Formula 1, il pagellone del weekend di Miami: Verstappen trionfo (quasi) da 10, Leclerc insegue come in gara

Il pagellone del GP di Miami di F1: Verstappen trionfa e sfiora la perfezione, Leclerc segue a ruota

Nicola Liberti
14 Min Read

M. Verstappen 9+: Saldamente al comando dei turni di qualifiche non decisivi, Max si impone virtualmente sulla concorrenza in Q3 a bandiera a scacchi già esposta. Il tempo lievemente superiore alla soglia dell’1:29 si rivela non esser sufficiente dapprima per la pole position e, appena qualche secondo più tardi, anche per la prima fila. Qualcosa in più si poteva ottenere ma un lungo nel corso dell’ultimo giro lanciato pregiudica all’olandese ogni chance di attacco al regime Ferrarista imposto nelle prime due posizioni. Poco male, allo spegnimento dei semafori Verstappen brucia il rivale Sainz sfruttando anche il layout delle prime curve del tracciato favorevole alla sua posizione più esterna rispetto a quella dello spagnolo.

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Max Verstappen
Max Verstappen

Portatosi rapidamente in seconda piazza, termina in appena 9 soli passaggi sul traguardo la leadership di gara dell’assoluto rivale Leclerc, non perdendo poi più le redini di una corsa sotto il proprio totale dominio. Il mezzo tecnico Red Bull a propria disposizione lo favorisce sul monegasco nell’uno contro uno per la testa della gara a poche tornate dal termine, così come va sottolineato che, in assenza di safety car, l’olandese sarebbe stato una solo ombra lontana ed in dissolvenza per i rivali. Verstappen trionfa ancora e fa back to back, ma il leader, al momento, non è lui.

Charles Leclerc
Charles Leclerc

C. Leclerc 9-: Primo, secondo, primo, secondo, primo. Dati. Quelli di un pilota, il monegasco, divenuto pressoché infallibile quanto al turno di qualifiche, sia questo di sabato o di venerdì, sia questo in Europa o meno, sia questo su tracciati favorevoli alle caratteristiche della sua monoposto o meno: Charles non sbaglia. In quattro gran premi ha infatti sempre fatto sua la prima fila dallo start in griglia, risultato nuovamente confermato in quel di Miami. Verde, fucsia e poi nuovamente verde: cromatismi che valgono a Leclerc la pole position negli States, superando il rivale in Red Bull che, dopo essere andato a bandiera, aveva inchiodato il proprio tempo in cima alla classifica dei tempi.

Miami affaccia sul Mar Rosso Ferrari per sole 9 tornate sul traguardo, salvo poi tingersi immensamente di Red Bull all’infilata in staccata dell’olandese su Charles. La scelta delle medie non paga, Verstappen dapprima raggiunge, poi supera e saluta non curante della resistenza opposta dal Ferrarista. Terminato il regime di safety car tenta un paio di affondi in staccata, sul dritto è troppa Red Bull per questa Ferrari e così questo round va a Max. Prova che resta comunque da incorniciare per il pilota tutt’ora leader del Mondiale piloti.

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Sainz e Max Verstappen: Gp di Miami

C. Sainz 8: La leggera sensazione che lo spagnolo possa finire per divenire il “secondo pilota” Ferrari va via via addensandosi e concretizzandosi sempre più di weekend in weekend. Il fido scudiero della casa di Maranello non sembra riuscire mai a contrastare il compagno monegasco né in qualifica né, tantomeno, in gara. Il sabato regala comunque sorrisi, sia a sé che alla scuderia ai box. Un superbo ultimo giro lanciato viene superato dal solo Leclerc, il quale permette comunque il comporsi di una prima fila full red. Bruciato allo start dal più quotato avversario in Red Bull, Carlos conduce la propria gara a debita distanza dai primi due, certamente non la stessa che per lunghi tratti lo separa da Perez.

