É stato più volte definito come “burbero” o “sgarbato”, ma quando si parla di giovani talenti e strategie di marketing, in pochi possiedono l’esperienza e le capacità di Helmut Marko. Il guru, nonché consigliere Red Bull numero 1 è da sempre il braccio destro della scuderia austriaca nella scelta dei talenti e nella loro gestione. In previsione del Gran Premio del Belgio, il classe 43’ ha espresso le proprie considerazioni in merito ad una delle sue “scoperte”: Yuki Tsunoda. Proveniente dal giappone, Tsunoda ha in più di un’occasione mostrato delle risorse non indifferenti a bordo dell’Alpha Tauri, salvo essere tradito (e non di rado) da un temperamento spesso turbolento ed irascibile.
Helmut Marko: “Tsunoda ha potenziale. Mental coach? Non l’unico”
“Ha potenziale per vincere un Gran Premio. È questa la nostra filosofia nel programma giovani. Lui gode nel box di una grande stima. Deve mettere tutto insieme, deve cambiare mentalità. In una situazione critica un pilota può esaltare o affossare una scuderia” ha espresso Helmut Marko ai microfoni dell’emittente tedesco Motorsport Total. Sull’utilizzo di un mental coach da parte del giovane talento giapponese invece: “Non è l’unico a godere dell’aiuto di questa figura, anche gli altri ne hanno uno. Il suo carattere non è niente di riprovevole, ma commenti come ‘Questa macchina è una m…’ non aiutano il muretto. Devi analizzare, capire il problema e poi esporlo con chiarezza ai tecnici. Imprecare nel mezzo di una curva non va bene”.