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“C’è bisogno di tanto tempo per costruire un percorso giusto, ma c’è ne vuole molto meno per mandare tutti gli sforzi all’aria”. La stagione della McLaren inizia tra le aspettative di chi, scalando le gerarchie, è riuscito ad avvicinarsi in maniera tangibile verso la vetta della classifica occupata da Mercedes e Red Bull, risultando antagonista diretta di una Ferrari in crescita. La Formula 1 del 2022, però, si rivela estremamente rivoluzionaria, portando con sé un bagaglio di novità tecniche pronte a stravolgere la storia delle rivalità in pista. Al netto delle evidenti differenze strutturali dalle vetture precedenti, il 25 febbraio va in scena la prima giornata di test sul circuito di Catalogna: al termine della sessione davanti a tutti si posiziona Lando Norris. Un buon auspicio, una grande risposta, ma guai a giudicare dalla semplice apparenza.

L’incubo Bahrain, la gioia di Imola: un inizio in ripida salita per Norris
Il lampo dei test ispanici risulta completamente isolato, quando nel trasferimento in Bahrain, la McLaren è costretta a fare i conti con qualche problematica di troppo, che riduce il tempo di lavoro in pista ed il chilometraggio effettuato. Il tutto sembrerebbe qualcosa di risolvibile in vista dell’apertura ufficiale del Mondiale, ma la realtà dei fatti è ben diversa. Nelle prime libere del 2022 sul circuito del Shakir, emerge un surriscaldamento dei freni anomalo, fattore che costringe Norris e Ricciardo a dover fare i conti con una vettura complessa da gestire in frenata. Nonostante l’ingente lavoro svolto dagli uomini nel paddock, le qualifiche mettono in mostra una dura verità: il pilota britannico arpiona il 13° posto, il suo compagno di squadra non va oltre la 17° casella, il distacco dalla vetta è abissale. Una temperatura dell’asfalto elevata, e la difficoltà nella gestione dell’impianto frenante, comporta un Gran Premio da incubo nel quale solamente le performance di Latifi ed Hulkenberg evitano un piazzamento sul fondo della griglia.
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Segnali di ripresa: Norris si regala un podio ad Imola
Il primo weekend dell’anno ha ripreso per larghi tratti tutto ciò che ci potesse essere di negativo nell’esordio stagionale. I riflettori su un potenziale campione come Lando Norris si sono affievoliti, a favore delle star Leclerc e Verstappen che hanno catalizzato l’attenzione fin da subito. Due settimane dopo, però, è il turno dell’Arabia Saudita, che si presenta come un jolly immediato per il riscatto. Con un pizzico di fortuna, dettato dal tempismo della Safety Car, ed una vettura in ripresa, il numero 4 del team con sede a Woking, agguanta un settimo posto, portando a casa i primi punti stagionali. In Australia, sul circuito di Albert Park, le notizie liete continuano poiché l’inglese chiude il GP al quinto posto, davanti al suo compagno di squadra. Il distacco dal primo posto è un dettaglio non indifferente, ma i frutti del lavoro eseguito nel team iniziano a quantificarsi in risultati di caratura ben differente.

La tappa successiva vede la Formula 1 far visita all’Italia, e pronta a dare spettacolo nello storico circuito di Imola. Nel GP dell’Emilia Romagna ha luogo anche la prima Sprint Race dell’anno, motivo doppio per gli appassionati di assistere allo spettacolo. Il weekend italiano comincia in maniera positiva per Landro Norris, che fin dalle prime prove libere riscontra ottime sensazioni, quasi come se la sua McLaren si esaltasse nei circuiti che richiedono un buon telaio. La pioggia imminente condiziona le qualifiche del venerdì pomeriggio, ma regala quel pizzico di imprevedibilità valido che, per il pilota britannico vale un giro di qualità che lo porta al terzo posto, alle spalle dei soli Verstappen e Leclerc. La seconda fila è quasi come una pole position viste le difficoltà iniziali, con una vettura pronta a definirsi come terza forza sul circuito italiano.
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La Sprint Race, però, è pronta a rimescolare le carte, e dare la possibilità a piloti come Perez e Sainz di risalire la china dopo qualifiche non propriamente perfette. Difatti sia il messicano, che lo spagnolo riescono a sopravanzare le McLaren e garantirsi un piazzamento sulla griglia migliore. Norris e Ricciardo scatteranno dalla terza fila, confermando comunque i progressi evidenziati nelle ultime settimane. I segnali positivi, però, non tardano ad arrivare: il GP d’Imola si ripresenta su pista bagnata, laddove il team britannico aveva dimostrato maggior competitività nella giornata del venerdì. Alla partenza un contatto tra la Ferrari numero 44 e l’australiano ex Red Bull mette fuori dai giochi la Rossa, e seppur Lando dopo la startin grid ottiene la terza posizione, la sua gara sarà in difesa dalla risalita del connazionale George Russell, alla guida di una Mercedes, che non riuscirà a trovare la via del sorpasso. Momento chiave della gara giro 54 dei 63 previsti: Leclerc nel tentativo di rimonta sul secondo posto azzarda una manovra alla curva Variante Alta, andando oltre i limiti e impattando contro le barriere. La fuoriuscita del monegasco si tramuta in un incredibile podio per Norris, abile nel frattempo a sfruttare la chance che la buona sorte gli ha donato.

