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L’escalation di violenza negli stadi francesi preoccupa e non poco il mondo del calcio transalpino e i suoi vertici. L’ultimo episodio in ordine di tempo risale ad un mese fa, il 29 maggio, quando i tifosi del Saint Etienne hanno invaso il terreno di gioco e hanno cercato di linciare i giocatori de Le Verts, rei di essere retrocessi in Ligue 2 dopo il doppio confronto nello spareggio con l’Auxerre.

Payet e Neymar, gli episodi più eclatanti: vittime dell’ira dei tifosi
I precedenti non sono da meno: come non ricordare infatti i due episodi che hanno visto protagonista il giocatore Dimitri Payet. Il primo, avvenuto il 22 agosto 2021 nel “derby del mare” contro il Nizza, in cui il centrocampista del Marsiglia è stato colpito da una bottiglietta d’acqua lanciata dai tifosi del Nizza e dopo averla rilanciata verso di loro, gli stessi hanno invaso il campo. Il secondo è simile ed è avvenuto il 22 novembre nella partita contro il Lione, dove è stato colpito nuovamente da un oggetto lanciato dagli spalti ma stavolta non è scattata la reazione.
Un altro episodio ha visto invece coinvolto Neymar, con l’attaccante del PSG che è stato bersagliato dal lancio di oggetti dalle tribune nella sfida col Marsiglia e che si è conclusa con 21 fermi per lancio di oggetti, detenzione di sostanze psicotrope, violenze contro la polizia e sassi contro il commissariato.
Federcalcio e istituzioni francesi, le preoccupazioni sull’aumento della violenza negli stadi
Al coro di voci preoccupate per questo aumento di episodi si aggiungono i vertici della Federcalcio e delle istituzioni francesi. Dopo le dichiarazioni del 22 novembre 2021 del Ministro dello Sport Roxana Maracineanu, si aggiungono quelle del presidente della lega calcio Vincent Labrune che teme ci possa scappare anche l’omicidio, se gli episodi si faranno ancora più violenti, come ha dichiarato a L’Equipe: “È stato un miracolo se in tutti questi incidenti non è stato ucciso nessuno, perché non voglio ricevere la notizia di qualche tifoso morto negli stadi francesi mentre sono presidente. Vogliamo essere la Development League, non la War League negli stadi. Mi rivolgo a tutti i club e al loro senso di responsabilità. Devono essere coraggiosi e mettere questi criminali al loro posto, ovvero fuori dagli stadi“.