Formula 1, il pagellone di Barcellona: bentornato Lewis, Alonso avvilito

Max Verstappen trionfa a Barcellona davanti a Lando Norris e Lewis Hamilton, che riassapora il podio dopo 12 gare: Ferrari quinta e sesta, mentre crolla l'idolo di casa Fernando Alonso. Il pagellone del GP di Spagna

Lorenzo Ferrai A cura di Lorenzo Ferrai
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Se è vero che il gran premio di Spagna è il reale banco di prova per le monoposto di Formula 1, il week-end andato in scena a Barcellona sembra aver incoronato la McLaren come prima forza di questo mondiale. Eppure a spuntarla è stato il solito Max Verstappen, autore di un altro capolavoro al volante di una Red Bull più umana che mai, tranne che nelle mani del fenomeno olandese. Una vittoria di testa e di lucidità, con una sorprendente capacità di gestire le situazioni scomode.

Insomma, l’appuntamento di Barcellona è stato marchiato dalla classe di Super Max, capace di sbarazzarsi di un ostico Norris, poleman di giornata, prima e di Russell poi. Verstappen ha poi gestito lucidamente il ritorno di Lando, conquistando una vittoria diversa da quelle degli ultimi due anni. Un successo del pilota, dove il campione del mondo ha messo in pista tutto sé stesso.

Secondo all’arrivo è appunto il britannico della McLaren, che ancora una volta manca l’appuntamento con la consacrazione. Il podio spagnolo vede inoltre il ritorno in grande stile di Lewis Hamilton, sempre pulito e lucido in ogni situazione. Furbo come una faina, Sir Lewis si è messo alle spalle Russell, mentre le due Ferrari hanno vissuto una domenica complicata, rispettivamente quinta e sesta con Leclerc e Sainz. Gran week-end per l’Alpine, che porta entrambi i piloti a punti. Diamo ora i voti ai protagonisti di Barcellona.

Rinascita Alpine

  • Max Verstappen: 10. La sua gioia incontenibile a fine gara è lo specchio di questa Formula 1, combattuta come non capitava da anni. Prestazioni in fase di livellamento, Red Bull (8) vulnerabile, più incertezza e tensione. Eppure vince sempre lui, il cannibale per eccellenza. Stavolta senza fughe solitarie, ma con la testa, il piede e il cuore. Astuto in partenza, lucido nella gestione, scaltro nella strategia, nonché puntuale nell’approfittare degli errori altrui. In fondo, vincere così è più bello. MARPIONE.
  • Alpine: 9. Se la copertina è tutta per i bad boys, Verstappen e Norris, la scuderia di Enstone merita un enorme applauso. In un circuito considerato la prova del 9, il team francese colleziona il suo miglior week-end stagionale. Gasly (8) e Ocon (7) entrano in Q3, per poi concludere entrambi a punti. Follia totale alla vigilia, che assume i contorni dell’impresa. Chissà che la presenza di Briatore non abbia dato nuova linfa alla squadra. RINATA?
  • Lewis Hamilton: 8. Bentornato Lewis. 12 gran premi senza podio erano oggettivamente troppi per il dominatore della prima era ibrida. In ombra nelle libere, agguerrito in qualifica, una faina in gara. Mai in confusione, pensa solamente a mettere in pista tutta la sua esperienza e la sua astuzia, per gestire al meglio le gomme e attaccare quando serve. Favorito dalla strategia? Forse, ma lui ha saputo capitalizzare l’occasione, al contrario di altri. A conti fatti, più in palla delle Ferrari (6). Beh, è una buona notizia in prospettiva. OCULATO.
  • Lando Norris: 7. Piazza la magia al sabato, conquistando una pole position clamorosa, per soli 20 millesimi. Parte alla Max Verstappen, costringendo l’amico-rivale a mettere due ruote sull’erba, prima di subire la beffa anche da Russell (7). E quel primo stint di sofferenza dietro la Mercedes, unito alla sosta tardiva, probabilmente gli ha compromesso le speranze di vittoria, visto il risicato distacco all’arrivo. Ora è secondo in classifica piloti, ma certe occasioni vanno sfruttate. Ha la macchina per vincere, e lo sa bene, come testimonia il suo “Dovevo vincere!”. Lando c’è, deve solo mettere a posto i dettagli. DETERMINATO.
  • Leclerc e Sainz: 6. Attendevamo tutti il banco di prova catalano, dove la positività del venerdì si è spenta inesorabilmente dopo la qualifica. Mettono in mostra un buon passo gara, specialmente Charles, ma il primo stint eccessivamente lungo sballa i piani di rimonta. Sicuramente entrambi i piloti ci hanno messo del loro, battagliando forse in maniera eccessiva in un momento dove la faida interna era l’ultima cosa di cui aveva bisogno il team. Forse Carlos ha esagerato nella chiusura e il monegasco non ha avuto problemi a tirare frecciate al compagno nel post gara. Il duello ha pregiudicato il podio? Difficile affermarlo con assoluta certezza, ma ciò che serve ora a Maranello è la compattezza, specialmente adesso, visto che il secondo posto nei costruttori comincia a vacillare. GALLETTI.

Spagna amara per Alonso

  • Sergio Perez: 5. Che la Red Bull non sia più dominante lo abbiamo capito. E lui ce ne da conferma ogni week-end. Perlomeno stavolta è arrivato a punti, dopo due ritiri consecutivi, notiziona. L’ottavo posto è il minimo sindacale, ma è altrettanto vero che ha pigliato un minuto dal suo compagno di squadra. Non è Verstappen, lo sappiamo, ma un po’ più di consistenza non guasterebbe. ATTARDATO.
  • Fernando Alonso: 4. Probabilmente si aspettava ben altro di fronte al proprio pubblico, soprattutto in quella che era la sua 21ª partecipazione al GP di casa. Ha dovuto ricredersi, remando per tutto il week-end su un Aston Martin (4) bilanciato ma tremendamente incostante. Fuori in Q2, fuori dai punti e doppiato in gara. Peggio di così era oggettivamente complicato, così come lo era fare meglio. AVVILITO.
  • Gomma hard: 3. Nella finestra mostrata da Pirelli nel pre gara, la gomma bianca era contemplata, vero. Così come va sottolineato come nessuna squadra l’abbia testata nelle libere. Ci hanno provato nell’ultimo stint Mercedes (7) e Ferrari, che hanno scelto di prendersi il rischio con Russell e Sainz, seguite poi dalla stragrande maggioranza dei team. Certo, Giorgione il suo l’ha fatto, arrivando quarto. Però va detto, non è stata un mossa brillante, con un passo gara da dimenticare per chiunque avesse deciso di giocarsi questa carta. DURA, DURISSIMA.
  • Racing Bulls: 2. È probabilmente lei la vera delusione di questo gran premio. Arrivata in Spagna con degli aggiornamenti nuovi di zecca, la sorella minore della Red Bull non ha mai trovato la quadra, finendo fuori Q1 con entrambi i piloti e terminando nella retrovie una gara in sofferenza. A inizio stagione doveva essere la rivelazione. Per il momento, è il grande flop. E poi si sa, sovvertire le gerarchie dopo Barcellona è tremendamente complicato. CROLLATA.
  • Williams: 1. Chi l’ha vista? Zero acuti in qualifica, costanti difficoltà in gara. Siamo alle solite. Il progetto è completamente sbagliato, nessuno spiraglio di luce per una macchina scorbutica e lenta. Se nemmeno un regolarista come Albon (4) riesce a risollevare la situazione, allora è davvero difficile rialzarsi. ASPETTANDO SAINZ.

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