Questa è infatti nettamente più breve e ne ha prova ad una manciata di giri dal termine quando il messicano lo infila, salvo poi concludere la sterzata troppo tardi per via di una staccata eccessivamente profonda. La terza piazza è ormai habitué per sé e Checo, unico gradino di un Mondiale apparentemente a coppie: LeclercVerstappen per prima e seconda piazza, SainzPerez per terza e quarta.

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S. Perez 7,5: Con Charles Leclerc ed il compagno Max Verstappen costantemente pronti a cannibalizzare ogni turno di prove, qualifiche o gara e rispettivi primi due posti, alle due “spalle” di Ferrari e Red Bull non resta che contendersi la terza piazza. Con Carlos Sainz che, nonostante il sorpasso incassato dopo sole due curve dalla partenza, pone a duro prova il passo gara di Checo, questi incontra diverse difficoltà nel raggiungere il terzo posto che, infatti, va al rivale in rosso. Nessun particolare discorso da sviluppare se non una contrapposizione in tinte Red Bull di quanto già esplicato per lo spagnolo. Ci si gioca la terza piazza: Sainz fa 2° in quali e 3° in gara, Perez fa peggio con 4° ed ancora 4°. Carlos 8, Checo perde il confronto diretto, per oggi è solo 7,5.

G. Russell 7,5: La Q2 si rivela fatale per il seconda pilota Mercedes che si vede costretto ad alzar bandiera bianca dinanzi a top-10 e Fernando Alonso che lo precedono. Dalla dodicesima piazza allo start compie l’impresa di andare a punti, ed anche in zone piuttosto sostanziose dello standing di gara. Rientrato in gara dopo la sosta ai box si ritrova settimo ed in una contesa tra i tre tempi di Mercedes. Discendendo da quinta a settima troviamo passato, presente e futuro della casa tedesca. Bottas precede infatti Hamilton e George Russell, con i primi due che ben poco ottengono nell’uno contro uno con il meno esperto avversario. Il Regno Unito torna in top-5, niente Sir Lewis, a Miami è il turno di baby George.

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Lewis Hamilton

L. Hamilton 6: Pagare oltre otto decimi su di un solo giro sono come un oltraggio per un sei volte campione del mondo, nonché vicecampione in carica. Leclerc svetta davanti a tutti in qualifica, Lewis incassa il sopracitato distacco ed una sesta piazza resa, se possibile, ancor più amara da colui che gli preclude la top-5 in gara: l’ex compagno Valterri Bottas. Poco male, il sabato statunitense regala un Q3 che in stagione è mancato più d’una volta. Uno scatto da incubo vede Hamilton ottavo dopo una sola manciata di passaggi sul traguardo. Contrariamente a detti vari, un weekend iniziato male non è finito peggio, per così dire quantomeno. Invischiato nella lotta a tre col compagno Russell e l’ex collega di box Bottas si ritrova beffato dal connazionale e chiude 6°. Meglio del presente, peggio del passato, con un occhio speranzoso rivolto ad un futuro incerto.

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V. Bottas 7: Porre in quinta un’Alfa Romeo che sino a pochi mesi fa vedeva il raggiungimento della top-10 come un traguardo dal valore inestimabile è cosa grande, specie se a precederti hai quattro mezzi tecnici nettamente migliori e piloti più in voga, per non scadere in scontati paragoni quanto a talento. In gara è orologio svizzero di tempi e posizionamento, una volta raggiunto dalla coppia in Mercedes è costretto ad arrendersi loro. Chiude 7°, unica Alfa a varcare la soglia del traguardo.

E. Ocon 8: Il crash rimediato in FP3 gli preclude la partecipazione ai tre turni di qualifiche, registrando pertanto nessun tempo e dovendo prendere parte alla gara scattando dall’ultima casella. Da 20° ad 8°: a fine giornata è capolavoro Ocon, prima pilota Alpine a precedere il compagno Alonso di tre piazze.

A. Albon 7: Discorso simile a quello riservato ad Ocon va fatto anche per Alexander Albon, pilota che però, alle quali del sabato vi ha partecipato, salvo concluderle con risultati deludenti. Nella giornata di domenica la storia è nettamente diversa, anche se alcuni crash dinanzi a sé lo aiutano, chiude comunque 9°.

