Nel mondo del calcio certe condizioni che sembravano statiche e destinate a durare per lungo tempo possono invece subire repentine variazioni all’improvviso: basta un episodio, una scintilla, un raggio di sole che può sbloccare uno status fin lì assolutamente immobile. Così è accaduto alla Fiorentina, dove nelle ultime settimane Arthur Cabral ha superato Luka Jovic nelle gerarchie del tecnico Vincenzo Italiano.
Se pensiamo solo a pochi mesi fa, però, questa disposizione dei rapporti di minutaggio era tutt’altro che scontata, al contrario era il serbo il favorito per aggiudicarsi i gradi del centravanti titolare dei viola, almeno sulla carta. Le premesse di inizio stagione sono però rimaste scritte su quel foglio e a cavallo tra una sosta per le Nazionali e l’altra il bomber brasiliano ha messo la freccia ed effettuato il sorpasso: ripercorriamo l’evoluzione di questo ballottaggio.

Griglia di partenza: Jovic in pole position, Cabral insegue
Sulla griglia di partenza gigliata di inizio stagione Jovic parte in pole position, giocando da titolare nella prima sfida di campionato con la Cremonese e andando subito in gol. Un ottimo biglietto da visita per l’attaccante proveniente dal Real Madrid, che si presenta molto bene ai tifosi toscani. Dietro di lui c’è un Cabral che insegue ma che non ha nessuna intenzione di mollare facilmente la presa.
Detto fatto e pochi giorni dopo parte dal 1′ nella sfida dei preliminari di andata di Conference League col Twente e va in rete rispondendo subito al tentativo di allungo del rivale con una staccata notevole. Dopo le scintille iniziali, tuttavia, entrambi si inceppano sotto porta e i motori delle due vetture d’area di rigore si raffreddano: l’alternanza fra coppa e campionato continua ma non porta risultati concreti.
In Italia come in Europa è il serbo a partire quasi sempre dall’inizio. In campionato però rimedia un giallo col Napoli e fallisce un calcio di rigore nel match con la Juventus, meglio va in coppa dove segna con una certa regolarità a partire dalla terza giornata della fase a gironi: due gol agli Hearts fra andata e ritorno e doppietta all’Istanbul Basaksehir. L’altro attaccante della Fiorentina di Italiano risponde con l’anonimato in Serie A e un gol all’RFS nella terza competizione continentale.

Primi GP: Cabral si fa vedere negli specchietti, Jovic è sotto pressione
Le gerarchie sembrano dunque abbastanza delineate nei primi Gran Premi della stagione e vedono il nuovo arrivato venire preferito molto di più per giocare dal 1′ rispetto al collega brasiliano. La situazione, tuttavia, inizia a cambiare nella parte finale del 2022 quando Cabral inizia a farsi apprezzare di più in fase realizzativa: prima l’assist per la rete di Kouamé con il Lecce, poi il rigore trasformato con l’Inter e infine il gol decisivo con lo Spezia, tutti in rapida successione.
Il bomber ex Basilea inizia dunque a farsi vedere negli specchietti di Jovic, il quale comincia ad essere messo sotto pressione ma tiene duro e cerca di non farsi scavalcare segnando ai nerazzurri meneghini e alla Salernitana, risultando in questa gara prezioso per il successo viola. Detto ciò, però, l’anno solare si chiude con il brasiliano titolare nelle ultime due uscite prima della lunga sosta di novembre e dicembre per lasciare spazio ai Mondiali.

Seconda parte di stagione: è un altro Cabral, il sorpasso su Jovic è servito
La seconda parte di stagione prende il via e fin dal primo rettilineo si intuisce che le sensazioni di fine 2022 sono destinate ad essere confermate nel 2023: nella sfida col Monza del 4 gennaio Cabral inizia a diventare insostituibile per la Viola andando a segno, mentre al rivale serbo restano solo le briciole con appena una manciata di minuti in campo.
Sembra la certificazione di un cambio della guardia nel reparto offensivo toscano, ma come un fulmine a ciel sereno ecco il problema di affidabilità che guasta la monoposta brasiliana: Arthur si infortuna ed è costretto a saltare un paio di match di campionato. Luka ha una grande occasione per riguadagnare terreno ma non ne approfitta, sparendo completamente dai tabellini per diverse giornate.

Ad ulteriore aggravante di ciò, anche in assenza del brasiliano o con quest’ultimo appena rientrato ed in cerca della miglior condizione, a volte Italiano preferisce affidarsi al falso nueve spedendo in panchina l’ex Eintracht Francoforte. Il risveglio per entrambi i bomber viola avviene il 16 febbraio: i due centravanti sfoderano delle super prestazioni e con una doppietta a testa stendono il Braga nell’andata dei playoff di Conference League.
Proprio in questa competizione Cabral diventa il re del gol, andando a segno ancora nel match di ritorno coi portoghesi e nel confronto valido per gli ottavi di finale con il Sivasspor, mentre Jovic resta a secco. Per l’attaccante serbo il match con l’Empoli del 19 febbraio sarà l’ultima presenza in campionato da titolare ma non rappresenta un buon giro nella corsa incrociata con il compagno di reparto.
Quella partita sancisce il cambio definitivo delle gerarchie nel reparto avanzato gigliato: il brasiliano subentra proprio al compagno al 70′ e un quarto d’ora dopo realizza un gol che raddrizza il derby toscano e l’intera stagione di una Fiorentina che diventerà la Regina di Marzo. Nella sfida successiva il classe 1998 va ancora in rete nella vittoria del Bentegodi ai danni del Verona, mentre per l’antagonista c’è spazio solo dal 65′ in poi, ma senza incidere.

La prima punta serba ha un sussulto d’orgoglio nella gara contro il Milan del 4 marzo, mettendo a segno il gol del raddoppio con cui i viola stendono i rossoneri e ponendo fine ad un’astinenza in campionato che durava da ben 10 giornate, ma nella partita di una settimana dopo con la Cremonese è di nuovo Cabral a timbrare il cartellino: è ormai un altro giocatore e il sorpasso al suo compagno è servito.
Giunti agli ultimi metri prima della nuova sosta per le Nazionali, le posizioni delle due vetture guidate dai bomber gigliati si sono invertite e come se non bastasse Jovic prosegue il suo momento no anche a causa di alcuni problemi di salute che lo costringono a stare a riposo per almeno 5-7 giorni. Insomma, da una pausa all’altra, da novembre a marzo, tutto è cambiato ma non è detto che non possano esserci altre evoluzioni da qui alla fine della stagione in questo ballottaggio che potrebbe non essere finito del tutto.