Nel big match della 28ª giornata di Serie A tra Roma e Alatanta, andato in scena sabato 5 marzo alle 18.00, la squadra di Mourinho è riuscita a portare a casa i tre punti in palio, grazie ad una vittoria di misura, per 1-0. Una partita che si preannunciava importantissima in ottica qualificazione alla prossima Champions League, dal momento che le due squadre erano separate da soli tre punti in classifica, distanza che ora è stata annullata, con giallorossi che hanno agganciato i bergamaschi a quota 47 punti, seppur con una partita in più. Si può dire che fosse l’ultima chiamata per la Roma per inseguire il treno Champions League e la squadra ha risposto presente, con una prestazione di carattere, che ha lanciato un segnale importante all’ambiente.
Roma-Atalanta 1-0, Abraham regala i tre punti a Mourinho
In avvio di gara, la Roma parte subito forte, dimostrando di voler combattere e di aver compreso a pieno l’importanza della partita. I giallorossi, infatti, si creano due occasioni nei primi minuti, con la conclusione di Mkhitaryan e il colpo di testa di Mancini. In ogni caso, l’Atalanta reagisce presto e inizia a prendere in mano il controllo del match, gestendo palla come di consueto. Dall’altra parte, la formazione di Mourinho non sembra accusare il gioco degli avversari, anzi si appoggia ad esso, difendendosi con ordine e provando a sfruttare le ripartenze.
Questo permette alle due squadre di mettere in scena una sfida vivace, caratterizzata da continui cambi di fronte. Proprio da uno di essi, in particolare, nasce il gol dell’1-0: su un lancio lungo di Karsdorp, Zaniolo stoppa in maniera impeccabile e serve al meglio Abraham, il quale elude la difesa di Gasperini e supera Musso. Nonostante l’Atalanta cerchi con insistenza la rete del pareggio, si va negli spogliatoi sul risultato di 1-0 per la Roma.
La ripresa inizia con lo stesso copione della prima frazione di gara, con la Roma che cerca fin da subito di andare a segno, pur non riuscendoci. A quel punto, come capitato già in precedenza, l’Atalanta cresce e inizia a gestire il gioco, ma si trova di fronte un muro difensivo in grande spolvero, che regge bene le offensive dei nerazzurri. L’unica grande occasione per gli ospiti si presenta sui piedi di Freuler, ma Rui Patricio si supera e riesce a chiudere lo specchio della porta, a tu per tu con il centrocampista.
Anche i giallorossi, comunque, impensieriscono la retroguardia di Gasperini, prima con la conclusione Mancini, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, che termina out e poi con Abraham in contropiede, ma il centravanti spara alto. Nel finale, il match di scalda, tanto che il direttore di gara è costretto ad estrarre alcuni cartellini gialli e, nei minuti di recupero, ad espellere ben due giocatori: De Roon, che viene ammonito e poi espulso per proteste, e dall’altra parte Mkhitaryan, che riceve il secondo giallo per aver intercettato una ripartenza, fermando il pallone con il braccio. In ogni caso, il match termina 1-0.
Il gioco di Mourinho passa dalla difesa
Tra gli aspetti che ha messo in evidenza questo match, non si può non notare il fatto che forse per la prima volta si è vista la Roma che vuole Mourinho, con i giocatori che sono riusciti ad interpretare al meglio la filosofia del tecnico, controllando la gara, pur non tenendo in mano il pallino del gioco, e soffrendo, senza, però, concedere grandi occasioni agli avversari. Allo stesso modo, risulta evidente come il reparto che più ha fatto la differenza, rispetto alle altre partite della stagione, sia stato quello arretrato. La difesa giallorossa, infatti, ha ricevuto parecchie critiche in questa annata per le tante disattenzioni e i tanti passaggi a vuoto che a volte hanno compromesso anche delle gare intere.
Contro l’Atalanta, invece, la linea composta da Mancini, Smalling e Kumbulla ha svolto un gran lavoro, innalzando un vero e proprio muro, contro cui l’attacco bergamasco non ha potuto evitare di scontrarsi. I tre difensori hanno tenuto alta la concentrazione per tutti i 90 minuti e sono riusciti a coordinarsi alla perfezione. Alla luce dei fatti, quindi, sembra evidente come il gioco di Mourinho dipenda in maniera quasi sostanziale dalle prestazioni del reparto arretrato. Con una fase difensiva di questo livello la Roma può finalmente riflettere le idee del suo allenatore.
Il tandem Zaniolo-Abraham inizia a girare
Analizzando la gara, non ci si può non soffermare, poi, sulla rete che, di fatto, l’ha decisa. I grandi protagonisti del gol sono senza dubbio Nicolò Zaniolo e Tammy Abraham, che sono riusciti a capirsi a meraviglia e a sorprendere la difesa dell’Atalanta, grazie anche alla rapidità con cui hanno pensato e messo in pratica l’azione. Si può dire che la scelta di Mourinho di avanzare l’esterno e porlo al fianco del centravanti inglese, stia dando effettivamente i suoi frutti e che i due stiano iniziando a conoscersi e a giocare a memoria l’uno con l’altro.
In questa maniera, inoltre, entrambi hanno modo di esprimere al meglio le loro qualità: Zaniolo può sfruttare la sua velocità di gamba e di pensiero, oltre che la sua fisicità, mentre Abraham si trova affianco un giocatore che può premiare al meglio i suoi movimenti da attaccante vero.
Mkhitaryan al top, Pellegrini non ancora
Un altro giocatore che ha disputato un’ottima partita è stato Henrikh Mkhitaryan, nonostante la leggerezza che gli è costata l’espulsione nei minuti finali. L’armeno, infatti, ha dato un grande contributo alla manovra offensiva, con i suoi strappi e le sue giocate di qualità. La decisione di lasciare la nazionale per concentrarsi sul club sembra dare i suoi frutti, così come l’armonia, che pare esserci tra il giocatore e la Roma per il rinnovo, sembra riflettersi anche sul campo.
Se Mkhitaryan si è, quindi, dimostrato al top, lo stesso non si può dire di Lorenzo Pellegrini, che è ancora lontano dalla migliore versione di sé stesso. Il centrocampista italiano, infatti, non sembra essersi ripreso del tutto dai guai fisici dell’ultimo periodo e pare ancora indietro di condizione. Sarà importante per Mourinho ritrovarlo al più presto, perché all’interno di una squadra che sta iniziando a girare, u centrocampista con le sue qualità potrebbe rivelarsi l’arma in più per continuare a sperare nella Champions League.
Gli aspetti da migliorare: la concretezza sotto porta
Un altro aspetto su cui Mourinho vorrà sicuramente lavorare riguarda il cinismo sotto porta. Con un gioco basato sul lasciare il possesso palla agli avversari, per difendersi e poi ripartire, infatti, è fondamentale sfruttare tutte le grandi occasioni che si riescono a creare. Nel match contro l’Atalanta, la Roma ha avuto almeno tre o quattro palle gol importanti non sfruttate, che, in quest’ottica, avrebbero potuto gravare sul risultato finale. La base del gioco e l’identità di squadra, comunque, sembrano finalmente esserci, così come il carattere e la voglia di puntare in alto. Ora è quindi il momento per i giallorossi di limare i dettagli per poter raggiungere grandi traguardi.