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L. Stroll 6: Strappa in extremis il pass per la Q3, turno nel quale conclude proprio al margine della top-10. In gara sono assenti acuti od errori, scatta 10° e nella stessa posizione conclude: buon punto.

Fernando Alonso
Fernando Alonso

F. Alonso 6,5: Gran rilascio della frizione allo spegnimento dei semafori, eccellente progressione nei primi metri così come staccata di curva 1 ed immissione in curva 2 che permettono al bicampione del mondo di raggiungere presto l’ottavo posto. Dopo pochi istanti dalla partenza infila anche Lewis Hamilton e si prende una settima piazza che non rivedrà più. Lenta ed inesorabile la discesa sino all’undicesima piazza di chiusura, presto accelerata dal contatto con un Pierre Gasly che stringe la traiettoria e gli propugna una lieve penalità. Scatta 11° dopo la Q3 sfiorata ed in tale posizione conclude.

Y. Tsunoda 5: Il disastro AlphaTauri di un Gasly che non conclude la gara è acuito da un Yuki Tsunoda che, scattato 9°, esce dalla zona punti rendendosi protagonista di una gara opaca.

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D. Ricciardo 5,5: Eliminato nel corso del Q2, l’australiano si vede costretto a scattare dalla piazza numero 14 nella domenica statunitense. Nulla di eclatante avviene in gara nei pressi della sua vettura fatto salvo un gran sorpasso che esce dalla propria McLaren, gara nella norma ma i punti non arrivano per Ricciardo.

N. Latifi 4,5: Scattato 19° conclude 15° senza effettuare sorpasso alcuno. Le posizioni guadagnate sono quelle relative ai crash o ritiri di Vettel, Gasly, Norris e Zhou. Anche in questa domenica i punti restano un ricordo lontano, il suggestivo contorno di Miami gli preclude il solito crash.

M. Schumacher 4: Salvatosi in extremis nel corso delQ3, il figlio d’arte è ben presto costretto ad arrendersi nel corso del Q2 e scattare 15°. Nonostante crash e ritiri di ben 4 piloti riesce a concludere la gara una posizione più indietro rispetto alla partenza.

K. Magnussen 5+: Dopo aver abituato il pretenzioso pubblico della F1 a prestazioni di assoluto livello nel corso dei precedenti Gran Premi, Kevin Magnussen non riesce a scrivere un nuovo capitolo della miglior stagione sin qui in carriera. Conclude 14° ampiamente out dalla zona punti, rispetto alla qualifica guadagna due posizioni che non bastano a raggiungere la sufficienza.

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Sebastian Vettel
Sebastian Vettel

S. Vettel 4: Il weekend di trasferta intercontinentale negli USA si apre tra polemiche ignifughe ed una P13 nel sabato di qualifica. In gara crolla sino a subire l’infilata di Mick Schumacher conclusasi con tanto di crash che pone la parola fine su una gara obiettivamente no.

P. Gasly 2: Assoluto unico protagonista in negativo del proprio precipitare da 7° al non tagliare il traguardo. Dapprima corregge una curiosa traiettoria entrando in contatto con la monoposto di Fernando Alonso e rifilandogli una penalità, successivamente termina anticipatamente la gara di Lando Norris con una nuova manovra insensata. Il francese incappa in una gara dalle decisioni inaspettate, curiose ed errate: guida lo sprofondo AlphaTauri sulle rive di Miami Beach.

L. Norris S.V.: Un voto, in realtà, lo si potrebbe dare all’inglese Lando Norris. Tuttavia Pierre Gasly gli nega la possibilità di concludere una gara che certamente non stava proseguendo nella maniera più auspicata. Dallo start 8° conosce il crash superando il citato francese prendendosi la 13° ed anche una speronata da game over.

G. Zhou S.V.: Inizio e termine della propria gara finiscono pressoché per coincidere. Non porta a termine nemmeno 10 giri e si vede costretto al ritiro: per il cinese la trasferta negli States è da senza voto.

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