“Non posso svelarvi i segreti nostri, sennò a Firenze leggono tutto… El Kaabi è forte davvero. Prima non lo conoscevo, ma ha una facilità nell’andare in gol strepitosa”, rivela, Stevan Jovetic, alla Gazzetta dello Sport, in merito alla prossima sfida contro la Fiorentina, valevole per la finale di Conference League.
Parlando dell’Olympiacos, esprime fiducia: “Abbiamo tanta qualità individuale. Poi, l’organizzazione e anche il pubblico. Giocheremo in uno stadio che non è il nostro, però i nostri tifosi ci saranno e in numero enorme. Questo ci aiuterà. Sarà come giocare in casa”.
Ma è sul confronto con la Fiorentina che le emozioni emergono più vive: “È il bello e, diciamo, il brutto del calcio: è bellissimo rivedere la Fiorentina ma poi dipende da come finirà”, confessa l’ex calciatore viola.
E se dovesse segnare? “Esultare? No, non lo farei. Voglio troppo bene alla Viola, per una forma di rispetto, perché mi ha dato tanto”.
Il primo pensiero riguardante la Fiorentina svela un intreccio di sentimenti e ricordi. “Non ci credevo quasi, in poco tempo ho ripensato a una marea di cose. Ci sono ragazzi che sento ancora, di allora: Frey, Mutu, Kuz, Seferovic. Poi i tre magazzinieri storici della viola, soprattutto Leo Marchetti. Mi sembra la sceneggiatura di un film, veramente. Ho pensato anche a un’altra cosa: l’anno scorso sono andate in finale delle coppe europee tutte le squadre in cui ho giocato: l’Inter e il Manchester City, la Fiorentina, il Siviglia. Evidentemente toccava a me e ne sono fiero e contento, perché è la prima finalissima della mia carriera”.