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Nella prima parte di stagione di Eurolega non sono mancate le sorprese: infatti ci sono squadre che stanno rendendo più delle aspettative, come ad esempio lo Zalgiris Kaunas, ma anche delle potenziali contender che stanno deludendo come l’Olimpia Milano. La squadra di coach Ettore Messina ha infatti collezionato appena 3 vittorie nelle prime 10 giornate della massima competizione europea, record sicuramente inferiore rispetto alle aspettative. Dopo il brutto crollo contro i bicampioni in carica dell’Efes, l’Olimpia Milano ha dato segnali di ripresa nella partita contro il Fenerbahce, giocando un ottimo primo tempo per poi però arrendersi di fronte al secondo tempo meraviglioso di Hayes-Davis.
La sfortuna non aiuta: quanti infortuni in casa Olimpia Milano

L’Olimpia Milano nel suo periodo negativo sta anche venendo bersagliata dalla sfortuna: sono infatti tantissimi gli infortuni che hanno colpito la squadra di coach Ettore Messina. Sin qui la squadra milanese non ha praticamente mai giocato una partita con il roster al completo, cosa che non ha sicuramente aiutato l’EA7 Emporio Armani Milano ad ottenere qualche vittoria in più. L’ultimo in ordine cronologico ad entrare nella lista infortunati è stato il grande colpo di mercato dell’Olimpia Milano, Kevin Pangos, che ha abbandonato il campo nel secondo tempo del match contro il Fenerbahce. Per il playmaker canadese si tratta di un lungo stop, visto che potrà tornare in campo probabilmente tra due o tre mesi, aggiungendosi alla lista dei lungodegenti a Shavon Shields, stella assoluta della squadra meneghina. Per il danese, che si è fermato a fine ottobre, si parla di un rientro in campo fissato tra febbraio e marzo, a causa di una lesione tendinea al piede sinistro. A questi vanno aggiunti altri infortuni ad altri giocatori importanti come Datome, Mitrou-Long e Baron nel corso di questo inizio di stagione. Per una squadra che ha cambiato tanti giocatori in estate, essere bersagliata costantemente da infortuni non è certamente il modo ideale per costruire la giusta chimica di squadra.
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Olimpia Milano, uno sguardo dentro le difficoltà in Eurolega
In questo inizio di stagione, l’Olimpia Milano ha perso tante partite inaspettatamente, visto lo status che la squadra meneghina si è guadagnata nelle ultime due stagioni. Tanti addetti ai lavori vedevano la squadra italiana come candidata per la vittoria finale, vista anche la grande campagna acquisti svolta in estate, almeno sulla carta, portando dei nomi altisonanti all’ombra del Duomo. Tanti di questi giocatori però non stanno offrendo il contributo sperato, a cominciare dal playmaker Kevin Pangos fino al centro Brandon Davies. L’impressione è che siano arrivati giocatori non perfettamente adatti al credo cestistico di coach Messina, allenatore che da sempre fa della difesa il suo credo. L’allenatore dei biancorossi nelle sue squadre tende ad esempio a cambiare difensivamente su tutti i blocchi, richiedendo ai lunghi velocità di piedi non indifferente e fondamentali difensivi importanti. Davies, come anche un altro nuovo arrivo in casa Olimpia come Voigtmann, sembrano faticare enormemente sotto questo aspetto, finendo quindi per essere battuti troppo facilmente in uno contro uno. Infatti una particolarità negativa della difesa meneghina è quella di subire tanti canestri dagli esterni avversari, che spesso risultano immarcabili e martellano costantemente il canestro milanese.
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Le difficoltà dell’Olimpia Milano sono però soprattutto offensive, visto che nonostante quanto scritto in precedenza la difesa biancorossa spesso e volentieri risulta comunque abbastanza efficace. L’EA7 Emporio Armani Milano infatti sta tirando malissimo da tre punti, mediamente con 8/26 a partita, quindi con meno del 33% di squadra. La costruzione dei tiri è anche buona, visto che i giocatori milanesi tirano spesso coi piedi per terra da dietro l’arco, senza il contrasto del difensore, ma i tiri in questo periodo tendono ad uscire. Probabilmente, quest’imprecisione al tiro pesante è dovuta ad una scarsa condizione fisica, dovuta anche agli impegni dei giocatori in estate ad Eurobasket, ed una preparazione estiva incentrata magari per raggiungere il top della forma più avanti nella stagione. A testimoniare la condizione fisica non esattamente ottimale della squadra biancorossa è il fatto che nel secondo tempo avviene sempre un “crollo“, con le squadre avversarie che piazzano parziali importanti che difatti decidono poi l’esito delle partite. Nel match tra Olimpia Milano ed Anadolu Efes, infatti, le due squadre sono andate all’intervallo sul 34-34, per poi finire la partita col punteggio di 51-80. Ciò significa che nei secondi 20 minuti la squadra meneghina ha segnato appena 17 punti, subendone però ben 46. Questo avviene praticamente in tutte le gare di Eurolega giocate dall’Olimpia Milano, seppur non sempre con parziali così importanti.
Oltre a questo è sicuramente presente una mancanza di fiducia diffusa in tutti i giocatori del roster di coach Messina: emblematica è stata la partita in Eurolega tra Olimpia Milano e Virtus Bologna, quando i giocatori milanesi hanno dato l’impressione di aver paura di prendere tiri e responsabilità, parole scandite anche dallo stesso allenatore dell’EA7.
Olimpia Milano, i playoff sono comunque a portata di mano
Nonostante tutte le difficoltà, ancora nulla è perduto per l’Olimpia Milano. Infatti la zona playoff in Eurolega è distante appena due partite, oltre al fatto che siamo ancora nella prima parte di regular season. L’Anadolu Efes insegna: si può arrivare in fondo anche partendo molto a rilento, con la squadra turca che per due anni ha rischiato di non entrare neanche nei playoff, per poi vincere addirittura la competizione. Serve però un cambio di rotta: in LBA l’Olimpia Milano continua a vincere e convincere, ma in ambito europeo è necessario iniziare a vincere qualche partita in più. Non sarà facile però, visto che una situazione così complessa a livello di risultati coincide anche ad un’infermeria piena di infortuni a giocatori importanti. In questo momento la squadra meneghina non deve però guardare la classifica, non deve pensare ai playoff e non deve farsi prendere dal “panico”. La cosa migliore da fare è semplicemente pensare ad una partita alla volta e cercare di uscire un passo alla volta dalla crisi.