Formula 1, Takuma Sato la carriera: dal Circus alla Indy 500

La carriera di Takuma Sato dagli esordi nelle monoposto in Formula 1, arrivando ai circuiti ovali delle Indycar Series

Andrea Caccavale  - Contributore
10 Min di lettura

SEGUICI SUI SOCIAL

Nato a Tokyo il 28 gennaio 1977, fin da bambino si è subito appassionato al mondo delle corse. Avvicinatosi dapprima con le bici, vincendo un campionato nazionale del liceo, per successivamente spingersi sempre più verso le corse automobilistiche, il suo nome è Takuma Sato, ex pilota di Formula 1 con 98 Gran Prix disputati dal 2001 al 2008, riuscendo ad ottenere anche un podio nella stagione 2004.

Attualmente, all’età di 45 anni, corre ancora nelle IndyCar Series, con un nuovo contratto appena firmato con Chip Ganassi Racing per partecipare a tutte le gare che si disputeranno nei circuiti ovali della competizione, lasciando quindi la carriera a tempo pieno dopo 13 stagioni. La sua avventura in F1 ha vissuto alti e bassi, senza mai raggiungere i livelli dei più forti, anzi, trovandosi spesso a navigare tra le ultime posizioni.

Nei momenti di migliore forma, l’automobilista ha mostrato una guida tenace e molto aggressiva. Ha avuto più volte la sfortuna di non avere una vettura competitiva, ma anche quando la macchina era più affidabile, a causa dei propri errori non è riuscito a brillare a dovere, venendo anche più volte criticato dai colleghi come Michael Schumacher e Jarno Trulli.

Takuma Sato, dalla F3 al primo incarico in Formula 1

Tante sono le difficoltà che si possono incontrare avvicinandosi al mondo delle corse automobilistiche. Takuma Sato sapeva gli aspetti duri di questo sport e, ben consapevole delle notevoli possibilità in più che l’Europa poteva garantire, decise all’età di 22 anni di andare oltreoceano e raggiungere l’Inghilterra per poter gareggiare in Formula 3.

Nel 2000, dopo due stagioni in F3 durante le quali riuscì a portare a casa ben 16 vittorie, oltre al trionfo nelle gare internazionali di Spa, Zandvoort e Macao, riuscì a vincere il titolo. L’anno successivo, grazie all’appoggio del costruttore giapponese Honda, riuscì a debuttare nel mondo della Formula 1, venendo assunto come pilota collaudatore presso la scuderia Luky Strike BAR, di proprietà della British American Tobacco, team con cui gareggiò anche Jacques Villeneuve.

La prima stagione da titolare in Formula 1

Takuma Sato *
Takuma Sato *

Si dice che la pazienza sia la virtù dei forti e sicuramente in questo caso l’attesa premiò un giovane nato a Tokyo che sognava di poter guidare le Supercar. Takuma Sato nel 2002 fece il grande salto da collaudatore a titolare, il suo desiderio di diventare il campione del mondo di Formula 1 si sarebbe potuto realizzare. Il primo accordo fu con la Jordan Grand Prix Honda, con la quale stipulò un contratto biennale con opzione per i successivi due a favore della scuderia Irlandese.

Durante quella stagione diede dimostrazione di saper essere veloce, ma anche molto inesperto. Il suo inizio non fu certo dei più belli, infatti nella gara d’esordio il Gran Premio d’Australia dovette ritirarsi per un guasto al cambio. Successivamente fece molto poco, ma nella seconda parte della stagione riuscì ad essere più costante arrivando sempre tra i primi 12 nelle ultime 6 corse, concludendo la stagione con un ottimo 5° posto in casa, nel GP del Giappone. Con una prestazione impetuosa mise in difficoltà anche Michael Schumacher, che a fine corsa vinse comunque il titolo.

Quel mondiale lo vide classificarsi 16° con 2 punti, collezionati all’ultimo arrivo del campionato, poiché prima solo fino alla sesta posizione era in palio del punteggio. Il pilota nipponico ed il suo compagno di squadra, un certo Giancarlo Fisichella portarono il proprio Team sesto nella classifica costruttori. L’anno successivo però tornò alla BAR come terzo. Prese parte solo all’ultimo confronto, dove sostituì Jacques VIlleneuve e contro ogni aspettativa portò la monoposto a tre sole macchine dal podio.