Il ritiro di Miami, i piazzamenti in zona punti: Norris inanella continuità
Dalla gioia per il primo, ed unico, podio alla delusione per il primo ritiro stagionale in gara: durante il GP del Miami uno sfortunato incidente con Pierre Gasly, rovina la corsa di Lando Norris, costretto a scendere dalla vettura con estremo anticipo rispetto alla bandiera a scacchi. La settimana successiva, invece, una forte tonsillite con febbre mette a rischio la sua partecipazione al GP di Barcellona; nonostante ciò la stella inglese con estrema sofferenza non rinuncia al weekend spagnolo, dove riesce a portare a casa un buon ottavo posto. I piazzamenti in zona punti si consolidano dapprima con un’ottima sesta posizione a Monaco e poi una nona casella sul circuito di Baku, prima che il Canada rovinasse il trend e la McLaren ricascasse nuovamente nelle vecchie problematiche relative al sistema frenante.
Nel segno dei settimi posti
Il 15° posto nel GP di Montreal per Norris porta a galla vecchi fantasmi non propriamente indicativi per il proseguo della stagione. Nella tappa successiva, però, a Silverstone si corre in casa, e la stella britannica non vuole deludere i suoi supporters. In un Gran Premio dall’alto carico emozionale, e dalle mille sfaccettature, Lando conquista la sesta piazza, difendendosi nel finale dagli attacchi di Verstappen, settimo al traguardo e con problemi alla sua RB18. La qualità del nativo di Bristol si evidenzia anche in Austria, Francia ed Ungheria, laddove ottiene un tris di settimi posti. L’inglese mette in mostra una guida di qualità sopraffina capace di metter all’angolo il compagno di squadra, Daniel Ricciardo, che fa fatica a sua volta nell’accedere in zona punti; alla sosta estiva una complicata MCL36 viene domata dal talento di un gran pilota.

Dal Belgio al Giappone, Norris: “Vettura lontana dai miei gusti”
Alla vigilia del GP del Belgio Lando Norris, facendo un primo bilancio stagionale, sottolinea i problemi avuti con la sua vettura: “La MCL36 è lontana dai miei gusti, mi sono dovuto adattare, non è stato per niente facile”. Parole sottoscritte in pieno dal direttore esecutivo del team James Key il quale definisce “poco versatile ed incostante” il progetto 2022 McLaren. Dichiarazioni che fanno il palio con l’orribile prestazione a Spa Francorchamps, conclusa in dodicesima posizione. La situazione torna a migliorare in Olanda e Monza dove l’inglese si iscrive nuovamente alla casella della settima posizione, portando punti importanti in chiave costruttori, nella lotta contro l’Alpine valida per assestarsi come quarta forza del Mondiale.
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Un lampo improvviso nel cielo di Singapore
La pista di Singapore può rappresentare un’opportunità, come precedentemente dimostrato in quel di Monaco, la vettura può sfruttare un ottimo telaio. Inoltre, a consentire un miglior approccio al weekend, durante il GP è prevista pioggia: un fattore che può correre in aiuto. In un fine settimana difficile da decifrare sulla pista di Marina Bay, Norris conferma le sensazioni positive ed in qualifica è sesto. Astuzia, talento e una buona strategia gli permettono in gara di ritrovarsi ai piedi del podio: con grande dimestichezza, Lando mette in difficoltà il campione del Mondo Verstappen che, nel tentativo di sorpasso, va al bloccaggio ed è costretto a rimettersi alle sue spalle. Il podio formato da Perez, Leclerc e Sainz risulta irraggiungibile, ma la quarta piazza è comunque un grande risultato considerando che, Ricciardo alle sue spalle, con la stessa vettura si bocca ben 30″ dal compagno di scuderia.

