Frederic Massara, la mano sinistra del Diavolo: da gregario di Sabatini a fautore silenzioso dello Scudetto del Milan

Frederic Massara è uno degli artefici della conquista dello Scudetto del Milan: da gregario di Sabatini a mano sinistra del Diavolo

Luca Salera
12 Min di lettura

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È comune, quando una squadra vince dei trofei o delle competizioni importanti, lodare il lavoro svolto in primis dall’allenatore. Colui il quale è stato capace di impostare al meglio la squadra in campo e che è stato capace soprattutto di tenere unito il gruppo, gestendo al meglio ogni singolo componente della rosa. Poi vengono lodati i calciatori, perché senza di loro nulla sarebbe stato possibile. Il bomber della squadra, il centrocampista assist man o il difensore insuperabile, anche il meno utilizzato riceve la sua dose di complimenti.

Spesso, però, ci si dimentica di quegli uomini che hanno avuto l’abilità di riuscire a mettere insieme tutto questo. Il Direttore Sportivo e l’Amministratore Delegato, i cosiddetti uomini mercato, sono spesso due figure che vengono poco considerate rispetto a quanto invece meriterebbero. Essi si occupano di cercare giocatori adatti alle esigenze dell’allenatore, a sua volta scelto dalle due sopracitate figure dirigenziali, e di rispettare parametri societari riguardo il tetto ingaggi e il budget a disposizione. Compiti ardui e spesso non facili da attuare, ecco perché le figure dei Ds e dell’Ad sono fondamentali per la costruzione di una squadra vincente in tutto e per tutto. Uno degli esempi più lampanti in questo senso è quello di Frederic Massara, il Direttore Sportivo del Milan capace insieme a Paolo Maldini di formare una delle migliori coppie dirigenziali degli ultimi anni. Dopo anni di gavetta al fianco del suo maestro calcistico, Walter Sabatini, il dirigente italiano è riuscito a risollevare completamente le sorti dei rossoneri in 3 anni dal suo arrivo a Milano. Lavoro che è stato ripagato quest’anno con la conquista di quello Scudetto che mancava ormai da ben 11 anni.

Frederic Massara
Frederic Massara

La carriera da calciatore e da allenatore: gli inizi di Massara

Frederic Massara nasce a Torino l’11 novembre 1968. La sua carriera nel mondo del calcio inizia quando lui è ancora bambino sul campo del Filadelfia. Era un attaccante agile e veloce ma dalla fisicità ridotta, ciò non gli ha però impedito di essere efficace e letale al punto giusto. Il futuro Ds si mette in bella mostra tra le giovanili del Torino, con cui vince l’edizione del 1987 del Trofeo di Viareggio. Dopo le buone prestazioni in maglia granata passa al Pavia, con i lombardi tra Serie C1 e C2 mette a segno soltanto 26 reti in due anni. Tanto basta però al Pescara per decidere di investire su di lui, su richiesta dell’allora allenatore dei Delfini Giovanni Galeone. In Serie B realizza 8 reti, contribuendo alla promozione in A della squadra. L’arrivo nella massima serie con il Pescara però non va come previsto e Massara riesce ad andare in goal solamente 3 volte.

Dopo una permanenza in Abruzzo durata fino al ’94, Massara si trasferisce alla Fidelis Andria, facendo dunque ritorno nel campionato cadetto. L’avventura in Puglia si rivela deludente ed in due anni mette a segno solamente 2 reti. Di li in poi la carriera calcistica di Massara sarà un continuo cambio di casacche, dal Palermo al ritorno alla Fidelis Andria, passando per Arezzo, Tivoli e Francavilla. Fino al Montesilvano, dove l’attaccante disputerà le sue ultime partite prima di decidere di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo. Il suo però non è un vero e proprio addio al calcio: infatti, lasciatosi alle spalle la carriera agonistica, Massara decide di intraprendere quella da allenatore. Ricoprirà il ruolo di vice al Benevento, al Pescara ed al Martina.

Massara e Sabatini
Massara e Sabatini

Da calciatore a dirigente: la svolta nella carriera di Massara come braccio destro di Sabatini

Se le sue esperienze come calciatore prima e come allenatore poi non resteranno impresse nella memoria dei più, quella come dirigente invece darà a Massara tutte le soddisfazioni che non ha ricevuto dalle precedenti. Nel 2008, inizia una collaborazione con il ben più esperto direttore sportivo Walter Sabatini. Inizialmente nel Palermo, poi lo seguirà anche alla Roma. Ottiene la qualifica di direttore sportivo nel 2011 e pochi anni dopo, nel 2016, viene chiamato dai giallorossi proprio per succedere al suo mentore. Le strade di allievo e maestro tornano ad incrociarsi quando vengono entrambi scelti per gestire la parte tecnica delle squadre sotto la proprietà Suning, l’Inter su tutte. Nel 2018 Massara torna a Roma in veste questa volta di segretario generale, per poi venire nominato nuovamente Ds l’anno successivo. Il 21 giugno 2019 arriva la chiamata che farà prendere alla carriera dell’ex Torino definitivamente il volo: il Milan, sotto esplicita richiesta di Maldini, gli offre il ruolo di direttore sportivo.

