Fiorentina, Commisso: “Nessuno come me in Italia”

Nicola Liberti
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A tutto Commisso. Il Financial Times pubblica una lunga intervista, rilasciata dal patron viola, che sa di racconto di come l’uomo-imprenditore abbia vissuto il primo impatto con il calcio, in particolar modo, quello italiano. L’esordio del proprietario della Fiorentina: “Sono un animale diverso, spero che mi rispettino, se non lo fanno, fan***o – sullo stadio – le caz***e burocratiche mi stanno facendo impazzire – sui tifosi – mi ameranno fino ad un certo punto, fino a che spenderò soldi e vinceremo“. Riprendendo toni più pacati dichiara: “Sto investendo nel mio paese, quello che mi ha dato il calcio. Sto tornando al gioco del calcio che mi ha portato dove sono“.

Nella Fiorentina ho speso 340 milioni di euro. Da giovane vivevo con 1 dollaro al giorno, nemmeno. Dovevi accontentarti, ma io non mi sono mai sentito povero. Non permetterò a nessuno di approfittarsi di me, non è la mia storia. Il calcio è una str*****a. Se un giocatore fa bene vuole più soldi. Ho ragazzi di vent’anni che guadagnano milioni di euro, nel mio primo lavoro facevo $200 a settimana – sul tema plusvalenze – Se fosse successo in America, gli azionisti avrebbero fatto causa ai figli di put***a. Queste cose vanno risolte nel calcio italiano, vanno sistemate tutte queste str*****e

Ha poi concluso: “Orgoglioso di non essere come gli altri. Ci sono gelosie in questo mondo, chi altro ha fatto quello che ho fatto io? Gli Agnelli no, non Singer con il Milan, non il ragazzo di Suning. Questi non sono soldi loro. In Italia nessuno è come me – sul tema stadio – Non lo faccio per i soldi, ho bisogno di altri 100 milioni? So che ne perderò. Sarà importante per Firenze, durerà dai 100 ai 200 anni. Quando tra qualche secolo si chiederanno chi l’ha costruito, la risposta sarò io. Se anche allora si dibatterà per cercare di impedire di rinnovare gli edifici allora sarò felice“.