avuto modo di commentare Genova e lβesperienza che ha avuto negli anni in cui Γ¨ entrato in contatto con essa: βLβho vissuta alla grande in quei quattro anni, perchΓ© oltretutto ero ancora giovane e legato al discorso scolastico, che ho voluto comunque completare, per cui mi sono integrato benissimo completando le scuole serali al tempo. Questo mi ha dato la possibilitΓ non solo di conoscere Genova dal punto di vista sportivo, ma anche sotto lβaspetto della vita di tutti i giorni, per cui sono entrato a contatto con persone del mondo lavorativo. Questo mi ha aiutato un pochino di piΓΉ a capire che cosβΓ¨ e che cosβera Genova in quei tempi, a visitare i quartieri un poβ meno in, legati alla zona portuale, ad andare fuori con ragazzi che di giorno lavoravano. Γ stato proprio come conoscere il cuore di Genovaβ.
Se si parla di Genova e della Sampdoria, perΓ², non si puΓ² non citare anche il Genoa e la rivalitΓ che cβΓ¨ tra i due club. Antonio Paganin ha raccontato questo antagonismo e come si percepisce dallβinterno: βHo vissuto le due facciate, la parte doriana e quella genoana, quella che Γ¨ la sana rivalitΓ sportiva e la parte entusiastica di quello che era affrontare il derby, anche se ne ho giocati pochi perchΓ© le due squadre stavano in categorie differenti in quegli anni. Ho potuto vivere e anche sperare, ad essere onesti, che il Genoa avesse la possibilitΓ di salire per poter dare sfogo a quello che era la stracittadina. Genova Γ¨ una bellissima cittΓ e consiglio a chiunque voglia giocare a calcio di poterci trascorrere piΓΉ di qualche anno dal punto di vista sportivo, sia come cittΓ sia come ambienteβ.
76 anni di Sampdoria, una storia speciale destinata a continuare
Questβoggi, il 12 agosto 2022, Γ¨ quindi il 76Β° compleanno della Sampdoria, un club speciale che, come abbiamo visto e come abbiamo potuto constatare dalle tante testimonianze, Γ¨ unico sia dal punto di vista dellβambiente, sia sotto lβaspetto della storia. Ci sentiamo, quindi, di concludere facendo i piΓΉ sentiti auguri al club blucerchiato, con uno sguardo sul presente.
βIl mio augurio Γ¨ che la Sampdoria possa tornare ai fasti di un tempoβ
Antonio Paganin
βAuguro il meglio alla Sampdoria e che possa tornare come in quegli anni. Spero che con il cambio di societΓ possa arrivare gente che investa e che faccia le cose fatte per beneβ
Corrado Colombo