Genoa, senti Signorelli: “Sheva non va messo in discussione”

Lorenzo Bosca A cura di Lorenzo Bosca
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Non è iniziata nei migliori dei modi l’esperienza italiana di Andrij Ševčenko, ma la sua panchina al Genoa non si discute, a dichiararlo l’ex calciatore ed ora opinionista Elio Signorelli. Intervenuto ai microfoni di TMW Radio il classe 70’ ha detto la sua sulla Serie A in generale, a cominciare dalla situazione legata all’arresto di Massimo Ferrero.

Di seguito riportate le sue parole:

“Oggi nello spogliatoio non avranno parlato d’altro che di questa storia. Sarà una settimana particolare in preparazione del derby. Sono situazioni che possono portare vantaggi o svantaggi. Potrebbero tirare fuori la prestazione della vita ma potrebbe essere anche un derby disastroso che aprirebbe una crisi. Si creerà dello scompiglio, dovranno essere bravi a compattarsi”.

Altra sconfitta per il Genoa di Shevchenko

“Spero che si faccia come quando ci giocavamo la salvezza, arrivò Bagnoli e vincemmo il derby con gol di Branco, e da quella partita non abbiamo più perso, ritrovandoci dalla zona retrocessione alla Coppa Uefa. Da genoano spero sia un valore aggiunto per il Genoa”.

Quali difficoltà potrebbe avere Shevchenko?

“Sicuramente sono tante. Se una società ha un progetto, ha una linea, che sia Shevchenko o un altro allenatore, allora lo seguono, lo difendono, tutto ciò può portare dei benefici. Se Sheva viene messo subito in discussione, allora il progetto crolla. Bisognerebbe capire cosa si sono detti tra di loro. Presumo abbiano ben chiaro quello che stanno mettendo in pratica. Mi dispiace non ci sia ancora un direttore sportivo che, in una situazione del genere, sarebbe importante per l’allenatore, anche per aver un confronto che secondo me oggi non ha”.

Il Genoa ha paura di ripartire dalla Serie B?

“Se uno guardasse il Parma, il Genoa dovrebbe avere paura. Loro si saranno detti che il calendario fosse difficilissimo. Chi verrebbe a gennaio al Genoa in questa situazione? Bisognerà andare a prendere giocatori che non giocano, chissà quale sarà la loro condizione, il loro entusiasmo, che dipenderà anche dal contratto che sarà loro proposto. Per sperare di mandar via i giocatori bisogna iniziare a imbastire le trattative già adesso”.

Si guarda alla singola situazione societaria e non alla condizione generale

“Il problema sta esplodendo in Serie A, non più solo in B e in C. Oggi arrivano tanti giocatori stranieri, non c’è più attaccamento alla maglia, prima giocatori dalla Serie C, dalla Serie B salivano in A. Il mercato ormai è globale, ma non c’è più interesse per i settori giovanili, dovrebbe esserci un minimo di vincolo a favore dei calciatori italiani”.

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