Le prime tre della classe Red Bull, Ferrari e Mercedes monopolizzano le prime sei posizioni del Mondiale piloti, ma la settima è occupata dal talento cristallino che va oltre la sufficienza relegata dalla sua McLaren e dispensa conferme anche nei successivi Gran Premi del Giappone e degli USA. Il numero 4 nonostante non riesca ad effettuare l’ultimo tentativo in qualifica per via di un’incomprensione con Max Verstappen, conclude comunque nella top 10 di Suzuka. Risultato ancor più lodevole ad Austin, dove il sesto posto finale ripercorre per larghi tratti l’identikit della sua stagione: dietro i big team, il primo degli altri è Lando Norris.
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Il finale di stagione: Norris demolisce Ricciardo e si prepara ad una nuova sfida
La stagione viaggia verso la sua naturale conclusione, la McLaren lotta per la quarta posizione del Mondiale Costruttori, ma l’Alpine sembra godere di maggiore competitività protratta sui vari circuiti. Il team anglosassone, invece, è costretto a fare i conti con uno squilibrio di risultati interno piuttosto evidente: Norris, in ogni condizione, dimostra di essere nettamente più veloce del compagno di squadra, creando non pochi dubbi sull’apporto di Ricciardo. Nel frattempo l’inglese porta a compimento un nuovo piazzamento in zona punti in Messico, dove termina la sua corsa in nona posizione, nonostante parta in fondo alla griglia, per via della sostituzione della power unit.
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Sull’Autodrome di Josè Carlos Pace, Brasile, la McLaren torna a far parlare di sè: la vettura risponde alla grande al layout della pista, ma alla bandiera scacchi nessuna delle due vetture taglierà il traguardo. Lando, subito dopo la partenza, entra in contatto con Charles Leclerc; il ferrarista ha la peggio, ma la FIA punisce la manovra del britannico, scatenando la sua ira. L’errore in questione, però, non è la notizia peggiore della domenica, in quanto, a metà Gran Premio la sua MCL36 si fermerà improvvisamente per un guasto motoristico. Le cose andranno molto meglio nell’ultimo GP ad Abu Dhabi: Norris pimpante durante tutto il fine settimana, conclude la sua stagione con un sesto posto, mettendo a segno nel finale il giro veloce della gara, magra consolazione di una stagione condotta al di sotto delle aspettative.
Il confronto eloquente con Ricciardo: Piastri prossimo avversario interno
La stagione della prima guida McLaren termina al settimo posto nella classifica piloti con un bottino di 122 punti. La scuderia, invece, perde la sfida Costruttori con Alpine terminando al quinto posto con 159 punti. Da ciò si evince come il 79% del punteggio totale del team sia stato apportato da Lando Norris, capace di totalizzare ben 17 gare su 22 in zona punti. Il confronto con il compagno di squadra Daniel Ricciardo, risulta piuttosto eloquente: 20-2 in qualifica – 3-0 nelle sprint – 16-5 in gara, tutti dati a favore del pilota inglese. Prossimo obiettivo neutralizzare un’altra stella nascente nel panorama delle quattro ruote, l’ex campione della Formula 2, Oscar Piastri. L’argentino siederà al fianco dell’anglosassone, assumendo inizialmente i gradi di seconda guida, ma con il talento a disposizione per dar del filo da torcere al leader del team.

Ciononostante la preoccupazione più importante riguarderà la competitività della monoposto: Norris ha già ampiamente dimostrato di essere a livello dei piloti che lo hanno sopravanzato in classifica, se solo avesse modo di poter competere con le loro vetture. Inoltre il rinnovo firmato nell’annata attuale, che lo legherà alla scuderia fino al 2025 rappresenta un’iniezione di fiducia e un investimento personale che egli stesso compie nei confronti del proprio team. La palla, ora, passa alla McLaren che avrà il dovere di mettere nelle condizioni la propria stella di competere in Formula 1 per le posizioni che contano davvero.