- Continua a leggere sotto -
La carriera da calciatore: dalla D alla A con la maglia del Torino
Gabriele Cioffi nasce a Firenze il 7 settembre 1975. L’attuale tecnico dell’Udinese vanta una lunga carriera da giocatore, spesa per la sua stragrande maggioranza, nelle serie minori italiane. Esordisce in Serie D durante la stagione 1992-93, con la maglia della Sestese, piccolo club che risiede nella provincia di Firenze. Rimane a Sesto Fiorentino per ben 4 stagioni, ovvero fino al 1996, collezionando 77 presenze e 2 gol, oltre ad un infortunio al legamento crociato che lo tiene lontano dai campi di gioco per molto tempo. Nella stagione 1996-97 fa il suo esordio tra i professionisti: durante la prima parte, indossa la maglia del Poggibonsi in Serie C2, e nella sessione di calciomercato invernale, passa al Marsala dove mette in cascina 12 presenze e 2 gol nella medesima categoria.
Gli anni che vanno dal 1997 al 2001, si rivelano essere molto complicati per il roccioso difensore italiano: gioca per due anni con la maglia dello Spezia (56 presenze e 1 gol), due stagioni con la casacca dell’Arezzo e una molto complicata con quella del Taranto. In particolar modo, le stagioni in Toscana e Puglia sono pesantemente condizionate degli infortuni che ne limitano il rendimento. La svolta arriva durante l’estate del 2002: il Novara decide di ingaggiarlo e affidargli le chiavi del proprio reparto difensivo. Durante il triennio con la maglia dei piemontesi, contribuisce alla promozione in Serie C1 del club e conclude la sua esperienza dopo aver messo a referto 74 presenze e 8 gol, niente male per uno che di mestiere fa il difensore.
La crescita dell’allora 30enne centrale non si ferma qui: nel gennaio 2005 il Mantova di Mimmo Di Carlo decide di ingaggiarlo e lanciarlo subito titolare nel cuore della difesa lombarda. Al termine della stagione, contribuisce con 16 presenze e 2 gol al ritorno in Serie B, tramite play-off, dei biancorossi dopo ben 32 anni. Fa il suo esordio in cadetteria il 4 settembre 2005 nella vittoria dei virgiliani per 1-0 contro la sua ex squadra, l’Arezzo. La stagione 2005-2006, vede Gabriele Cioffi e il Mantova sfiorare la Serie A: la formazione lombarda si spinge fino al quarto posto (piazzamento play-off) e vede infrangere i suoi sogni Serie A, nella finale contro il Torino.
Ironia della sorte, nell’estate del 2006 si trasferisce proprio al Torino del neo allenatore Alberto Zaccheroni. Fa il suo esordio in Serie A il 15 ottobre del 2006, nel match vittorioso contro il ChievoVerona. Da lì in poi, guadagna la fiducia dell’allenatore e chiude la sua prima e unica esperienza in Serie A, raccogliendo 16 presenze e 1 gol, messo a referto il 23 dicembre 2006 al Picchi contro il Livorno. Al termine della stagione, viene ceduto a titolo definitivo all’Ascoli Piceno, nell’ambito dell’operazione che porta Saša Bjelanovic in granata. Conclude la sua carriera cinque anni dopo, all’età di 37 anni, dopo due stagioni con la maglia dell’Ascoli, una con quella dell’Albinoleffe e le ultime due con la casacca del Carpi.
- Continua a leggere sotto -
La carriera d’allenatore: Le esperienze in Inghilterra e in Medio Oriente
L’11 luglio 2012, decide di intraprendere la carriera di allenatore entrando a far parte dello staff di Daniele Tacchini, a quei tempi, allenatore del Carpi, in qualità di vice-allenatore. Verrà esonerato insieme allo staff del tecnico lombardo nel febbraio del 2013. il 6 luglio del medesimo anno viene ingaggiato dal Gavorrano, ma a causa di divergenze con la società toscana verrà allontanato il 4 novembre. Dopo un biennio trascorso all’estero a curare le giovanili dell’Eastern United in Australia e quelle dell’Aston Villa in Inghilterra, torna in Italia per allenare la formazione Berretti del Südtirol. Seguono altri due anni all’esterno in qualità di collaboratore tecnico negli Emirati Arabi Uniti all’Al-Jazira e all’Al-Dhafra, oltre all’importantissima esperienza in Gran Bretagna come collaboratore di Gianfranco Zola al Birmingham City.
