Germania a EURO 2024: Nagelsmann guida la riscossa della Mannschaft

Meno di tre settimane all'inizio di EURO 2024, dove i riflettori sono tutti per i padroni di casa: la Germania si presenta alla manifestazione con lo scopo di tornare agli antichi splendori. Sotto la guida di Julian Nagelsmann, la Mannschaft si candida come pretendente di diritto a un trofeo continentale che manca dal 1996

Lorenzo Ferrai A cura di Lorenzo Ferrai
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Una delle principali qualità dei tedeschi è la disciplina, che ha spesso portato la Germania a primeggiare in diversi settori. Economici, sociali e sportivi. Non fa eccezione la Nazionale teutonica, a caccia dei fasti perduti, che hanno caratterizzato un XXI secolo perennemente al top, prima del tracollo al mondiale 2018, dove la Mannschaft ha alzato bandiera bianca a gironi, da campione del mondo.

Quello è stato il segnale di una svolta, un cambio generazionale doveroso, per recuperare lo status di grande del calcio europeo e mondiale. In questo senso, la Germania avrà una grande chance a EURO 2024. La rassegna continentale si svolgerà proprio in terra teutonica. L’Italia dovrà difendere il titolo di campione d’Europa in carica, mentre la Mannschaft avrà da recuperare un ruolo smarrito da quasi un decennio.

Quello di big affranta, priva del suo blocco storico, con i soli Neuer, Kroos e Muller come sopravvissuti all’inesorabile scorrere del tempo. Cambio generazionale che coinvolge anche la panchina, affidata a Julian Nagelsmann, in carica da otto mesi, con l’ardua missione di riportare la Germania agli antichi splendori.

I convocati di Nagelsmann

  • PORTIERI: Baumann, Nubel, Neuer, ter Stegen.
  • DIFENSORI: Anton, Henrichs, Kimmich, Koch, Mittelstadt, Raum, Rudiger, Schlotterbeck, Tah.
  • CENTROCAMPISTI: Andrich, Gross, Gundogan, Kroos, Musiala, Pavlovic, Sané, Wirtz.
  • ATTACCANTI: Beier, Fuhrich, Fullkgrug, Havertz, Muller, Undav.

La solidità smarrita

Prima del tracollo targato 2018, la Germania ha sempre avuto la caratteristica di nazionale rocciosa e complicata da affrontare per chiunque. Il modo di stare in campo dei tedeschi, unito alla disciplina ha sempre caratterizzato la mentalità teutonica. Questi pregi andavano di pari passo con una certa solidità di fondo, poiché la Mannschaft riusciva a coniugare pragmatismo e tenuta difensiva nel migliore dei modi.

Tale solidità è andata smarrendosi nell’ultimo lustro, complice l’avvento delle nuove leve. Un mix complicato da portare avanti, specialmente con meno di un mese a disposizione prima della gara inaugurale, in cui proprio la Germania scenderà in campo contro la Scozia, il 14 giugno. Tante incognite, anche se Naglesmann può contare sulle proprie certezze, anche nel reparto arretrato.

Certezza Neuer, difesa enigmatica

Il capitano e simbolo della Germania è senza dubbio Manuel Neuer, portiere trascinatore in Nazionale e nel Bayern Monaco, con il suo modo di intendere il ruolo completamente fuori dagli schemi. Nonostante le 38 primavere, Nagelsmann non ha voluto privarsene, conscio di una Mannschaft che necessita della guida dei suoi elementi più carismatici, anche per accompagnare la crescita dei giovani.

La porta tedesca è in buone mani, vista la presenza di un secondo di lusso come ter Stegen. L’estremo difensore del Barcellona sarà la riserva di Neuer, comunque un bell’andare per la Germania, forte di una coppia di portieri senza eguali a EURO 2024. L’esperto Baumann e l’affidabile Nubel completeranno il quartetto, dove il CT potrebbe anche scegliere di tagliarne uno.

E se la porta non desta preoccupazioni, la diatriba rimane aperta per ciò che riguarda il reparto difensivo. Privo dell’esperto Hummels, Nagelsmann riporrà le proprie speranze in Rudiger, autore di una stagione dirompente con il Real Madrid. La rivelazione Schlotterbeck e la garanzia Tah costiuiscono due valide alternative, mentre è sempre presente l’ormai veterano Kimmich, ragazzo diventato uomo, allo scopo di contribuire da protagonista alla rinascita tedesca.

