Fabian Valtolina in ESCUSIVA: “La Samp deve lottare per l’Europa. Venezia, ora è dura”

Fabian Valtolina è intervenuto in ESCLUSIVA ai nostri microfoni per parlare di Venezia, Sampdoria e Bologna oltre che esprimersi su lotta Scudetto, Europa e salvezza

Nicola Liberti
20 Minuti di lettura

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Fabian Valtolina è un ex-calciatore italiano di ruolo ala degli anni ’90 e primi 2000. Cresciuto nelle giovanili del Milan salvo mai debuttare in prima squadra con i rossoneri, ha iniziato la propria avventura calcistica nella Pro Sesto, per poi successivamente vestire le maglie di Monza, Bologna, Chievo e Piacenza prima di sbarcare al Venezia. Con i lagunari disputa oltre 100 partite prima di trasferirsi alla Sampdoria nel 2002 e vincere al primo anno il campionato di Serie B. Negli anni successivi conclude la propria carriera nel rettangolo verde tra Pro Patria, Legnano, Arona e Pietrasanta. Proprio al Legnano inizia una seconda carriera, quella da allenatore che prosegue dal 2009. Intervenuto in ESCLUSIVA ai nostri microfoni Fabian Valtolina ha parlato dell’andamento di Venezia, Sampdoria e Bologna oltre che lotta Scudetto, Europa e salvezza.

Fabian Valtolina, ex giocatore del Venezia
Fabian Valtolina, ex giocatore del Venezia

Fabian Valtolina focus Venezia

Il Venezia ha finalmente recuperato la partita contro la Salernitana uscendone sconfitta, credi ancora che i lagunari abbiano qualche chance di raggiungere la salvezza?

Serve davvero un’impresa, la matematica ancora non c’è e finché non ci sarà non si può mollare e considerarsi retrocessi. È ovvio che ad oggi serve un miracolo, viene da una serie di sconfitte numerose e tutto è diventato più complicato. Di contro invece la Salernitana ha il morale alle stelle, viene da una serie di partite fatte bene e si gioca la salvezza, considerando anche lo scontro diretto che li attende con il Cagliari. Questo lascia un po’ di amarezza, sarebbe bastato fare qualche punto in più per ritrovarsi in una zona più consona ed ancora in lotta per la salvezza. Ora la vedo veramente dura per il Venezia, però finché non ci sarà la matematica tutto può succedere, è successo anche alla Salernitana, motivo in più per non mollare fino alla fine“.

Il Venezia sembrava aver iniziato un percorso all’avanguardia assieme a Zanetti salvo poi esonerarlo a sole cinque giornate dal termine. Pensi sia stata una soluzione dettata dalla volontà di dare una scossa all’ambiente o dal fatto che qualcosa poteva essersi rotto? Alla luce anche delle due sconfitte di Soncin, pensa sia stata una decisione corretta?

Dato anche il cambiamento credo che il precedente progetto sia andato in fumo, anche perché è partito da lontano, si è guadagnato la Serie A sul campo con una squadra che non era partita con quell’obiettivo. È chiaro che quando viene a mancare la fiducia può essere, come hai detto, che venga fatta una scelta nella direzione di dare una scossa, anche se meglio di un allenatore che li conosce da tempo non so chi possa darla. È una moda che anche a me non piace e fa pensare a tante cose, purtroppo il calcio è pieno di questi avvicendamenti ed a farne le spese sono sempre gli allenatori. Tante volte i tifosi si vedono costretti a dover digerire delusioni che talvolta non capiscono”.

Soncin? Non lo conosco personalmente e non conosco il suo percorso, tuttavia non sarebbe la prima volta che si prova a dare spazio ad allenatori con meno esperienza e che poi possono fare bene, il verdetto spetta al campo. Abbiamo tanti esempi di allenatori rischiati anche ad alti livelli, anche con nomi più grossi di quello di mister Soncin, tante volte bruciati mentre tante altre no, alla fine è il campo che da il responso finale. Più che il discorso relativo all’allenatore per l’ambiente di Venezia, che penso di conoscere, servirebbe più un ritorno ad un senso di appartenenza alla maglia”.