Massara al Palermo
Massara al Palermo

L’esperienza al Palermo al fianco di Sabatini: i primi passi da dirigente

È con il Palermo che Frederic Massara muove i suoi primi passi nel mondo del calcio come dirigente. Sotto l’ala protettiva di Walter Sabatini, che gli farà da mentore, riesce a trasferire le doti che aveva dimostrato di possedere sul campo anche sulla “scrivania”, mettendo a segno colpi di mercato ad effetto. Nel 2010, l’attuale Ds rossonero consiglia al presidente Zamparini un certo Josip Ilicic, all’epoca attaccante poco conosciuto persino in Slovenia, sua madre patria, acquistato per 2,2 milioni di euro dal Maribor, che divenne uno dei perni del Palermo del futuro. Altro esempio dell’arguzia e dell’ottima capacità di scovare talenti di Massara fu l’acquisto di Javier Pastore, dall’Huracan per soli 7 milioni. Un talento, quello dell’argentino, purissimo, che portò i rosanero a disputare la finale di Coppa Italia contro l’Inter. Da menzionare anche il colpo Abel Hernandez, arrivato lo stesso anno del Flaco. L’attaccante uruguaiano fu prelevato dal Peñarol per appena 3,7 milioni per poi essere ceduto 5 anni più tardi a 12 milioni all’Hull City.

Massara ai tempi della Roma
Massara ai tempi della Roma

L’arrivo nella Capitale: Massara si conferma un grande scopritore di talenti

L’esperienza in Sicilia è utilissima a Massara, gli consente infatti di farsi le ossa e di apprendere le basi e i trucchi del mestiere da Sabatini, che nel 2011 lo vuole ancora con sé alla Roma. L’avventura nella Capitale è un crescendo per la sua carriera da dirigente. Se a Palermo aveva appreso le basi, in giallorosso dimostra a tutti le proprie qualità, ribadendo la capacità di scoprire nuovi talenti che poi si rivelano essere grandi campioni.

Come direttore sportivo della Lupa contribuisce all’arrivo di giocatori come Erik Lamela, prelevato dal River Plate per 12 milioni di euro, Miralem Pjanic, arrivato per 11 milioni dal Lione, Kevin Strootman, Mehdi Benatia, Marquinhos, Radja Nainggolan e Kostas Manolas. Tutti giocatori semi sconosciuti che sono poi diventati il perno della squadra, capaci di portare la Roma in semifinale di Champions League. Altra qualità di Massara sta nel cedere quegli sconosciuti diventati poi campioni, realizzando cosi grandi plusvalenze per le casse del club. Esempio di tale capacità è rappresentato dall’acquisto del sopracitato difensore brasiliano, arrivato dal Corinthians per una cifra irrisoria di 3 milioni di euro e ceduto poi al Psg per la bellezza di 31 milioni.

Frederic Massara
Frederic Massara

La chiamata del Milan: Massara diventa la mano sinistra del Diavolo

Nel giugno 2019 arriva la chiamata che sancirà la svolta definitiva nella carriera dirigenziale di Frederic Massara. Gli viene offerto il ruolo di Direttore Sportivo del Milan. A volerlo fortemente al proprio fianco è il neo Responsabile dell’area tecnica Paolo Maldini. L’arrivo di Massara in rossonero è in sordina, ma il dirigente torinese si rivelerà di importanza vitale nella costruzione della squadra Campione d’Italia. Il primo tassello della ricostruzione targata Maldini-Massara è il riscatto di Franck Kessié dall’Atalanta per soli 24 milioni di euro. Ma il primo vero colpo di mercato di Massara come Ds del Milan è Rafael Leao, che si rivelerà fondamentale per la conquista dello Scudetto. Inizialmente il lavoro non è dei più semplici, il duo dirigenziale ha infatti l’arduo compito di risollevare le sorti del Diavolo non solo sul campo ma anche dal punto di vista economico. Ed è qui che ancora una volta Frederic Massara dimostra di essere un grande dirigente.

Sul mercato in entrata, infatti, si lavora principalmente su operazioni in prestito, Brahim Diaz e Sandro Tonali su tutte. Di nuovo la lungimiranza di Massara detta le linee guida del mercato rossonero, arrivano infatti Mike Maignan, Fikayo Tomori e Theo Hernandez, tre semi sconosciuti che oggi sono beniamini dei tifosi e dei pezzi pregiati della rosa. Non solo in entrata, il nuovo direttore sportivo si dimostra anche un abile venditore, riuscendo a piazzare Suso al Siviglia per ben 24 milioni di euro. Oggi il Milan è una squadra nel vero senso della parola, nonostante le defezioni e le circostanze sfortunate. La rosa di Pioli è stata costruita per crescere nel tempo migliorando di anno in anno. La strada ora è tracciata e il merito, come sopra raccontato, è del tecnico e dei giocatori, ma questa volta gran parte di esso va attribuito soprattutto a Frederic Massara. La mano sinistra del Diavolo, spietato nelle trattative ma dal cuore tenero, come ha dimostrato il pianto liberatorio da solo in panchina alla fine di Lazio-Milan, sfida cruciale per lo Scudetto, vinta all’ultimo minuto con un goal di Tonali, uno di quelli che lui ha portato in rossonero.

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