Frosinone, Soulè al top: la difesa è il flop di Di Francesco

Vediamo quali sono stati i top ed i flop della stagione del Frosinone, con Soulé che ha guidata la stagione ciociara, mentre negativa è stata quella della difesa

A cura di Francesco Mazza FrosinoneSerie A
Soulé, Frosinone
Soulé, Frosinone @livephotosport

Nel corso di questa intensa stagione di Serie A, sono state diverse le squadre che hanno vissuto momenti di alto livello, per poi crollare nella seconda metà. Tra queste rientra anche il Frosinone, che non è riuscito a difendere la promozione conquistata nel 2022/2023, retrocedendo nuovamente nella serie cadetta a causa della sconfitta nell’ultima giornata contro l’Udinese, che ha invece ottenuto la salvezza.

I ciociari sono partiti con i giri del motore al massimo, stazionando nella prima parte dell’annata nella parte sinistra della classifica, ottenendo risultati positivi a ripetizione. A spiccare è stato anche il 4-0 ottenuto in Coppa Italia, al Maradona, contro il Napoli, fornendo probabilmente la miglior prestazione dell’anno.

Totalmente diversa è stata invece la stagione del Frosinone dopo il giro di boa, con la formazione di Di Francesco che è andata decisamente in caduta libera, distinguendosi sempre per cercare di mostrare il proprio gioco senza timore, ma pagando una fragilità difensiva, dimostrata senza giri di parole dai 69 gol subiti al termine del campionato, terzo peggior dato della Serie A.

I top ciociari

Cominciamo andando ad analizzare quelli che sono stati i top della stagione del Frosinone, da ricercare soprattutto nella prima parte di stagione. A brillare più di tutti è stato senza ombra di dubbio Matias Soulé, mentre a prendersi gli altri due posti sono rispettivamente Brescianini e Mazzitelli.

Soulé illumina lo Stirpe

Parlando dei migliori giocatori della stagione del Frosinone, non si può non partire da Matias Soulè. L’esterno offensivo argentino, arrivato in prestito dalla Juventus, è stato l’assoluto trascinatore dei ciociari, soprattutto nella prima parte del campionato. Il numero 18 ha avuto un impatto devastante allo Stirpe, illuminando i tifosi giallazzurri con giocate di alta caratura tecnica e gol a ripetizione, che hanno guidato Di Francesco ad immaginare una possibile salvezza tranquilla.

Meno incisive sono state invece le prestazioni da gennaio in avanti, che sono andate di pari passo con le difficoltà incontrate dalla sua squadra. Al termine dell’anno, Soulé ha concluso con 11 gol e 2 assist, che lo posizionano di diritto come la stella più luminosa della stagione ciociara, nonostante un sia terminata con la retrocessione. A questo punto resta solo da capire quale sarà la sorte dell’argentino, che potrebbe o giocarsi le proprie carte con la Juventus oppure cominciare una nuova esperienza, probabilmente all’estero.

Brescianini e la sua duttilità

Menzione importante va fatta anche per Marco Brescianini, che ha iniziato il campionato quasi come uno sconosciuto, per prendersi nel corso dell’anno un posto da titolare. Il classe 2000 ha cominciato l’annata senza brillare particolarmente, ma col passare delle partite le sue prestazioni sono decisamente cresciute di livello, fino a convincere Di Francesco a concedergli costantemente una maglia da titolare.

Rilevante per il tecnico del Frosinone è stata anche la grande duttilità di Brescianini, che nel corso della stagione è stato utilizzato in diversi ruoli, dimostrando un’invidiabile capacità di adattamento. Da terzino, fino a centrocampista, passando da trequartista, il prodotto delle giovanili del Milan ha sempre dato il proprio contributo, dimostrandosi uno dei più costanti nel corso dell’annata, terminata anche con 4 gol all’attivo ed un ulteriore assist.

Mazzitelli, qualità e quantità per Di Francesco

Sempre dal centrocampo proviene l’ultimo dei top dell’annata del Frosinone, nonostante un mese di stop per un problema al polpaccio. Il classe ’95 ha garantito ai ciociari qualità e quantità, imponendosi nel reparto mediano e distinguendosi per essere uno di quelli a non mollare mai fino all’ultimo, fungendo da esempio per i compagni.

Oltre ad una grande disponibilità al sacrificio, Mazzitelli ha saputo garantire anche ottima costanza negli inserimenti e nella possibilità di far male agli avversari. Sono stati infatti cinque i gol realizzati al termine del campionato. Come per tutta la rosa, gli ultimi due mesi sono stati caratterizzati da un calo delle prestazioni. che non possono però togliere quanto di buono fatto fino a quel momento.

I flop ciociari

All’interno dell’annata del Frosinone, ci sono stati diversi tasselli che non hanno reso secondo le aspettative, o che hanno saputo dare il proprio contributo solamente a sprazzi. Andiamo a vedere maggiormente nel dettaglio quali sono stati, accingendo maggiormente dalla difesa, in costante difficoltà lungo tutto l’anno.

Oyono e Okoli, simboli delle difficoltà difensive

Come già sottolineato, il reparto difensivo del Frosinone è stato decisamente da matita rossa per tutto l’arco della stagione. A ripetizione, praticamente ogni elemento non è stato all’altezza della situazione, con prestazioni insufficienti arricchite da errori gravi che hanno spesso dato il largo agli avversari per trovare la via della rete, aprendo spazi notevoli davanti a Turati.

Il primo nome gravemente insufficiente dell’annata è stato senza alcun dubbio Oyono. Il classe 2001 è stato fermato nella seconda parte dell’anno da un grave infortunio alla caviglia, ma nei primi mesi non è praticamente mai stato all’altezza della situazione, distinguendosi spesso e volentieri per non aver garantito quella sicurezza di cui una formazione in lotta per la salvezza avrebbe bisogno.

Chi è stato invece un titolare fisso per tutta l’annata è Caleb Okoli, che rientra nei flop ciociari soprattutto per la grane discontinuità avuta. Il classe 2001, arrivato in prestito dall’Atalanta, ha dimostrato di poter avere qualità, ma avrà bisogno di crescere per poter assecondare la strapotenza fisica di cui gode.

Caso non incide mai

Se il reparto offensivo del Frosinone ha dimostrato spesso di essere il più continuo per tutto il corso della stagione, non tutti i tasselli hanno saputo rendere secondo le aspettative. Uno di coloro che rientra in questa categoria è Caso, che dopo i 9 gol realizzati nella passata stagione di Serie B, non è stato in grado di ripetersi, pagando pesantemente il cambio di categoria.

A dimostrare la poca consistenza dell’esterno offensivo classe ’98, sono stati i numeri fatti segnare in questa stagione. Sono state infatti solamente 14 le presenze di Caso, mai riuscito ad entrare veramente nello schema tattico di Di Francesco, che lo ha utilizzato con il contagocce. L’unico guizzo del numero 10 è stato fatto registrare in Coppa Italia, con la rete realizzata nello straordinario 4-0 contro il Napoli, citato in precedenza.

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