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Con i Mondiali alle porte, questo è il momento ideale per tracciare dei bilanci e valutare quello che è stato durante le prime quindici giornate di campionato e la fase a gironi di Conference League. La Fiorentina è al di sotto delle aspettative iniziali. A distanza di cinque anni, nel 2021/2022 la Viola si è conquistata un posto nelle coppe europee arrivando settima in Serie A. Per i tifosi questa conquista ha rappresentato una liberazione dalla mediocrità che aveva contraddistinto gli anni precedenti, e un possibile punto di partenza per un avvenire trionfale. L’entusiasmo palpabile trova la sua dimostrazione negli abbonamenti sottoscritti per fare presenza fissa al Franchi: 21325. In più, alla perdita di Torreira e Odriozola si è contrapposto l’acquisto di giocatori interessanti tra i quali Barak, Jovic e Dodo.

I risultati non sono stati altrettanto entusiasmanti. In campionato, con 5 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte, la Fiorentina è al decimo posto, ben distante però dalle posizioni valevoli per l’accesso in Europa. Il sesto posto, occupato dall’Atalanta, è a 8 lunghezze: un gap non facile da colmare considerando il ritmo sostenuto a cui viaggiano le prime sette della classe. I viola ultimamente stanno ritrovando la fiducia dello scorso anno e, prima della discussa sconfitta di San Siro contro il Milan per 2-1, arrivavano da cinque successi consecutivi in tutte le competizioni, in cui sono emersi buoni segnali, come la scoperta di nuove soluzioni offensive che si stanno verificando efficaci. Da notare infatti la migliorata vena realizzativa di Jovic, e la graduale crescita di Barak, spostato nella posizione a lui più congeniale di trequartista e a segno nella trasferta di Milano. In Conference League l’obiettivo di superare il turno è stato raggiunto, e adesso inizierà la fase più complicata e allo stesso tempo avvincente.
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Fiorentina, focus su Milenkovic
Oggi ci soffermiamo in particolare su un calciatore della Fiorentina che parteciperà ai prossimi Mondiali in Qatar: Nikola Milenkovic. Con Jovic e Vlahovic compongono nella Serbia un terzetto che non ha mai giocato assieme nella Viola, ma che ha quest’ultima come comune denominatore. In estate, il centrale serbo ha rinnovato il suo contratto con i toscani, prorogando la scadenza al 2027, sancendo di fatto la volontà di rimanere un baluardo del gruppo, nonostante gli interessamenti di altri club italiani ed europei. Un’operazione fortemente voluta in prima persona dal presidente Rocco Commisso, che vede in lui un possibile capitano del futuro. Il giocatore ha dichiarato in occasione della firma: “Ho visto grandissime ambizioni, un progetto che va avanti, la conferma del mister e l’affetto dei tifosi. A Firenze mi sento amato ed i direttori ed il presidente hanno fatto un grandissimo lavoro per tenermi qua, sono contentissimo di questa scelta”.

La stagione di Milenkovic, finora, è stata buona, anche se con qualche passaggio a vuoto. Il principale difetto del serbo è sempre stata la discontinuità, che non gli permette di mantenere la solidità e concentrazione, che solitamente gli appartengono, per un numero di partite troppo prolungato. Quest’anno pare aver raggiunto un livello soddisfacente per Italiano e il suo staff, tanto da avergli sempre affidato le chiavi della difesa nelle ultime sfide stagionali. Soltanto una noia muscolare l’ha tenuto lontano dal campo per alcune settimane di settembre. Tra le tante prestazioni positive spicca quella in Fiorentina–Napoli, in quanto è stato uno dei pochi in questa stagione a frenare l’esplosività di Osimhen, padroneggiando la difesa da grandissimo campione.
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Leggi anche: Fiorentina, le pagelle di inizio stagione: il rendimento di Dodô, il laterale di Italiano
Fiorentina, la pagella di Milenkovic: le statistiche
Dalle statistiche rilevate da Kickest, notiamo come Nikola Milenkovic sia discretamente bravo con i piedi, avendo l’84,9% di passaggi riusciti. Per mister Italiano è importante che i suoi difensori sappiano giocare la palla, prevedendo un possesso palla piuttosto marcato che attraversa tutto il campo, passando anche dai due centrali. A differenza della stagione 2021/2022, chiusa con 8 cartellini gialli e 1 rosso, nulla si può eccepire sulla correttezza del serbo in questo campionato, con solo 1 ammonizione. La maggiore correttezza non implica però una maggiore timidezza. I duelli vinti, 56, superano di gran lunga i duelli persi, 26. Ancora meglio se prendiamo in considerazione i duelli aerei, dove quelli vinti battono quelli persi per 32 a 11. Buona anche la sua capacità di anticipo e di affrontare uno contro uno il diretto avversario: 10 sono i palloni intercettati e 21 i palloni rubati.

