La Germania esce ai quarti di finale di Euro 2024 dopo una rocambolesca sconfitta per 2-1 contro la Spagna. Al centro della polemica c’è un rigore solare negato a Jamal Musiala al 106′ quando il suo tiro è stato deviato con la mano da Marc Cucurella.
La moviola incriminata
Le immagini del replay sono inequivocabili: il braccio di Cucurella è largo e stoppa il tiro di Musiala diretto in porta. Eppure, l’arbitro inglese Anthony Taylor ha deciso di far proseguire il gioco, scatenando la furia della panchina tedesca e dei tifosi.
Il CT della Germania, Julian Nagelsmann, non ha usato mezzi termini nel commentare la decisione di Taylor: “È inaccettabile! Se la palla va in porta e viene stoppata con la mano, è rigore. Non c’è scusa. Il VAR doveva intervenire, non è possibile che un errore così evidente non venga punito“.
Germania furiosa, Taylor se ne va di fretta
La rabbia dei tedeschi è esplosa al termine della partita. I giocatori hanno circondato l’arbitro inglese per protestare veementemente, mentre Nagelsmann ha continuato a lamentarsi ai microfoni della tv tedesca. Taylor, dal canto suo, ha preferito non rilasciare dichiarazioni e si è dileguato frettolosamente dallo stadio a bordo di un van nero.
Un addio amaro per Kroos
La sconfitta contro la Spagna è stata particolarmente dura da digerire per Toni Kroos, che ha giocato la sua ultima partita con la maglia della nazionale tedesca. Il centrocampista, commosso, ha dichiarato: “È un giorno difficile. Volevamo fare un bel regalo ai nostri tifosi, ma non ci siamo riusciti. Ringrazio tutti i compagni e i tifosi per questi anni fantastici“.
Germania verso il futuro, ma restano i dubbi
L’eliminazione dall’Europeo lascia l’amaro in bocca alla Germania, che si prepara ora a un futuro incerto. La squadra di Nagelsmann ha comunque mostrato un buon calcio e potrà contare su un gruppo di giovani talenti per il futuro. Tuttavia, la delusione per il mancato rigore contro la Spagna peserà a lungo, continuando ad alimentare le contestazioni su un arbitro che ha spesso dimostrato troppa leggerezza. E Mourinho, ahimè, lo sa bene.