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Un ritorno gradito, insieme ad un addio fortunatamente schivato. La notizia del rientro di Daniel Ricciardo tra le fila della Red Bull ha entusiasmato i fan sparsi per il mondo dell’australiano, evitando un addio dalla griglia che avrebbe accontentato i molti deterrenti dell’ex pilota McLaren. La scelta di accettare il ruolo da terzo pilota è stata comunque particolare ma la mancanza di monoposto libere sulla griglia ha costretto Daniel Ricciardo a scendere a patti, rimanendo in Formula 1 seppure da una posizione più defilata. Intervenuto in esclusiva al podcast In the Fast Lane prodotto dalla sezione australiana di Grand Prix, il pilota australiano ha sveltato diversi retroscena sulle scelte prese negli ultimi mesi, spaziando dal rapporto con la Red Bull fino ai frequenti contatti con Toto Wolff.
Ricciardo e i contatti con Mercedes: “Fa piacere, loro sono il top team”
Il pilota australiano ha subito chiarito che quando le porte della McLaren avevano già cominciato a chiudersi, subito l’ex Renault si era messo in moto per cercare un posto da terzo pilota in un top team piuttosto che una posizione da titolare in fondo alla griglia. “Ci sono stati colloqui anche con la Mercedes“, ha confessato Daniel Ricciardo, che ha aggiunto “Anch’io, diciamo, ho apprezzato il loro impegno perché ho sentito che c’era dell’interesse. Le cose si sono poi bloccate e nel frattempo con la Red Bull stava prendendo forma una cosa seria, che poi è progredita naturalmente come è successo C’è sempre stata una parte di me che pensava che la Mercedes era il top team, anche quando ero in Red Bull”.
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L’apprezzamento da parte della Mercedes ha fatto solo che piacere a Daniel Ricciardo, reduce da due anni decisamente non entusiasmanti a bordo della McLaren. Riscoprire l’interesse dei top team è un indubbio boost di autostima e per il trentatreenne di Perth la casa di Brackley è sempre stato il punto di riferimento anche da avversario. “Hanno sempre dominato, un punto di riferimento. Ho avuto alcune conversazioni con loro in passato, e averne avuta qualcuna in più ora è stato gratificante. Ancora una volta, è stato bello essere ancora apprezzato da alcuni dei migliori team dopo i due anni che ho avuto”.
Red Bull-Ricciardo, un gradito ritorno: “Non mi dovevano niente, sono stato felice del loro entusiasmo”
Nonostante le insistenti chiacchierate con Toto Wollf, confermate anche dal capo ingegnere della Mercedes, le trattative con la scuderia britannica si sono arenate in concomitanza con l’interesse mostrato dalla Red Bull. “Quando le trattative con la Red Bull sono diventate più serie, la cosa sembrava avere molto più senso”. Con la giovane carriera di George Russell in rampa di lancio e un Lewis Hamilton non intenzionato a ritirarsi nel breve periodo, l’occasione di trovare un posto da titolare nel 2024 in Mercedes si era ridotta al lumicino, convincendo dunque Ricciardo ad un gradito ritorno a casa. “È stato molto apprezzato il fatto che Red Bull mi abbia dato del tempo”, ha confessato l’australiano, “Non mi dovevano niente e sono stato un po’ sorpreso del loro atteggiamento, sono stati tanto entusiasti quanto me”.
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Sul suo ruolo nella Red Bull, Ricciardo ha lasciato intendere che l’accordo con gli austriaci prevedrebbe un certo numero di presenze in pista da parte dell’australiano. Un dato che non può lasciare differenti, soprattutto tenendo conto dei ferri corti tra Verstappen e Perez. “Ho da subito detto al team che non volevo farmi trascinare per 24 gare, a questo punto avrei trovato un posto per gareggiare ancora”, ha sottolineato Daniel Ricciardo. “Non c’è stata una conversazione riguardo la possibilità di correre tutte le gare, anche se è stato chiaro a tutti che non sono il pilota di riserva di dodici anni fa quando non avevo l’esperienza che ho adesso. Farò un po’ di gare, forse sei, non più di otto. L’accordo è sembrato funzionare per il team e per le occasioni di marketing: la Red Bull sa dove utilizzare un tipo come me per farsi pubblicità”.