Formula 1, verso Barcellona: i 5 momenti iconici del GP di Spagna

La Formula 1 sbarca a Barcellona, per il 10° appuntamento del mondiale 2024: andiamo a ripercorrere i 5 momenti iconici del GP di Spagna

Lorenzo Ferrai A cura di Lorenzo Ferrai
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La decima tappa del mondiale di Formula 1 2024, vedrà il circus spostarsi in Spagna, per affrontare il week-end di Barcellona, nella pista del Montmelò. Tracciato insidioso e tecnico, nonché teatro di test ormai da diversi anni. La sua conformazione infatti, lo rende perfetto per testare le monoposto, visto che, notoriamente, andare forte qui, significa essere in grado di essere competitivi ovunque.

Com’è noto, la pista di Barcellona non offre mai troppo spettacolo, anche per via del circuito tortuoso. Ciò nonostante, il gran premio di Spagna, giunto alla sua 35ª edizione, ha spesso regalato grandi emozioni negli anni passati. Andiamo dunque a ripercorrere i 5 momenti iconici dell’appuntamento spagnolo.

Mansell-Senna: un ruota a ruota interminabile

L’era del dominio McLaren, fra gli anni ’80 e ’90 porta la firma di Ayrton Senna, protagonista della vittoria di tre mondiali su quattro, contornati dalla lotta serrata con Alain Prost. Nel 1991, il francese, passato alla Ferrari, paga la scarsa competitività della Rossa, favorendo invece la riscossa della Williams di Nigel Mansell.

A Barcellona, su una pista bagnata, Magic mette in mostra tutta la propria abilità su pista scivolosa, scattando in testa alla partenza. Mansell lo raggiunge e al termine di un ruota a ruota interminabile lungo il rettilineo principale, lo passa all’interno mettendosi in testa. Il Leone d’Inghilterra si invola verso la vittoria, con Senna che chiude mestamente al quinto posto, dopo un’escursione all’ultima curva.

La danza della pioggia di Schumacher

Il 1996 può essere considerato l’anno zero per la Ferrari. Dopo oltre un decennio senza titoli, la Rossa sceglie di andare all in, ingaggiando il due volte iridato, Michael Schumacher, che approda a Maranello fra l’entusiasmo del popolo ferrarista. Ma la prima annata del Kaiser con la scuderia del Cavallino Rampante si rivela un flop, non tanto per le colpe del pilota, quanto più per F310 non altezza dello strapotere Williams.

Anche se il team di Grove è lanciato verso il titolo mondiale, la prima vittoria rossa di Schumy assume i contorni dell’impresa. In Spagna, il 2 giugno 1996, sotto il diluvio, il tedesco firma un autentico capolavoro. Scattato (male) dalla terza casella, in pochi giri riprende le due Williams, le sorpassa e inizia una danza della pioggia che lo porta concludere la gara davanti a tutti, rifilando oltre 45″ al secondo. Quando il pilota è in grado di battere la macchina.

L’impresa di Maldonado

Svanita la magia degli anni ’90, nel secondo decennio del Terzo Millennio, la Williams si trova a remare nelle retrovie. Eppure, in un folle gran premio di Spagna, il team britannico riesce a ritagliarsi un posto fra i grandi, almeno per una domenica. Gran parte del merito va a Pastor Maldonado, capace di battere Fernando Alonso, beniamino di casa, a bordo di una Ferrari ambiziosa.

Il pilota venezuelano coglie la pole position in qualifica, ma l’asturiano lo brucia in partenza. Alonso si mette a dettare il passo, con Maldonado che lo segue a breve distanza. Dopo i primi due stint, il 24° giro è il momento chiave della gara. Il pilota Williams anticipa il cambio gomme e si mette a girare a ritmo forsennato, effettuando un sorprendente undercut sul ferrarista.

Nando non ne ha più per riprendere il rivale e Pastor Maldonando conquista la sua prima vittoria in Formula 1, ad oggi, l’ultimo successo conquistato dalla Williams nella classe regina.

Autogol Mercedes: la prima di Verstappen

Il passaggio ai motori ibridi nel 2014 segna l’inizio del dominio Mercedes, con la casa anglo-austriaca capace di fagocitare tutti i campionati fino al 2021. Con due galletti come Hamilton e Rosberg, anche l’annata 2016 è apparecchiata per il titolo mondiale. Fra i due amici cresce la tensione man mano che la posta si alza e il GP di Spagna diventa il punto più alto della rivalità fra i piloti della scuderia di Brackley.

L’appuntamento di Barcellona è inoltre l’esordio in Red Bull di un giovane rampante che risponde al nome di Max Verstappen, considerato la stella del futuro, seppur ancora diciottenne. Lewis coglie la pole ma Nico ha uno scatto migliore e lo brucia allo start. Dopo un primo tentativo andato a vuoto, Hamilton ci riprova alla curva Repsol. Il 44 affianca il compagno che lo spinge sull’erba senza troppi complimenti.

Il britannico perde il controllo della sua monoposto e va a cozzare contro la fiancata del proprio compagno di team. Risultato: i due si girano e terminano la propria corsa dopo appena 4 curve, incassando un doppio zero, che a fine anno si rivelerà decisivo per il titolo. L’autogol Mercedes spalanca la porta a Max Verstappen, abile ad approfittare del fratricidio in testa per volare verso la sua prima vittoria in Formula 1. Solo l’inizio di una lunga serie.

La magia di Vettel

Rosberg annuncia il ritiro seguito della conquista del titolo iridato nel 2016. La Mercedes sceglie di ingaggiare Valtteri Bottas come secondo pilota al fianco di Hamilton. La stagione 2017 vive del duello fra Lewis e Sebastian Vettel, al volante di una ritrovata Ferrari. Al via del gran premio di Spagna, il tedesco brucia il rivale in partenza, tenendo la testa anche dopo la sosta.

La Mercedes lascia Bottas, momentaneamente in testa, a fare da tappo a Seb, che lo raggiunge al 25° giro. Lungo il rettilineo dei box, il tedesco disorienta il finlandese con una serie di finte, prima di infilarlo all’interno, mettendo anche due ruote sull’erba. Un sorpasso mozzafiato quanto temerario, anche se Hamilton riesce comunque a passare Vettel a 23 tornate dal termine.

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