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Ha chiuso l’ultimo Gran Premio come ha terminato la stagione: 3°. A leggerlo da fuori sembra un risultato deludente ma per chi conosce la Formula 1 sa che questo terzo posto ha un sapore di vittoria. Sergio Perez, 32 anni di cui 11 passati in Formula 1, 4 Gran Premi vinti, 26 podi e 1201 punti in carriera fanno di lui una vera e propria pietra miliare della F1. Il messicano, in questa stagione, ha interpretato il difficile ruolo di seconda guida dietro al due volte Campione del Mondo Max Verstappen, riuscendo comunque nell’impresa di non sfigurare, anzi. I numeri di questa stagione, in questo senso, sono emblematici: 2 vittorie, una pole e 11 podi per un totale di 305 punti, mica male per una “seconda” guida.
Per il messicano il percorso con la scuderia austriaca inizia il 18 dicembre 2020: la Red Bull lo chiama al posto di Alexander Albon (che diventa così 3° pilota) per la stagione 2021, cucendogli addosso il ruolo di seconda guida dietro a Verstappen. Dopo le prime quattro uscite stagionali caratterizzate da non poche difficoltà (4° posto miglior risultato), Perez dimostra tutta la sua tenacia e il suo talento: siamo al GP di Azerbaigian e il messicano parte 6°, raggiunge subito la terza posizione dietro a Hamilton e Verstappen poi, grazie alla strategia dei pit stop, riesce prima a superare il britannico e poi Max, conquistando la sua seconda vittoria in Formula 1 in carriera. Dopo altri podi ed il rinnovo di contratto, Sergio Perez chiude la sua stagione al 4° posto con 190 punti, consapevole che può dare di più nella stagione successiva.
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Sergio Perez e la Red Bull: un inizio difficile

Dopo la riconferma Perez scalda i motori per iniziare al meglio la stagione 2022; l’esordio arriva nel Gran Premio del Bahrein dove, dopo una buona gara, entrambe le Red Bull sono costrette al ritiro per problemi al carburante. A stagione finita possiamo sicuramente affermare che quello è stato un incidente di percorso ma, in quel momento, destava non poche preoccupazioni per la stagione entrante.
Scuderia e piloti fanno gruppo e si tuffano nel GP d’Arabia Saudita con un unico obiettivo: vincere. Il sabato è caratterizzato da una Red Bull in gran forma, con Perez che esalta le prestazioni della sua vettura conquistando la prima pole position in carriera lasciandosi alle spalle Leclerc per 25 millesimi di secondo. Il giorno dopo si fa sul serio e il messicano sfortunatamente non riesce a replicare la prestazione della qualifica piazzandosi 4° alle spalle del trio Verstappen-Leclerc-Sainz. La battaglia Ferrari-Red Bull è appena cominciata.
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Per trovare il primo podio del messicano bisogna aspettare un GP in più: è la terza gara della stagione quando, al termine di una gara da manuale, Perez taglia il traguardo al secondo posto dietro ad un Charles Leclerc lanciatissimo (2 vittorie ed un 2° posto in 3 gare). Il messicano ci prende gusto e la settimana successiva, nel Gran Premio d’Emilia-Romagna, chiude al 2° posto una gara caratterizzata da una violenta pioggia, questa volta però dietro al compagno di squadra Max Verstappen, anche lui alla seconda vittoria stagionale.
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Al termine della “doppietta” – così si usa dire – Perez afferma: “Il team è davvero forte, c’è una grande solidità”, e come dargli torto. Altri due GP (Miami e Spagna) con la Red Bull protagonista: in America vince Max con Perez che chiude al 4° posto mentre, in Spagna, c’è la seconda doppietta stagionale (Max ancora 1° e Perez 2°).
Sergio Perez e la sua prima vittoria in stagione: il GP di Monaco

Si arriva così al 7° Gran Premio stagionale: l’affascinante tracciato cittadino di Monaco dove Charles Leclerc è di casa. Il sabato di qualifiche conferma sicuramente le aspettative, con la griglia di partenza che recita: Leclerc 1°, Sainz 2° e Perez 3°. Il circuito di Monaco è famoso per le sue strette curve e, di conseguenza, per l’effettiva difficoltà nel superare avversari, Perez questo lo sa, ma sa anche che la sua scuderia ha spesso dimostrato di avere sempre l’intuizione giusta, arma in più specialmente in queste gare.
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La gara cambia al 21esimo giro: le due Ferrari entrano insieme ai box per montare gomme da asciutto a mescola dura, ciò permette a Pérez di passare in testa, dato che Sainz si trova una vettura più lenta che gli impedisce di mantenere la prima posizione, quando, nel giro successivo, anche Pérez passa alle gomme da asciutto. Subito dopo il messicano si ferma anche Verstappen. Ora al comando c’è Pérez, davanti a Sainz, Verstappen e Leclerc. I primi quattro sono però molto vicini, con Leclerc staccato di poco più di quattro secondi dal nuovo leader della gara. Al 26esimo giro Mick Schumacher perde il controllo della sua vettura alle Piscine, sbattendo contro le barriere. La monoposto perde la parte posteriore, ma il pilota esce incolume dall’incidente.
La direzione di gara impone ancora la Safety Car, prima di sospendere la gara con bandiera rossa, vista la necessità di riparare le barriere. Si ricomincia alle 17.15 sotto il regime di Safety Car: le Ferrari montano gomme dure, mentre le Red Bull le medie. Pérez mantiene il comando del Gran Premio alla ripartenza nonostante vari attacchi dello spagnolo Sainz. Dopo la decisione di non concludere tutti i 77 giri previsti a causa delle diverse interruzioni, il messicano vince il suo terzo Gran Premio in carriera, davanti a Sainz e Verstappen.
Sergio Perez e il finale di stagione: un trionfo

Dopo l’importante vittoria a Monaco arriva il GP di Azerbaigian che, l’anno prima, aveva regalato la prima gioia in carriera al messicano. La gara è dominata dall’olandese futuro campione del Mondo Max Verstappen, con Perez accodatogli subito dopo. In Canada Perez è costretto al ritiro mentre, la settimana successiva, chiude 2° in Gran Bretagna dietro alla seconda guida Ferrari Carlos Sainz.
Dopo il 2° posto inglese il messicano colleziona tre settimane sfortunate: prima in Austria non raccoglie punti, poi chiude al 4° e 5° posto i due GP successivi (Francia e Ungheria). In una delle piste più affascinanti della stagione, Spa, chiude al 2° posto dietro al compagno di squadra Verstappen, salvo collezionare poi risultati deludenti nei GP successivi. Arriviamo così a Singapore dove, dopo un periodo difficile, il messicano si prende il suo 2° week-end di gloria, conquistando la sua seconda vittoria stagionale dietro a Charles Leclerc.
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Dopo la seconda vittoria stagionale arrivano altri tre podi: in Giappone (2°), nel GP del Messico (3° davanti a oltre 395.000 tifosi accorsi li per lui) e nell’ultimo Gran Premio ad Abu Dhabi (3°). La stagione si chiude così al 3° posto con 305 punti in classifica (suo personalissimo record), 2 vittorie e 11 podi, contribuendo alla netta vittoria in classifica costruttori della Red Bull nei confronti della Ferrari seconda. Commentando un 3° posto finale sembra difficile parlare di “trionfo” ma, considerate le aspettative, l’epiteto usato rispecchia in pieno la stagione di Sergio Perez alla guida della Red Bull.