Andrea Soncin (Venezia)
Andrea Soncin (Venezia)

“Mi sembra ci siano stati un po’ di casini sotto quest’aspetto: penso ad esempio a stranieri che vanno inseriti ed aiutati a stare in un determinato luogo e con determinate cose. Ho sentito più volte tifosi lamentarsi di questi giocatori che non reagivano alle sconfitte, che se la ridevano. Quando perdi devi cercare di eliminare tutte le scorie negative e cercare di tenerti su, magari anche con un sorriso, però ci sono delle volte in cui lasci il campo dopo la partita e devi convivere con l’amarezza e dimostrare attaccamento alla maglia, altrimenti dimostri menefreghismo. Questo i tifosi giustamente non lo accettano, si gioisce tutti insieme e si soffre tutti insieme.

C’è anche di mezzo la professionalità, quando giochi a calcio lo fai per te stesso e per i tifosi e su questo non c’è dubbio, serve dunque avere rispetto per la maglia che si indossa e per i tifosi, prima ancora che per sé stessi. Io la penso così, non solamente per il Venezia, bensì per ogni società: quando si indossa una maglia va ricordato che la prima cosa da fare è onorarla con il massimo impegno. Una volta che hai dato il tuo massimo nessuno può dirti nulla, se hai dato tutto ci sono poi anche gli avversari“.

Dunque non credi che la creazione di un ‘instant team’ simil-Salernitana possa pagare in una piazza come Venezia? Meglio continuare a puntare principalmente sui giovani o rischiare con un progetto meno lungimirante ma che, nel caso dei campani, sembra pagare?

Da fuori non ho la sensazione che il Venezia possa permettersi di spendere cifre importanti per giocatori di un certo livello. Certamente i giovani sono sempre il futuro del calcio, meglio dei responsabili che ci sono in società nessuno può conoscere meglio la situazione. Dall’esterno dicendoti la mia è ovvio che per affrontare un campionato di Serie B ho bisogno di un mix tra giocatori esperti e di livello e giocatori giovani da lanciare e proporre, un mix giusto e soprattutto un allenatore esperto potrebbero essere la chiave, fermo restando che gli obiettivi li decide la società. Ad oggi non so dirti se il Venezia retrocedendo ha come idea quella di risalire immediatamente in questa categoria. In questo caso avrebbe probabilmente dovuto fare uno sforzo maggiore durante il mercato di gennaio per dare anche maggiore supporto al mister che è stato esonerato, cosa che non mi sembra sia accaduta“.

Stefano Pioli (Milan) e Simone Inzaghi (Inter)
Stefano Pioli (Milan) e Simone Inzaghi (Inter)

Fabian Valtolina per i verdetti decisivi: tra Scudetto, Europa e salvezza

La corsa Scudetto è più nel vivo che mai e ad oggi sembrano contenderselo le due sole Milan ed Inter, vedi una favorita?

Le favorite vanno di settimana in settimana, è bellissimo vedere che due squadre lottano fino alla fine, che vinca il migliore. Sarà importante preparare al meglio le ultime partite e trovarsi in condizioni ottimali per poter dare il massimo dato che entrambe sanno che al primo minimo errore l’altra può approfittarne. In questo caso è davanti il Milan e l’altra potrebbe addirittura mollare quindi è bello perché era un po’ di tempo che non si vedeva un campionato così tirato. Arriviamo da tanti anni in cui l’ha vinto la Juventus, lo scorso anno c’è stata la volata finale però l’Inter era troppo più forte: è bello vedere un campionato così sia per tifosi che sportivi“.

Quanto invece alla zona Europa, chi credi riuscirà a spuntarla alla fine tra Roma, Lazio, Atalanta, Fiorentina ed Hellas Verona?

Storicamente Roma e Lazio non dovrebbero fallire l’obiettivo Europa, però c’è di mezzo anche l’Atalanta. Gli orobici vengono da diversi anni positivi e se non dovessero centrare questo obiettivo, che credo ritengano minimo, si potrebbe chiudere un percorso di un mister che ha fatto molto bene a Bergamo. Dopo un’annata del genere, con una squadra che, nonostante loro non lo dicano, credo pensassero di potersi giocare lo Scudetto ma sono rimasti fuori un po’ da tutto. A fine stagione potrebbe chiudersi l’avventura di un allenatore che ha fatto grande l’Atalanta. Se non dovessero raggiungere l’Europa penso proprio che le strade di Gasperini e del club possano dividersi al termine della stagione“.

Bonazzoli ed Haps in Salernitana-Venezia
Bonazzoli ed Haps in Salernitana-Venezia

Spostandoci invece alla zona retrocessione, chi credi riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza al termine della stagione?

