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La storia di Francesco Flachi è molto più della “classica” storia del ragazzo, che partito dal nulla si fa spazio a suon di gol e colpi da maestro, fino a coronare il sogno di giocare in Serie A. La storia di Francesco Flachi parla di successo, tracollo e redenzione. Tutto all’insegna di un unico comune denominatore: la passione per il calcio (a prescindere dalla categoria). Cresciuto nelle giovanili della Fiorentina, Flachi fa il suo esordio in prima squadra nel 93’, dove rimarrà (con annesse parentesi nel Bari e nell’Ancona) fino al 99’. È però nella Sampdoria che il bomber toscano, viene consacrato come uno degli attaccanti più prolifici della sua generazione. Ancora oggi con 110 reti realizzate, è il terzo marcatore di sempre del club blucerchiato, dietro soltanto a Roberto Mancini e Gianluca Vialli. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, Francesco Flachi si è espresso sulla stagione delle due società che più hanno segnato la sua carriera, con un occhio di riguardo verso il suo ritorno in campo: a inizio 2022 con il Signa, dopo 12 anni di squalifica causa positività alla cocaina.
Innanzitutto ben tornato in campo. Cosa ti ha spinto a tornare “nel ring” dopo tutto questo tempo?
“E’ nato tutto per gioco, per una battuta, perché con il mio presidente, che prima di essere presidente è mio amico. Eravamo a un torneo a Signa. Mi prendeva in giro durante le partite di calcetto…una, due, tre, quattro….alla quinta gli ho detto: tra un anno mi scade la squalifica, mettimi alla prova se non sono più capace. Quindi lui l’ha presa seriamente e da lì è iniziato il tutto”.
Cambiano gli scenari, ma la passione rimane la stessa?
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“Assolutamente sì, è vero che cambiano gli scenari, ma questo è normale. Però rivivere lo spogliatoio, riassaporare la preparazione prima della partita, ti fa tornare indietro, perché poi la passione per il calcio devi averla in tutte le categorie“.
Una grande pagina della tua carriera da professionista, l’hai vissuta a Genova, sulla sponda blucerchiata. Come giudichi la stagione appena conclusa della Sampdoria?
“Spero sempre che la Sampdoria possa soffrire di meno rispetto a quello che ha sofferto quest’anno. Si è levata la grossa soddisfazione di vincere dei derby, si è salvata nelle ultime partite. Però mi dispiace che sia in quella situazione perché come piazza, come storia, come società la Sampdoria secondo me merita di più. Quindi bisogna essere bravi, anche perché se vuoi ambire al settimo posto o a qualcosa in più devi avere un budget diverso e quindi delle volte, spendendo dei soldi in più e non arrivando agli obiettivi si possono avere dei problemi. Quindi bisogna fare delle scelte giuste sui giocatori, spendere i soldi giusti perché se no poi dopo anche a livello di società per il futuro puoi avere qualche problema a livello finanziario”.
Flachi: “Italiano mi ha sorpreso, ora servono 2-3 giocatori”
Una delle migliori prestazioni stagionali della Sampdoria è arrivata contro la Fiorentina, squadra nella quale tu hai militato. Ti ha sorpreso il piazzamento europeo del club viola?
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“Mi ha un po’ sorpreso perché subito al primo anno, Italiano ha raggiunto un obiettivo importante, però la qualità ce l’aveva. Italiano è stato molto bravo a dare fiducia ad ogni singolo giocatore, nella gestione, nella qualità, nel gioco. Quindi ora la Fiorentina deve cercare di migliorare e prendere 2-3 giocatori che le possano permettere di rimanere in quella fascia delle squadre importanti. Perché la Fiorentina, come piazza, come tifoseria, come storia è una società importante. Quindi anche la Fiorentina merita di stare lì, e speriamo che possa rimanerci il più a lungo possibile”.
Da dove deve ripartire ora Vincenzo Italiano?
“Di solito quando va bene un campionato si intravede l’ossatura importante, quindi non credo che debba andare a cambiare tanto. Deve solo essere brava nell’aggiungere dei giocatori che vuole l’allenatore e che possano risaltare il gioco dell’allenatore. Secondo me alla Fiorentina può mancare una punta e un centrocampista…ogni reparto deve avere almeno un giocatore di qualità e per rimanere lì, per andare a giocare in Europa ci vuole anche gente esperta”.
Nello specifico quindi dove potrebbe andare a parare la dirigenza?
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“Io non sono un grosso osservatore, ma penso che serva un giocatore che garantisca dalle 15 alle 20 reti e un centrocampista che dia qualità nel fare assist, nel fare gol. Quindi bisogna andare ad attingere al portafogli. Certamente ora che la Fiorentina gioca anche in Europa ha più possibilità di portare giocatori, che vengono più volentieri a giocare a Firenze”.
Flachi: “Pronto ad allenare, mi ispiro a Novellino”
Ora quale sarà il tuo prossimo gol?
“Ora mi piacerebbe allenare. Devo prendere il patentino e quindi aspettiamo l’evolversi di tutto”.
Credi che ti ispirerai a qualcuno in particolare?
“Solitamente si cerca di prendere come riferimento gli allenatori con cui sei stato bene, dove hai avuto delle soddisfazioni a livello di squadra e personale. Quindi penso a Novellino, però poi nella tua carriera devi cercare sempre qualcosa da ogni allenatore che hai avuto, perché ogni allenatore è diverso, quindi puoi andare a prendere delle cose diverse da ognuno. Più cose sai e meglio è!”.
