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I primi mesi della stagione 2021/22 hanno decretato la rinascita della Fiorentina: dopo anni di delusioni, scelte sbagliate, sofferenze e salvezze striminzite, sembra che finalmente la squadra toscana sia riuscita a tornare ad essere competitiva. Il merito di questa risalita va equamente suddiviso tra le varie componenti del club gigliato, a cominciare dalla società, gestita dal presidente Rocco Commisso, dal suo braccio destro Joe Barone e dall’ottimo lavoro del direttore sportivo Daniele Pradè, i cui sforzi economici sul mercato e gli investimenti per il futuro, vedi il sogno Viola Park, sono stati fin qui ripagati sul campo, sotto il segno della lettera V: i giocatori che indossano e onorano la maglia Viola, il bomber Dusan Vlahovic e soprattutto l’allenatore Vincenzo Italiano.
V per Viola
L’annata calcistica della Fiorentina parte all’insegna della confusione tecnica, ma a questo ci arriveremo dopo. Una volta risolto il caos allenatore, la dirigenza gigliata si rende protagonista di un ottimo calciomercato in entrata: in estate arrivano Nico Gonzalez, Lucas Torreira e Alvaro Odriozola, oltre al ritorno di Matija Nastasic e al rientro dai rispettivi prestiti di preziose pedine come Riccardo Saponara, Riccardo Sottil e Youssef Maleh. Tutti loro, insieme ai compagni di squadra, diventano attori di un film giunto quasi a metà della sua durata, ma che ha già regalato grandi soddisfazioni ai suoi spettatori, i tifosi. In 22 match di campionato fin qui disputati, la compagine toscana ha ottenuto ben 36 punti, frutto di 11 vittorie, 3 pareggi e 41 gol realizzati, ma è riuscita soprattutto a far ritornare l’entusiasmo ad una piazza scottata dalle ultime deludenti stagioni.
Ecco che quella maglia è tornata a risplendere di un Viola abbagliante, intenso, vivo, ecco che i calciatori le hanno ridato dignità, rispetto, gloria, restituendo a questo simbolo il giusto significato, un pò come viene espresso in una scena del film V per Vendetta del 2005: “Sono gli uomini che conferiscono poteri ai simboli”. La maglia Viola altro non è che un simbolo, da amare, proteggere e valorizzare, e gli uomini che scendono in campo devono onorarla, al massimo delle loro possibilità, proprio quello che stanno facendo finora. L’importante è dare tutto, comunque vada, perchè, come ci insegna V, “non vi sono certezze, solo opportunità”: dunque V per Viola, V per Valori, V per Volare.
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V per Vlahovic
L’arrivo del 2022 ha portato al club di Commisso delle importanti novità, innanzitutto in chiave calciomercato, con gli interessanti innesti di Jonathan Ikoné e Krzysztof Piatek, arrivati a rinforzare un reparto offensivo già molto ben assortito. Tuttavia, l’assoluto protagonista dell’attacco della Fiorentina è fin qui stato Dusan Vlahovic, autentico bomber dei gigliati con 17 gol realizzati in 21 presenze. E pensare che il centravanti serbo aveva iniziato la sua stagione coinvolto suo malgrado nel caso rinnovo di contratto, esploso il 5 ottobre del 2021, esattamente un mese prima del fondamentale 5 novembre per V, con il piccato comunicato del presidente viola Rocco Commisso, stufo dei continui tentennamenti del calciatore e del suo entourage di fronte alle sue ricche proposte di prolungamento. Questa spiacevole situazione avrebbe potuto intaccare notevolmente il suo rendimento, ma il ragazzo di Belgrado ha le spalle larghe e ha risposto sul campo, facendo la cosa che gli riesce meglio: segnare.
Nonostante la squadra voli e sogni l’Europa anche grazie alle reti del classe 2000, alla realtà non si può sfuggire: tutti sanno che Dusan è destinato a lasciare Firenze. Inizialmente si pensa all’estate, in quanto il suo contratto è in scadenza nel 2023 e non c’è fretta di venderlo, e poi lui vorrebbe lasciare un bel ricordo riportando la squadra in alto, ma un lunedì sera di fine gennaio, col mercato invernale ormai agli sgoccioli, arrivano le dichiarazioni di Pradè rivolte al calciatore e alle sue pretendenti: “Niente porte chiuse, siamo aperti a tutti, anche adesso, ma vogliamo oltre 70 milioni”. Sono le parole che spalancano le porte, anzi le finestre, alla Juventus, che trova l’accordo a 67 milioni più bonus, arrivando a toccare quota 75 milioni di euro, probabilmente il trasferimento più costoso a gennaio nella storia del calciomercato italiano. Ciò che è avvenuto da quel 5 ottobre 2021 fino al 25 gennaio 2022 altro non è che il principio fondamentale dell’universo, come spiegherebbe V: “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Con il suo comunicato, Commisso ha spinto Vlahovic verso la Juventus, ma al tempo stesso lo ha spronato a prendersi le sue responsabilità, a comportarsi da professionista, a guadagnarsi, ogni giorno di più, una chiamata così importante, è così è stato. A differenza di Evey, però, Dusan sa bene dove andrà, ma non è certo che saprà essere riconoscente ringraziando chi l’ha valorizzato e supportato, tifosi compresi: e allora V per Vlahovic, V per Vittoria, V per Via.
V per Vincenzo
Vlahovic a parte, il vero grande condottiero di questa Fiorentina è principalmente uno e non scende in campo, ma guida i suoi ragazzi dalla panchina: è l’allenatore dei viola Vincenzo Italiano. Il tecnico ex Spezia, in estate, è stata la seconda scelta del club toscano, dopo che l’avventura di Gattuso era naufragata dopo appena un mese di convivenza per divergenze sul mercato. Ecco allora che la guida tecnica della squadra è stata affidata al classe 1977 e, con il senno di poi, si può dire che è stata la decisione giusta per rilanciare ad alti livelli la squadra.
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Fin da subito, l’allenatore di origini siciliane ha dato un’identità ben precisa ai venticinque calciatori a sua disposizione, garantendo un’ottima organizzazione di gioco, rivitalizzando alcuni giocatori in precedenza ai margini, come Saponara, inserendo nella giusta maniera i nuovi arrivati, ad esempio Nico Gonzalez, e valorizzando i punti forti della rosa, vedi Bonaventura. Italiano ha trasmesso ai suoi ragazzi il suo coraggio e le sue idee, e finora i risultati, alla fine sono quelli che contano, gli stanno dando ragione: 7º posto in Serie A, che porterebbe i viola in Conference League, e quarti di Coppa Italia raggiunti battendo il Napoli in trasferta negli ottavi. Come si spiega l’attuale successo di Vincenzo? Con le idee, proprio quelle che, se valide, innovative e giuste, non muoiono mai, aldilà degli uomini e del tempo, come diceva V in V per Vendetta: “Sotto questa maschera non c’è solo carne, sotto questa maschera c’è un’idea, e le idee sono a prova di proiettile“. E allora V per Vincenzo, V per Volontà, V per Verità.