Julian Nagelsmann
Julian Nagelsmann, CT Germania @Twitter

Germania bella ma imprevedibile

Retroguardia tutta da scoprire, mentre la Germania ha le proprie certezze in attacco. L’infortunio di Gnabry è un colpo basso, ma Nagelsmann può comunque disporre di un nutrito gruppo di funamboli in grado di scardinare le difese avversarie. Centrocampo completo, con l’esperienza dell’immortale Kroos, al suo ultimo valzer in carriera, chiamato dal CT in extremis per risollevare la Mannschaft. Dentro anche l’esperto Gundogan. Qualità in trequarti, dove la scena se la prenderanno Wirtz e Sané.

Germania, Wirtz e Sané le stelle: Muller sempreverde

Partiamo proprio dai due numeri 10, rispettivamente di Bayer Leverkusen e Bayern Monaco, le principali fonti di gioco per avvicinarsi all’area avversaria. Nagelsmann farà grande affidamento su entrambi i fantasisti, chiamati a guidare la fase offensiva della Germania, che annovera nel proprio arsenale d’attacco giocatori del calibro di Musiala e Havertz.

Il tutto senza dimenticare naturalmente il sempreverde Thomas Muller, colonna tedesca pronto a caricarsi sulle spalle l’attacco tedesco, con l’arma Fullkrug utile alleato di Nagelsmann, anche per tentare soluzioni diverse a gara in corso. Attacco nutrito dunque, con la Germania che dovrà però risolvere il problema dell’inesperienza, con un gruppo ancora giovane e senza grandi vittorie alle spalle.

Incognita modulo

Germania a caccia di rivalsa dopo le magre figure rimediate negli ultimi tornei. La Mannschaft non parte come favorita numero uno, anche se dinnanzi ai propri tifosi, la selezione di Nagelsmann è chiamata a puntare al bersaglio grosso. Impresa tutt’altro che semplice contro nazionali, sulla carta, maggiormente attrezzate, quali Francia e Inghilterra. Proprio i Tre Leoni sono stati i giustizieri dei teutonici all’ultimo Europeo.

Ai nastri di partenza, i tedeschi dovrebbero presentarsi con il 4-2-3-1, marchio di fabbrica della Germania nelle competizioni per nazionali. Davanti al totem Neuer, la linea arretrata dovrebbe essere guidata da Rudiger, affiancato da Tah. Il jolly Kimmich e Raum si dovrebbero posizionare sugli esterni. Centrocampo ad alto contenuto qualitativo, vista la presenza di due veterani come Kroos e Gundogan, mentre in trequarti spazio all’estro e all’imprevedibilità di Wirtz, Musiala e Havertz, con Sané come arma a partita in corso.

A vestire i panni di centravanti dovrebbe infine esserci Fullkrug, anche se Nagelsmann potrà contare sulla vecchia volpe Thomas Muller, piuttosto autunnale ma sempre presente quando si tratta di incidere in palcoscenici importanti. Con questa orchestra come undici titolare, la Germania appare alquanto dotata tecnicamente, anche se salta all’occhio l’evidente assenza di un equilibratore alla Schweinsteiger. O alla Goretzka, per rimanere sull’attualità.

Nazionale forte, senza dubbio, nonché papabile pretendente al titolo. Ciò che sembra mancare è proprio l’equilibrio, e di conseguenza la solidità difensiva. Dunque, è plausibile che Nagelsmann opti per un blocco alto, in modo tale da aggredire la metà campo avversaria, lasciando i velocissimi Rudiger e Tah a coprire le eventuali ripartenze a cui, inevitabilmente, la Germania si esporrà.

Il girone della Germania

Grande attesa per i padroni di casa, alla ricerca dei fasti perduti. EURO 2024 è l’occasione giusta in tal senso, poiché la Germania torna a ospitare una competizione per nazionali, per la prima dal 2006, nel Mondiale tanto caro all’Italia. I tedeschi apriranno le danze, il 14 giugno nel match inaugurale della rassegna continentale, affrontando la Scozia all’Allianz Arena. Girone tutt’altro che proibitivo per Nagelsmann, che non dovrebbe avere particolari problemi a staccare il pass per gli ottavi di finale.

Le altre due squadre del gruppo sono infatti l’Ungheria e la Svizzera, dunque, la Germania ha tutte le carte in regola per accedere agli ottavi da prima nel proprio raggruppamento, anche per evitare incroci scomodi. L’impresa ardua per la Mannschaft sarà quella di sollevare il trofeo, anche perché EURO 2024 vanta avversarie del calibro di Francia e Inghilterra, che appaiono un passo avanti rispetto ai teutonici. In conclusione, Nagelsmann avrà tutte le pressioni del caso, ma avrà anche il sostegno dei tifosi per condurre una Germania in ricostruzione verso quel titolo continentale assente ormai da 28 lunghi anni.

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