Nel 2018 viene ingaggiato dal Crawley Town, club militante nella quarta serie inglese. L’avventura sulla panchina dei reds è la prima in qualità di primo allenatore. L’avventura a Broadfield Stadium, si rivelerà essere molto positiva per il tecnico italiano: i risultati sotto la guida del club inglese arrivano fin da subito il suo approdo, con la squadra che si stabilisce ai piani alti del proprio campionato e aggiornando i libri di storia del club diventando il primo allenatore a battere una squadra di Carabao Cup, eguagliando il miglior risultato del club nella competizione. Stessa cosa anche in FA Cup, dove riesce a spingersi fino al quarto turno. Si farà notare anche per il suo coraggio nel lanciare e valorizzare giovani calciatori, qualità ben viste nel Paese britannico. Nel dicembre 2019, rassegna le proprie dimissioni a seguito a causa dei risultati al di sotto delle aspettative. Nel settembre del 2020, all’alba del stagione 2020-2021, viene ingaggiato dall’Udinese in qualità di vice-allenatore di Luca Gotti.
L’arrivo a Udine: da vice-allenatore a trascinatore dei friulani
L’8 dicembre del 2021, l’Udinese decide di esonerare Luca Gotti e di affidare la panchina del club a Gabriele Cioffi. Inizialmente, il tecnico toscano viene nominato tecnico ad interim. A seguito degli ottimi risultati ottenuti con il suo avvento, la società friulana decide di confermarlo fino al termine della stagione. Ma facciamo un passo indietro: com’è riuscito a meritarsi la conferma e la fiducia del club bianconero? Gabriele Cioffi fa il suo esordio sulla panchina dell’Udinese l’11 dicembre 2021 contro il lanciatissimo Milan di Stefano Pioli. I friulani passano in vantaggio con il gol di Beto e per tutta la partita riescono a contenere le offensive rossonere dimostrando fin da subito un’ottima solidità difensiva e provando a far male in attacco con la velocità e le qualità del tandem Beto-Deulofeu.
Segue il facile 4-0 contro il Crotone in Coppa Italia che vale la qualificazione della selezione bianconera agli ottavi di finale della competizione. In campionato, la squadra chiude la sua ultima partita del 2021 con un roboante 4-0 inflitto al Cagliari a domicilio. Il 2022 non si apre nel migliore dei modi, complice una squadra completamente decimata dal covid-19: l’anno nuovo inizia con ben tre sconfitte consecutive, tra cui quella contro la Lazio che estromette i friulani dalla Coppa Nazionale. La squadra di Cioffi tornerà alla vittoria il 6 febbraio nel 2-0 casalingo contro il Torino. La settimana successiva, le zebrette cadono rovinosamente a Verona perdendo 4-0 contro l’Hellas. Da lì in poi, i bianconeri collezioneranno una striscia di 4 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta contro il Napoli al Maradona che metteranno in cassaforte la salvezza del club.
- Continua a leggere sotto -
Gabriele Cioffi è riuscito di fatto ad invertire il trend tremendamente negativo del girone d’andata, dando un gioco e un’organizzazione tattica ben precisa ai suoi giocatori. Ha puntato su una difesa a tre rocciosa e aggressiva, composta da Becão, Pablo Marí e Pérez che hanno il compito principale di tenere gli attaccanti avversari spalle alla porta quando hanno giocano palla a terra, non disdegnando gli anticipi e l’impostazione dal basso. A centrocampo, ha puntato sull’esperienza e sulla fisicità di Walace, affiancandogli la qualità del Tucu Pereyra e l’esplosività di Makengo dandogli compiti difensivi in copertura e offensivi negli inserimenti senza palla. Non ha avuto paura di gettare nella mischia Udogie, che sta facendo ricredere gli scettici in casa friulana con la sua qualità, ma soprattutto, ha valorizzato il talento di Molina già a quota 7 gol in questo campionato, spesso innescato da Pereyra nei suoi inserimenti in velocità e dando sfogo ai suoi tiri dalla distanza, spesso e volentieri micidiali. In attacco ha dato spazio e fiducia a Beto, che sotto la sua gestione ha anche trovato la sua prima tripletta in Italia, affiancandogli un giocatore fantasioso come Deulofeu, andando a comporre un reparto offensivo che non ha nulla da invidiare alle dirette concorrenti. Ha saputo rimettere le cose al suo posto e sta valorizzando i talenti di casa Udinese, e chissà che non possa essere il preludio ad una carriera luminosa.