Sato, la sua migliore stagione in Formula 1

Takuma Sato *
Takuma Sato *

Bisogna sempre farsi trovare pronti, a volte il proprio momento è quello dietro l’angolo, basta saper cogliere l’opportunità. Questo è il caso di Takuma Sato che nel 2004 diventò titolare presso la BAR, sfruttando l’unica chance presentatagli l’anno precedente. Si può dire che quella con Jemson Button come compagno di squadra fu la sua migliore stagione in Formula 1.

Il pilota giapponese si mostrò molto veloce e battagliero, ma ancora una volta fu ben lungi dal rasentare la perfezione. Al termine del campionato la scuderia del nipponico ottiene un incredibile secondo posto nella Classifica Costruttori dietro le Ferrari di Michael Schumacher e Rubens Barrichello.

Nel medesimo anno l’allora ventisettenne originario di Tokyo riuscì ad ottenere il suo primo ed unico podio in F1 una terza piazza indimenticabile, nel Gran Premio degli Stati Uniti dove in una gara segnata dai molti incidenti e dalle innumerevoli interruzioni, attaccò e sottrasse la posizione Jarno Trulli che non riuscì a difendersi dalla furia del sol levante.

Le ultime stagioni nel circus

Quella di Takuma Sato in Formula 1 non è certo stata una delle più longeve carriere. Infatti corse sulle monoposto solo per altre 4 stagioni. Nel 2005 sempre con la British Aamerican Racing, non riuscì a mostrare i suoi livelli, facendo molti errori alcuni dei quali causarono incidenti evitabili. Chiuse dunque la sua esperienza alla BAR con un 23° posto ed un solo punto ottenuto.

Il 2006 fu diverso per l’automobilista nipponico, che sposò il progetto mai sbocciato, la Super Aguri e corse per la scuderia giapponese. Nel primo anno fu costretto a gareggiare con molte difficoltà, trovandosi sempre nelle ultime posizioni senza mai andare a punteggio.

Nel campionato successivo fu confermato dalla scuderia di Aguri Suzuki, durante il quale ottenne buoni risultati; nel Gran Premio di Spagna arrivò 8° conquistando il primo score della storia per il neonato team di F1 ed in Canada ottenne il miglio risultato della storia della squadra, una sesta piazza.

Il ritiro della Honda e la fine della carriera di Sato in Formula 1

Takuma Sato *
Takuma Sato *

Tutte le storie hanno un inizio ed una fine, alcune hanno un ending più gradevole altre meno. Quello di Takuma Sato non può certo dirsi un lieto fine. Il 2009 è un anno di chiusura, non correrà in Formula 1, le porte per lui si sbarrano definitivamente. Dopo la stagione 2008, la più fallimentare per il pilota nipponico, con soli 4 Gran Premi disputati, la Honda si ritira dalla F1, con essa l’ormai ex Super Aguri perse anche il costruttore che lo aveva appoggiato per tutta la carriera.

Diversi sono stati i tentativi dell’automobilista giapponese di trovare nuovi contratti con altri Team, tutti però senza successo. Con la Toro Rosso fu vicino ad un accordo, ma dopo alcuni test disputati tra novembre e dicembre 2008, alcuni sponsor si defilarono facendo così saltare la trattativa. È stato un procinto di sostituire Sebastien Bourdais, ma alla fine le parti non riuscirono a trovare un punto d’incontro.

Il passaggio alle Indycar Series e la carriera ancora attiva

Chi pratica sport di alta velocità non è qualcuno che si arrende tanto facilmente. Le sue tante battaglie in pista lo hanno dimostrato. La carriera di Takuma Sato infatti non si è fermata, ma ha proseguito come quella dell’ex Formula 1 Felipe Massa e nel 2010 grazie all’appoggio del costruttore Honda, viene ingaggiato dalla KV Racing Technology per correre nelle Indycar Series.

Dopo due stagioni però passa alla Rahal Letterman Lanigan Racing, per poi andare con il team A.J. Forty Enterprises. I risultati migliori li ha ottenuti dal 2017 dove con l’Andretti Autosport il 28 maggio entra nella storia come il primo giapponese a vincere la 500 miglia di Indianapolis, la più prestigiosa gara del campionato e l’unica corsa automobilistica al mondo la cui partenza avviene lanciata, ossia in movimento.

Nel 2018 torna con Graham Rahal con il quale nel 2020 riesce a portare a casa la sua seconda vittoria a Indianapolis nella 101esima edizione. Con l’attuale contratto con Chip Ganassi Racing il pilota nipponico avrà nuovamente la possibilità di vincere la competizione più prestigiosa del torneo.

Condividi questo articolo