La Salernitana ora è carica a duemila ed ha l’opportunità di giocarsi le prossime partite con una carica incredibile, avendo anche vinto il recupero dello scontro diretto con il Venezia. Il calcio riserva sempre sorprese, sono partite tirate e potrà sempre succedere di tutto: ce l’ha dimostrato ancora una volta la Champions, il Real Madrid sembrava eliminato ed in due minuti ha passato il turno. È incredibile il calcio, le partite non finiscono mai finché l’arbitro fischia, rimangono aperte e non bisogna mai mollare e stare attenti a tutto. Credo che Scudetto, Europa e salvezza si decideranno tutte all’ultima giornata, sono confronti tiratissimi“.

Fronte Serie B invece, vedi qualche favorita alla promozione? Credi che tra le future promosse possa nascere qualche realtà importante per il calcio italiano dei prossimi anni? Penso magari al Monza, tua ex-squadra peraltro…

Certamente il Monza ha l’opportunità. Vedendo chi potrebbe retrocedere dalla A e chi invece è salito dalla C, il prossimo anno la Serie B sarà un campionato incredibile. Ci sono delle squadre incredibili, sarà un campionato bellissimo con squadre di livello praticamente da A: c’è la novità del Sudtirol, il ritorno del Bari ed aspettiamo anche le prossime promosse. Il campionato di Serie B, considerando anche le retrocesse tra Venezia, Salernitana, Genoa e Cagliari, e le squadre che non centreranno la promozione in A quest’anno, sarà veramente con squadre incredibili. Chi non dovesse raggiungere la promozione quest’anno potrebbe trovare difficoltà i prossimi anni, sulla carta si fanno le squadre ma ad inizio anno si riparte tutti da zero punti. La Serie B è lunghissima, si può fare la squadra che si vuole ma alla fine se non vinci vuol dire che qualcosa l’hai sbagliato“.

Fabian Valtolina in ESCUSIVA: "La Samp deve lottare per l'Europa. Venezia, ora è dura"
Marco Giampaolo, tecnico della Sampdoria

Fabian Valtolina focus Sampdoria

Sempre in tema di squadre del tuo passato, come vedi la Sampdoria e Giampaolo?

Non ero tanto per il suo ritorno, anche perché per me D’Aversa stava facendo un ottimo lavoro. La Samp ha incontrato difficoltà, ma come è stato sempre negli ultimi anni. Credo che tranne una stagione con Ranieri negli ultimi anni si è sempre giocata la salvezza, e credo l’avrebbe raggiunta anche con D’Aversa, anche se non avremo mai una controprova. Non avrei preso Giampaolo per un semplice motivo: non avendo i giocatori per lui avrebbe incontrato difficoltà. Invece è stato molto bravo perché è comunque riuscito a raggiungere l’obiettivo. Tuttavia non credo che la Sampdoria possa ripartire da lui, sono diversi anni che non viene fatto il mercato per gli allenatori, per questo non credo possa continuare a Genova, anche se il calcio è bello perché è capace di smentirci continuamente. Giampaolo ha bisogno di rilanciarsi come allenatore e non può permettersi un altro anno cercando di lottare per mantenere la categoria, altrimenti non credo abbia senso sposare un certo progetto”.

Penso debbano ripartire con un nuovo allenatore e sposare le ambizioni della società, alla fine la Sampdoria deve lottare per le posizioni d’Europa e non per mantenere la categoria. Questa società con i tifosi e tutto quello che ha deve lottare per le zone alte e non per la salvezza. Io da simpatizzante la penso così, i tifosi si meritano di più dopo anni che non vedono una squadra di quel livello. Se dovessero accontentare Giampaolo probabilmente allora sarà così, ma questo ce lo dirà solo il tempo. Per capire di più sul progetto futuro servirebbe sapere di più su chi è il presidente, su chi ha la possibilità di comprare, cosa che purtroppo in questo momento nel calcio è possibile solamente per pochi club”.