Fiorentina, la pagella di Milenkovic: lo spirito da goleador
Ci sono dei difensori che fanno valere la loro stazza sui calci piazzati e sono fonte di gol per le loro squadre: uno di questi è proprio Milenkovic. Nella sua carriera sono state numerose le incornate vincenti del serbo. L’unica stagione in cui non ha segnato è stata la 2017/2018, momento in cui il giocatore era appena approdato in Italia e la cui titolarità non era una certezza inconfutabile. Il suo record di marcature risale invece alla stagione 2019/2020, quando raggiunse le 5 reti in Serie A. Quest’anno i gol sono stati ravvicinati tra loro: il primo nella trasferta contro lo Spezia nella 12^giornata, il secondo una settimana dopo contro la Sampdoria. Entrambi sono arrivati da calci d’angolo del capitano Biraghi, con una dinamica quasi identica: il centrale serbo ha svettato più in alto di tutti sul primo palo, sferrando un colpo velenoso e decisivo al pallone.

Fiorentina, la pagella di Milenkovic: non solo gioie
La truppa di Italiano ha vissuto dei match persi in maniera sfortunata o per degli errori individuali. Contro il Milan possiamo affermare che la Fiorentina meritava di portare a casa qualche punto, avendo disputato una partita gagliarda e propositiva. La partita è stata decisa, in negativo, da Milenkovic, che al 92′ ha visto il mondo crollargli addosso. Il cross dei rossoneri di Vranckx, non intercettato da nessuno, è rimbalzato sulla coscia del serbo, finendo in rete. Questo autogol beffardo ha regalato la vittoria finale al Diavolo e lasciato la Viola con tanta amarezza prima della sosta mondiale. Non l’unico errore di Milenkovic in questa stagione: nella disfatta della Fiorentina contro la Lazio, terminata 0-4, il centrale è corresponsabile di due gol laziali. Anche contro la Salernitana, sull’uno-due tra Dia e Piatek, perde di vista l’attaccante senegalese, che batte Terracciano e pareggia momentaneamente i conti.
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Fiorentina, la pagella di Milenkovic: il voto finale
Al termine di questa disamina, è giunto il momento di dare un voto alla stagione di Milenkovic. A questa prima parte di campionato, gli attribuiamo il 6. Consci delle sue qualità, ci si aspetta da lui un rendimento sempre elevato e privo di sbavature. Molto probabilmente il difensore centrale della Serbia è stato svantaggiato da una generale difficoltà della difesa, che non è stata sistemata fino in fondo da Italiano e il suo staff. I viola spesso lasciano degli spazi in cui gli attacchi avversari possono andare a nozze. Adesso lo aspetta un Mondiale da protagonista, e una seconda parte di stagione aperta a qualsiasi pronostico, in cui la Fiorentina può ancora raggiungere molti obiettivi, dalla Serie A alla Coppa Italia, passando per la Conference League. Tante occasioni per ribadire quanto di buono è stato fatto e per limare le mancanze presenti.