A quattro gare dalla conclusione del campionato di Formula 1 2022, la Mercedes è l’unica squadra tra i top team, a non aver ancora ottenuto una vittoria. Un dato che ha qualcosa di assurdo, se confrontato con quelli delle stagioni precedenti. Basti pensare che nel non lontano 2020 le frecce d’argento furono in grado di portare a casa ben quattordici gare su diciassette totali. Per comprendere meglio le radici della debacle della scuderia tedesca, bisogna guardare al progetto “W13”, elaborato dagli ingegneri di Brackley. A tal proposito è intervenuto Mark Elliott, direttore tecnico Mercedes, nonché uno dei “padri” della stessa W13.
Mike Elliott: “Prestazioni variabili in base al circuito”
Quando guardi una macchina bisogna analizzare nel suo insieme. Parlando di punti di forza e debolezze si potrebbe pensare che siano collegate al tipo di circuito. Ciò che si vede, ossia una prestazione altalenante da una pista all’altra, è una conseguenza di questo” ha confessato Elliott ai microfoni di Beyond the Grid, come riportato da Formulapassion. E ancora: “Abbiamo lavorato duramente, come tutti. A inizio stagione sono stati profusi grandi sforzi per capire il perché del rimbalzo e come risolverlo. Siamo arrivati a Barcellona con grande fiducia negli aggiornamenti che avremmo portato. In gara poi eravamo in buone posizioni e anche se non eravamo ancora davanti, quantomeno eravamo nella condizione di poter lottare. Poi a Monaco sono tornate le facce tristi e ci chiedevamo quale fosse il prossimo passo. Penso però che questa sia la natura del problema che abbiamo affrontato a inizio anno”.
Mike Elliott: “Risolveremo i problemi durante l’inverno”
Si è detto comunque fiducioso Mike Elliott. A detta del classe 74’, durante l’inverno il team britannico sarà in grado di risolvere i problemi sulla vettura: “Si tratta di un errore che abbiamo realizzato da tempo ormai e che abbiamo iniziato a correggere. Questo è il motivo per cui le nostre prestazioni sono migliorate. Ma non è qualcosa che possiamo correggere del tutto ancora. Lo faremo durante l’inverno. Non ne parlerò in termini di dettagli tecnici, perché non voglio svelare troppo. Posso dire però che queste macchine sono complicate e per arrivare alla migliore soluzione devi estrarre il massimo dall’aerodinamica, dalle gomme, da come il telaio lavori meccanicamente. Quando cerchi questi compromessi, la difficoltà è che la macchina di quest’anno e quella della passata stagione lavorano in maniere diametralmente opposte. Quella attuale lavora più vicina al suolo, il che crea dei problemi di rimbalzo. Nella transizione dall’anno scorso a questo abbiamo fatto qualcosa di sbagliato. Da parte nostra abbiamo risolto gran parte del problema al Gran Premio di Spagna: a Barcellona non avevamo più rimbalzi e sembrava molto più veloci. Pensavamo di essere di nuovo a caccia, ma poi siamo finiti su dei circuiti con tanti dossi ed è stato come ricevere un calcio nei denti. Avevamo ancora del lavoro da fare. Anche nel recente periodo George Russell ha definito la W13 come una vettura che mal digerisce i dossi e ancor prima James Allison si aspettava una Mercedes competitiva sulle piste particolarmente livellate”. Insomma, l’amaro in bocca per un 2022 che ha visto la Mercedes (dopo un lungo dominio) “lontana dai giochi” rimane. La speranza però è quella di tornare presto ai vertici della classifica, magari già a partire dalla prossima stagione.