Esultanza Antonin Barak, Hellas Verona
Esultanza Antonin Barak, Hellas Verona

“Alcuni riescono a fare mercato ma purtroppo altre società non riescono, ovvio però che quando si riesce questo va fatto secondo un progetto. Bisogna investire anche secondo l’allenatore, invece spesso vedo allenatori mandati via dopo 3/4 giornate e mi chiedo che progetti siano questi. Ti porto l’esempio del Verona, partito malissimo e contrariamente alle aspettative sta facendo un gran campionato con Tudor malgrado nessuno ne parli. Si parla di più del Sassuolo che avrebbe dovuto spaccare il mondo ed invece ha fatto un campionato normale, però si parla tanto dei loro giocatori a differenza del Verona che ne ha alcuni incredibili. Il calcio è strano, spesso parlano persone poco competenti e quando vengono fatte delle disamine queste non sono fatte correttamente, magari a simpatia perché uno ha giocato in una squadra piuttosto che qualcuno che ne ha allenata un’altra“.

Non ho ancora visto un titolo legato al Verona ed al suo campionato straordinario, specialmente per come era partito. Per anni invece li ho notati per Atalanta e Sassuolo, la stessa Fiorentina ha fatto un grande campionato però si parla sempre d’altri. Si considerano troppo poco queste realtà più piccole che stanno crescendo e, se negli anni manterranno questi standard, potranno raggiungere le altre per contendersi posti più importanti di quelli per cui attualmente lottano“.

Noto infatti spesso quotazioni molto elevate per giocatori, ad esempio del Sassuolo. Penso a Scamacca, Raspadori e Traoré, poi però sono dietro appunto, al Verona, come te lo spieghi?

Da anni si parla di Berardi, credo sia uno dei pochi giocatori italiani in grado di fare oltre che i goal anche assist e prestazioni incredibili, questo non lo scopro di certo io. Se non sbaglio diversi anni fa leggevo che il ragazzo non era ancora maturo, cose che si sentono solo in Italia. Un ragazzo che giocava in Serie A già da qualche anno e faceva gol a raffica, in Italia abbiamo un’idea un po’ distorta, abbiamo poco coraggio: piuttosto che lanciare un nostro giovane preferiamo uno straniero, quando magari abbiamo 50 italiani qua che fanno le stesse cose e non ce ne accorgiamo. Questa è una brutta moda degli ultimi anni in Italia, ci sono troppi stranieri nelle prime squadre ed ancor più nei settori giovanili e, di conseguenza, abbassano il livello del nostro calcio. Abbiamo tanti giocatori italiani sia a livello giovanile che di prime squadre su cui puntare e credere, mancano pazienza e voglia di farlo volendo tutti il risultato subito, rischiando altrimenti il proprio posto. All’estero ci sono tanti giovani giocatori, mi capita di vedere anche 2004 in campo in partite importanti dove ci si gioca tutto. Probabilmente hanno più coraggio, o forse sono semplicemente più forti, anche se comunque in Italia difficilmente corriamo questi rischi“.

Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna
Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna

Fabian Valtolina focus Bologna

Nel corso delle ultime uscite il Bologna ha inanellato una serie di risultati forse inaspettati, merito di una squadra che trovato la quadra definitiva o più di una carica emotiva data dalla situazione di mister Mihajlovic? Credi possano definitamente un club stabilmente in lotta per le zone d’alta classifica?

Non saprei, mi piace pensare che abbiano preso più carica perché sono attaccati all’allenatore e quindi per dimostrargli il bene che gli vogliono hanno tirato fuori più energie, cattiveria e fame. Mi piace pensarla così perché è una storia incredibile, grande la società, grandi i giocatori in questa situazione unica nel calcio. A Mihajlovic vanno tutta la mia ammirazione ed il mio rispetto, così come a giocatori e società, hanno tutti fatto quello che dovevano. Anche Bologna, così come Genova, è una piazza nella quale i tifosi meriterebbero di avere una squadra che lotti almeno per le posizioni d’Europa, almeno. È una piazza incredibile, di gente bellissima e nella quale ho passato due anni con tifosi che meritano di assaporare il calcio che gli compete: quello delle alte zone di classifica. Mi auguro che il Bologna possa centrare l’Europa il prossima anno, hanno tutto: una società sana, un pubblico incredibile, giocatori ottimi. Serve trovare l’equilibrio giusto e la continuità necessaria per restare nelle zone alte sin da subito. Non sarà semplice, ma dovranno provarci, alla lunga si cerca sempre il massimo dalla squadra, non ci si può accontentare di mantenere la categoria. Il tifoso del Bologna ti da veramente tanto, così come tante altre squadre, speriamo riescano a fare questo salto“.